Berlusconi a Porta a Porta: cronaca di un incubo notturno

Ho avuto un incubo stanotte.Ve lo racconto.

Erano le undici e mezza di sera e, invece di leggere un buon libro, cedevo all’abbacinazione dell’orrore e guardavo Porta a Porta.

C’era Silvio.

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Era quello di sempre: noioso, prolisso, apodittico.

Dava risposte fluviali : sermoni sugli stermini stalinisti ( come se avessero a che fare con i problemi dell’Italia di oggi) , aneddoti toccanti sugli incoraggiamenti materni ( “la mia mammina”), spacconate sull’età che sentiva di avere ( trentacinque anni!!!).

Cambiavo canale per l’esigenza di tornare respirare ( l’immersione in apnea non è mai stata il mio forte) ma su Matrix trovavo un torvo ed inquietante individuo di nome Storace ( un incubo nell’incubo!), così ritornavo a Silvio e scoprivo che, grazie al fervido zelo di Vespa, era riuscito ad insediarsi sulla leggendaria scrivania del Contratto con gli Italiani.

Stava concionando sulla spesa pubblica, mai scalfita nel suo quinquiennio, ma quando qualcuno gli chiedeva seccamente : “Perchè non abolite le province?” rispondeva citando, sempre a proposito di spesa pubblica, il suo sogno di sempre : costruire il Ponte sullo Stretto


.ponte

Vespa era dispiaciutissimo: nel retrobottega aveva il plastico di Cogne, la bicicletta di Alberto Stasi e l’ecoballa napoletana.

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Ma non il plastico del ponte oggetto di desiderio.

Passo una notte agitata.

Per fortuna era solo un incubo notturno.

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O no?

Una risposta a “Berlusconi a Porta a Porta: cronaca di un incubo notturno

  1. Io l’incubo l’ho avuto, giorno e notte, per due anni.
    Tu, evidentemente, stavi dormendo.
    Ciao
    Rosario

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