Un sondaggio di Ipr marketing per Repubblica.it, registra un calo, per la prima volta dall’insediamento, della fiducia nei confronti dell’esecutivo e del presidente del Consiglio .
La luna di miele con gli elettori sta finendo?
Sono 4 i punti percentuali persi dal governo (dal 50% di un mese fa al 46% odierno).
Un dato che fa registrare il sorpasso di coloro che dichiarano di avere o poca o nessuna fiducia nell’esecutivo e che passano dal 46% al 49%.
Se il governo piange, Berlusconi non ride.
Se è vero che il premier contiene il calo al 2%, la diminuzione del favore c’è, dal 58 al 56%.
Due dati che possono essere spiegati con un aumento dei contrasti interni all’esecutivo ( con la Lega in pressing sul Governo) che ha finito per indebolire la percezione di un governo decisionista.
Per quanto riguarda la fiducia nei ministri, in testa c’è Roberto Maroni, in ascesa Umberto Bossi. Non a caso due leghisti.
Immobili, invece, gli altri esponenti del governo.
Se si esclude il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola (dal 48% al 52%), che pare aver beneficiato della gestione dell’emergenza gas.
Stabili Maurizio Sacconi (61%) e Tremonti (57%).
In calo Franco Frattini, apparso poco incisivo sui fatti di Gaza(dal 58% al 56%).
Per qaunto riguarda la fiducia nei partiti, jl calo unisce il Pdl e il Pd.
Entrambi, guarda caso, alle prese con la creazione di una nuova identità.
Il Pdl, rispetto al mese scorso, scende dal 50% al 48%.
Stesso calo percentuale registrato dal Pd (dal 29% al 27%).
Ma il partito di Veltroni è quello che deve, almeno in questo momento, preoccuparsi di più : se si guarda allo scorso maggio , la flessione è di ben 11 punti percentuali.
Cifre che, con la prospettiva delle europee a giugno, lasciano poco spazio all’ottimismo di Veltroni e soci.
Giù anche l’Italia dei valori. Cala anche l’Idv di Antonio Di Pietro (dal 44% al 42%) che potrebbe aver pagato le recenti vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto il figlio dell’ex pm.
Stazionarie, invece, la Lega (31%) e l’Udc (27%). “Sono dati che sembrano rappresentare un elettorato perplesso sull’effettiva praticabilità di una riorganizzazione del sistema politico in chiave bipartitica” è il commento del direttore di Ipr Marketing, Antonio Noto.