
Leggo su Repubblica di stamattina:
“In questi giorni si decide il futuro di questa legislatura: se il comportamento rimane come quello delle ultime settimane il clima non potrà che cambiare”.
Walter Veltroni lancia un ultimatum al governo.
La fase del dialogo è a rischio.
Le mosse del governo rischiano di aprire una stagione di duro scontro politico.
Ma il Pd, assicura il segretario, è pronto alla sfida: “Si sono perse le elezioni, ma non per questo c’è la questione dell’identità del Pd. La nostra identità è quella di una grande forza riformista”.
Dopo aver sperato per mesi di poter dialogare con Berlusconi, Veltroni comincia a capire che l’unica forma di dialogo ben accetta al Rappresentante Principale dello Schieramento AVVERSO è quella di chi gli dà ragione.
Cioè il non dialogo.
Come molti, speravo che questa volta Berlusconi fosse deciso ad occuparsi finalmente della cosa pubblica piuttosto che dei suoi problemi personali.
I primi passi di questa legislatura dimostrano il contrario.
Berlusconi resta Berlusconi, come scrive oggi in prima pagina il direttore di Repubblica, Veltroni non ha altra scelta ( se non altro per le fortissime pressioni interne che riceve) che…smettere di essere Veltroni.
Serenamente, pacatamente, da oggi sarà costretto ad esibire gli attributi.
Se finalmente avremo un’opposizione vera, sarà stato per merito di D’Alema.