
“Hanno messo le mani nelle tasche degli italiani” questo il martellante slogan della campagna elettorale della destra alle ultime elezioni.
Quando le premure e le attenzioni di tutti andavano, Santanchè in testa, alla drammatica situazione dei ceti deboli.
Sia in campagna elettorale sia dopo la chiusura delle urne, Silvio Berlusconi, aveva garantito “meno tasse sulla famiglia, sul lavoro, sulle imprese”.
“Vogliamo ridurre la pressione fiscale sotto il 40 per cento del Pil nei prossimi anni”, aveva detto il 2 aprile.
Ma non lo farà.
E non lo farà nei prossimi 5 anni, parliamoci chiaro
L’ha messo nero su bianco nel Dpef, il Documento di programmazione economico-finanziaria, il Super ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
Lo ha confermato il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, nella sua audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato: “La pressione fiscale rimarrebbe invariata nel quinquennio dopo la riduzione di 0,3 per cento punti di Pil attesa per il 2008 (al 43 per cento)“.
Resterà al livello già raggiunto durante il biennio in cui a guidare la politica fiscale c’era Vincenzo Visco.
Continuità, insomma, con quello che sprezzantemente era stato definito ” il vecchio galleggiamento del governo Prodi”.
Luca Ricolfi, docente di Analisi dei dati all’Università di Torino, commenta:
“Qui, nel tradimento della promessa sulle tasse, c’è anche il maggiore “scarto” tra il programma elettorale e la realtà. Mi sembra troppo sostenere che in quattro mesi c’è stata un’accelerazione della crisi tale da obbligare il nuovo governo a rimangiarsi tutto. In ogni caso qualcuno dovrebbe assumersi la responsabilità di spiegare perché ha cambiato idea”.
L’Italia è smarrita perché vive una condizione sociale drammatica, tanto dura quanto non la si conosceva da anni.
Un’emergenza non più rinviabile: altro che lodo Alfano e norme salvapremier, l’Italia ha bisogno di ripartire sul piano economico. crollano, insieme con il potere d’acquisto, i consumi e, di conseguenza, i profitti delle imprese, in una spirale di concatenazioni reciproche di cui è difficile prevedere gli esiti.
Ma il governo sembra in tutt’altre faccende affaccendato. Crolla la produzione industriale e il governo risponde aumentando le tasse e diminuendo gli investimenti., oltre che con tagli a sicurezza (altra grande promessa mancata!, inutile inasprire le pene se poi si sottraggono risorse alle forze dell’ordine) , scuola e sanità.
Senza dimenticare che la tanto decantata Robin Hood tax voluta da Tremonti si è rivelata una presa in giro sia perchè il 70% del ricavato resterà allo stato ( diversamente da quanto annunciato in prima battuta) sia perchè il restante 30% servirà a finanziare un’invenzione parecchio discutibile: la “social card” per i più poveri, una specie di tesserino per avere riduzioni di prezzo su generi alimentari e servizi.L’avesse fatta il Governo Prodi questa iniziativa, l’opposizione di destra l’avrebbe definita una mancia, un sollievo quantificabile in una tazzina di caffè al giorno,un’elemosina, un atto di carità pelosa, la fanno loro e spunta fuori Robin Hood!, lode al ministro immaginifico).

Sulla partita delle tasse Veltroni sembra fermamente intenzionato a incentrare una volontà di opposizione sicuramente più sostanziosa e utile per il Paese di quella impostata sulla giustizia da parte del suo “alleato” Di Pietro.
La speranza è che non continui all’infinito questo assurdo ed inquietante balletto chi sta al Governo dice che le tasse non si possono abbassare, chi sta all’opposizione dice il contrario, poi, a cambio della guardia avvenuto, i ruoli si invertono.
Occorre una svolta.
Una riduzione drastica della spesa pubblica ( ma tagliando gli sprechi, il personale in sovrannumero, gli enti inutili, le province, non i servizi essenziali) una maxivendita di beni demaniali, insomma una gigantesca manovra alla fine della quale questo Stato di trovi gravato in maniera meno pesante dall’attuale macigno del debito pubblico.
E dire che negli anni 80, in cui le cose andavano così bene, e si poteva ridurre a livelli accettabili il debito pubblico, una politica irresponsabile ed euforica lo ha portato fuori controllo, trascinandolo negli anni dei Governi Craxi dal 72% al 93%
Oggi si cerca di riabilitare Bettino Craxi. come uomo e come statista.
Come statista lasciamo perdere.
SIETE PROPRIO DEI CAZZI DI SINISTRA……..
E’ vero,le parti si sono invertite.Significa che la casta sostiene solo se stessa.Nemmeno il fabuloso governo di ds si sente di aprire gli occhi davanti alla realtà. Troppi posti da sacrificare! Costi inutili,perchè inutili sono le istituzioni sorpassate dalla storia,come le provincie,che sono totalmente da abolire ed in una certa misura anche i comuni.Aggrgazioni e consorzi di vario tipo provinciali ed intercomunali ;duplicati nel più bonari dei giudizi.Perchè non c onsorziamo i Comuni? :La lega non vuolo in nome di un frainteso federalismo.In F:V.G. siamo 1.200.000 persone.V.i rendete conto che basta un computer di modeste dimensioni (con terminali in punti strategici) per amministrarci tutti? Si,ma le poltrone? Le possibilità di manovra si sono ridotte al minimo.Bisogna solo intervenire sulla spese pubblica.
Concordo con ciò che hai scritto.Bel post, chiaro e documentato. Peccato che qualcuno non sappia cosa vuol dire il confronto ed il dialogo e si limita, forse per ignoranza,forse per spavalderia, all’insulto.
Per Rinaldo: ti ringrazio del tuo commento. Lucido, argomentato, ricco di annotazioni nuove e di sfumature inedite, privo di pregiudizi.
Un contributo da meditare e approfondire.
Ancora grazie
ma RINALDO è proprio una cima! vede ancora del rosso! forse è un toro.
Per Rinaldo: Ancora comunisti e fascisti! Uffa! Non sarebbe il caso di lasciar perdere queste ridicolaggini becere e residuali e concentrarsi su questioni del tipo onesti o delinquenti? Ma, mi sà, che quando nella difesa delle proprie posizioni non si hanno più argomenti validi (in questo caso per sostenere “l’operato” di questo governo, sempre che così si possa definire), allora si tira fuori la solita storiella trita e ritrita del comunismo… E si, siamo davvero messi male…
UNO DEI POCHI, NE TROVATE ORA????? E CHI????
Uno dei pochissimi…ne trovati altri ora???? chi????
uno dei pochissimi..ne trovate altri ora???? chi????
Trovare un altro Craxi? E perchè? non ci ha fatto abbastanza danni l’originale?
Oppure le cifre che ho enunciatoi nell’articolo sulla tragica esondazione del debito pubblico durante il suo Governo non vi sembrano un fatto definitivo ed inquietante?
Il fatto è che siamo un Paese dove il concetto di leadership per quanto riguarda gli uomini politici emargina il concetto di RISULTATI.
Il che vuol dire inebriarsi del testosterone di un leader, senza ragionare sulle conseguenze della sua gestione.
Cosa resterà degli anni 80? Diceva una famosa canzone.
Il disastro di un debito pubblico aumentato a dismisura, quando si poteva ridurre fino ai livelli degli altri paesi europei. Alfiere di questa politica di pura follia e nulla preveggenza fu Bettino Craxi.
I cui nostalgici si inebriano ancora a ricordare mentre fa la voce grossa agli americani nella notte di Sigonella.
Noi che non subiamo quella suggestione ci ritroviamo a dover gestire a decenni di distanza, pagando le tasse più alte d’Europa e ottendo in cambio servizi appena mediocri, le conseguenze di quella sua politica euforica, imprevidente e dissennata.
Milano da bere. Italia da piangere.
Non riesco a capire come si possa esaltare Craxi per aver detto “no” a Reagan per i fatti di Sigonella! Alla fine ha fatto scappare dei terroristi colpevoli di sequestro di persona ed omicidio, i quali per ringraziarci, solo due mesi dopo hanno ucciso all’aeroporto di Fiumicino 12 (o più, non ricordo) persone. Altro che difesa della sovranità nazionale! Mi viene da ridere. Eppoi, se non sbaglio, altro “regalino avvelenato”, mi pare che fu proprio un suo governo a promulgare un’amnistia grazie alla quale (o per colpa!) il Berlusca ha evitato, dopo condanna definitiva, il carcere.
Evento questo che con il senno di poi, da un ulteriore chiodo sulla bara di questa personalità e suo lascito. Un craxi è bastato ed avanzato…
Già ha fatto tuto “cracxi” mi sembra una spiegazione alquanto comoda e riduttiva anche perchè il debito dal 90/92% è arrivato alla punta del 124%.
Cracxi ha governato circa 4 anni grosso modo dall’83 all’87…sicuramente lui ci ha messo del suo ma i prodi, i draghi, gli amato, ciampi, ecc… per non citare gli immancabili andreotti forlani de mita ecc..questi “campioni” non li si nominano mai.
Ripeto incolpare cracxi di tutto è troppo comodo trovare un solo capro espiatorio deceduto poi è rassicurante ma è una parte della realtà….una piccola parte.