Sulla vicenda Englaro la si può pensare come si vuole. Per fortuna siamo ancora in un paese libero.
E’ legittimo appoggiare la causa di Beppino Englaro, come anche contrastrarla. utilizzando le argomentazioni che si ritiene più opportune.
Ma c’è una cosa che mi turba e mi sembra francamente stomachevole, soprattutto quando proviene da chi si proclami cristiano: l’accusa, che più o meno esplicitamente, alcuni commentatori lanciano contro il povero Beppino Englaro di volere condannare a morte la figlia.
C’è modo di esprimersi più rozzo, incivile, rivoltante di questo?
In testa a tutti il Giornale ( che fu di Montanelli e oggi è di Giordano). Ecco uno stralcio: Tutti in fila per spegnere una vita ….sembra tornata di moda la corsa a dare la morte: e quindi Torino, e quindi Novara, e quindi Udine-bis, e quindi – chissà, magari, un domani, Napoli – e chissà mai chi altro si candiderà.
Per non parlare del Foglio che parla di “strutture pubbliche dove si sopprimono i disabili gravi a richiesta di giudici ideologicamente attrezzati a emettere sentenze di morte“.
Questa mancanza di rispetto nei confronti di Beppino Englaro nasce non solo da furore ideologico, ma anche dal fastidio inconfessabile ( nessuno osa infatti esplicitarlo) per la scelta di grande rigore morale fatta da quest’uomo.
Non faceva meglio, si chiedono- molto privatamente- questi soloni, a fare quello che fanno tutti?
Non era meglio trovare un medico disponibile in tutta riservatezza evitando di coinvolgere un intero paese in una scelta così drammatica?
Insomma perchè non risolvere la questione come si fa sempre in questo paese?
Cioè all’italiana?
C’è poco da commentare, hai detto tutto.