Si fa un concorso e coloro che hanno più titoli ed esperienza si aggiudicano il posto?
Mi pare di sentire le risate di tutti, addetti ai lavori e non.
La realtà, come è tristemente noto, è un’altra: quasi tutti si presentano con un padrino politico, poi la gara si accende solo tra quelli che hanno questo tipo di credenziale e vince chi ha alle spalle la persona più influente.
Qualcuno ieri sera a “Porta a Porta” ha detto che in Parlamento, quando si è saputo il motivo dell’indagine sulla moglie di Mastella, c’è stata subito un’unanime condanna dei magistrati .
“Ma come- hanno pensato senatori e deputati – adesso un uomo politico non può più raccomandare ?
Non può più mantenere il suo consenso distibuendo posti e prebende?
Ma dove siamo?In uno di quei paesi calvinisti in cui contano solo i meriti?
Da quando in qua è sufficiente essere bravi? “

Nessuna notizia di qualcuno di quelli che abbiamo eletto che si sia alzato in piedi a dire: “Ci dispiace per la famiglia Mastella, ma QUESTO SISTEMA DEVE FINIRE”.
Poi è inutile che gli eletti si strappino le vesti quando risulta che la classe politica ha la fiducia di appena il 7% degli italiani.
(Forse si tratta della percentuale di quelli che riescono a farsi puntualmente raccomandare!)