
Ultimamente uno degli sport più diffusi tra i politici e i giornalisti di destra è diventato quello di puntare il dito contro i guadagni di Marco Travaglio ( o, recentemente, anche di Gianantonio Stella): scrivono quello che scrivono perchè hanno scoperto un nuovo filone d’oro..
Più documentano le malefatte dei politici e dei potenti più si arricchiscono, sostengono i loro detrattori.
I due giornalisti sono talmente documentati che argomentare contro di loro opponendo dei fatti è molto difficile: più semplice attribuire loro un interesse personale
Devo dire che sentire questi discorsi mi fa sentire meglio.
Considero il massimo dell’offesa pensare che uno scrittore e un giornalista o un politico si esprimano in un certo modo, non per esercitare la loro libertà di pensiero, ma per interesse economico.
Attenzione però, perchè questo modo di ragionare o si applica a tutti o a nessuno.
Applichiamola a tutti.

Berlusconi, allora, diventa non il nuovo Aldo Moro,come oggi farnetica qualcuno, ma semplicemente colui che è sceso in campo per salvare se stesso dalla galera e le sue aziende dal fallimento ( una volta lo ha pure confessato, ma adesso lo nega disperatamente: colui al quale lo ha confessato. Enzo Biagi, è morto)
Mario Giordano, Filippo Facci,Rossella, Belpietro, Emilio Fede, Mimum, Veltri, Farina e molti altri ( alcuni di questi guadagnano più di Travaglio) sono scribacchini scodinzolanti che non esprimono il loro pensiero, ma quello del padrone che li paga.

Ok, affare fatto?
Mi sento meglio.
Prima mi sentivo un po’ in colpa a pensarla così. Adesso che so che anche il “loro” modo di pensare è questo ( attribuire un interesse economico a chiunque esprima un pensiero) so di essere capito se non condiviso anche da “loro” quando giudico applicando questa regola i “loro” maestri di pensiero e di giornalismo.

Un pensiero a parte per Gianfranco Fini.
Colui che disse: sarei una pecora se tornassi con Berlusconi
Bene. Questa pecora è rientrata all’ovile per un ripensamento doloroso e tormentato o per semplice convenienza?
Per convenienza, è ovvio, la regola semplice e rozza del tornaconto personale si applica anche a lui…
Che gioia potersi abbandonare a questa semplice regola!
Senza eccezioni, mi raccomando!

Neanche per Gino Strada: anche lui chissà quanto si arricchisce, facendosi il culo in giro per il mondo
di Madre Teresa di Calcutta non ce ne sono molte in giro, è ovvio che chi fa il proprio lavoro lo fa per un tornaconto economico, tu per caso lavori per beneficienza?
E’ altrettanto ovvio che più questo tornaconto e consistente più il livello di soddisfazione personale aumenta, il punto è COME si raggiunge questo tornaconto, e mi sembra che gli esempi da te citati non siano così simili l’uno all’altro come vorresti far credere…
Beh, è ovvio che non considero sullo stesso piano gli esempi che ho fatto.
Quello che volevo dire è che quando argomentiamo dovremmo sempre rispondere nel merito senza andarci a cercare le motivazioni “economiche” dei nostri interlocutori. Quelle ci saranno sempre.
Chi si attacca a quelle vuol dire che non ha vere argomentazioni.