
Sui giudici il Centro Destra, attraverso suoi autorevoli esponenti si è pronunciato così:
Fini dice:” l’ immunità parlamentare è un privilegio medievale, va abolito».

I tre missini nella loro mozione argomentavano che «l’ uso dell’ immunità» è visto dai cittadini «come uno strumento per sottrarsi al corso necessario della giustizia».
Non che i leghisti ci andassero più leggeri, anzi.
Castelli oggi sostiene che occorre andare oltre il Lodo Schifani ed estendere l’ immunità a tutti, perché «bisogna occuparsi anche dei poveri ministri, come me, che oggi sono sotto minaccia dell’ autorità giudiziaria».
Nel ’93 tuttavia il principio non vale per Craxi e gli altri «poveri ministri» della prima Repubblica. Salutando l’ abolizione dell’ immunità parlamentare, la Lega Nord si augura che ai pm venga consentita anche «la possibilità di sostanziare le proprie indagini attraverso quei riscontri ottenibili solamente mediante perquisizioni domiciliari e intercettazioni telefoniche».
E quindi, conclude il comunicato di via Bellerio, «auspichiamo una maggiore decisione nell’ abolizione di privilegi che non trovano oggigiorno altra giustificazione se non un corporativo interesse di casta». (Ansa, 29 ottobre 1993).
Anche Castelli e Bossi ci piace ricordarli così, com’erano prima che ragioni di opportunismo politico convertissero i loro neuroni.

P.S. Anche i miei neuroni danno qualche problema: per motivi che non riesco a spiegarmi questo articolo esce arricchito da alcune foto tratte dal Film “La banda degli onesti”.
Grandi Totò e Peppino.
Che nostalgia per loro. Oggi abbiamo Umberto e Gianfranco.