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Come si sceglie una moglie.

svevocasaNel romanzo “La coscienza di Zeno”, il protagonista, innamorato di Ada Malfenti, si dichiara a lei con grande goffaggine durante un ricevimento.
Respinto, quella sera stessa, fa la una proposta di matrimonio ad Alberta, sorella di Ada, giovanissima studentessa delle superiori, ricevendo ancora una volta un rifiuto.
Pochi istanti dopo, imbattendosi in un corridoio in Augusta, la maggiore e la meno avvenente delle sorelle, viene finalmente accettato.
Pur consapevole di essere la terza scelta, come l’ineffabile Zeno si affretta a confessarle, Augusta prende in mano la situazione e dice:”Voi, Zeno, avete bisogno di una donna che voglia vivere con voi e che vi assista. Io voglio essere quella donna”.E con questa frase, più adatta ad   una badante che espone le sue credenziali che a una donna innamorata, si chiude la ricerca di una sposa per Zeno.
Perchè si sceglie una donna piuttosto che un’altra? Svevo dà una risposta sgangherata e brutale, all’apparenza.
PER ESCLUSIONE, sembra dire.
Oppure perchè ( e sembra ancora più brutale) c’è sempre un uomo indeciso a tutto e una donna decisa a prenderselo.
Ma ci dimentichiamo la psicanalisi e il potere dell’inconscio ( non li dimentica certo, invece, Svevo, che fu uno dei primi cultori di Freud).
svevo famiglia
Nulla accade per caso, dice Freud:  anche ciò che appare frutto di un lapsus, di un allentamento emotivo delle nostre difese, è in realtà fortemente voluto.
Se si legge il romanzo fino alla fine si scopre, infatti, che quel matrimonio fu felicissimo e che Zeno sceglie Augusta perchè, a livello inconscio,  pensa che è  l’unica donna con la quale potrà essere felice.

Tu prendi una donna e trattala male…

paperino

Uomo con berretto da baseball: Come vanno le cose?
Donna con sciarpa arancione : Benissimo!
Uomo con berretto da baseball: Allora non stai più con quel bastardo?
Donna con sciarpa arancione : Infatti.
Uomo con berretto da baseball: Non mi dire che sei libera!
Donna con sciarpa arancione : Che dici? Lo sai che da sola non ci so stare…
Uomo con berretto da baseball: E com’è il fortunato?
Donna con sciarpa arancione : E’ senz’altro l’uomo della mia vita.
Uomo con berretto da baseball: Posso ricordarti che dicevi così anche dell’uomo che hai denunciato per maltrattamenti?

paperina

L’amore è una scelta ed, essendo una scelta, non può essere altro che una… pessima scelta.

flaiano-sorride Chi mi ama mi preceda. Ormai non desidero che ciò che mi viene ripetutamente offerto.

Nessuno meglio di Ennio Flaiano ha saputo cogliere le melanconie della mezza età.

Come al solito, c’è molta verità in questa frase.

L’amore è una scelta.

Essendo una scelta, non può, come diceva Proust, essere altro che una pessima scelta.

Accade così che, o sfiduciati dalle esperienze precedenti o semplicemente per l’aver perso mordente nell’assumere decisioni importanti, arrivati ad una certa età, tendiamo a lasciare agli altri l’iniziativa.

Salvo eccezioni….

Omofobia e …pornografia, un video irresistibile

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Un divertente video di Youtube, che racchiude in poche immagini anni di dibattiti sulle preferenze sessuali e sui pregiudizi che le riguardano, con un finale comico a sorpresa.


Nuove elezioni e nuovi mostri

Due fatti mi colpiscono in questi giorni.

L’interesse per il processo ai coniugi di Erba:

si è creato un voyeurismo spasmodico, c’è chi è disposto a sborsare centinaia di euro pur di stare in aula, magari per intercettare le occhiate d’odio tra gli assassini e il vedovo: una storia tragica con protagonisti inquietanti

Il successo del nuovo film di Moccia “Scusa ma ti chiamo amore ,

una commedia ridicola recitata in modo imbarazzante.

Insomma , buone notizie per i personaggi improponibili che si apprestano a candidarsi alle prossime elezioni.

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Il mercato tira.

E il porcellum aiuta.

L’incontro per strada dopo tanto tempo….

L’incontro per strada dopo tanto tempo.

Trascina una carrozzina

di quelle a due posti,

i piccoli dormono

come orsetti in letargo.

Flickr imageLe dò la mano,

le chiedo dei gemelli.

Mi risponde

descrivendoli

in termini dolciastri

quasi aspettandosi

che le chieda

di assaggiarli.

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Finalmente

penso a lei

come a una

sconosciuta

Il nido del cuculo ( omaggio a Vladimir Majakovskij )

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Vladimir Majakovskij conosce nel 1915, all’età di 22 anni, Lilja Brik, moglie del critico Osip Brik, suo amico e compagno di battaglie, e se ne innamora.

Diventa un ospite fisso della coppia, dedica le sue poesie a Lilja, per piacerle va a farsi curare i denti e si veste con eleganza; alla fine si installa addirittura in casa dei due.

Inizia così tra Majakovskij, Lilja e Osip un incredibile rapporto a tre che continuerà per molti anni.

Per Majakovskij Lilja sarà il solo grande amore della sua vita, ma Lilja amerà sempre e solo il marito, tanto che dopo la sua morte dirà: «Quando Majakovskij si è sparato è morto un grande poeta, ma quando è morto Osip sono morta anch’io”

majakowski_brik

Vladimir e Lilja si scrivono molte lettere.

Quelle di lui sono febbrili, drammatiche, quelle di lei trattenute e sbrigative.

In una lettera Vladimir le scrive:

“In te non c’è amore per me, in te c’è amore in genere, per tutto. Vi occupo un posto anch’io ( forse persino importante), ma se scompaio, allora verrò fatto fuori, come una pietra da un fiume, mentre il tuo amore nuovamente riemergerà su tutto il resto”

Un amico comune, il poeta Nikolai Aseev descrive così il menage a tre del poeta con i coniugi Brik:

“Lui fuggiva la quotidianità e le sue forme tradizionali, tra cui la più importante era la famiglia… E trovò una famiglia in cui, come un cuculo, volò per sua scelta, senza però scacciare nè danneggiare gli inquilini”.

Lilya-brik

Nella sua lettera di commiato scritta pochi istanti prima di uccidersi, Vladimir scrive:

«A tutti. Se muoio, non incolpate nessuno. E, per favore, niente pettegolezzi. Il defunto non li poteva sopportare. Mamma, sorelle, compagni, perdonatemi. Non e’ una soluzione (non la consiglio a nessuno), ma io non ho altra scelta. Lilja, amami. Compagno governo, la mia famiglia e’ Lilja Brik, la mamma, le mie sorelle e Veronika Vitol’dovna Polonskaja. Se farai in modo che abbiano un’esistenza decorosa, ti ringrazio.[…] Come si dice, l’incidente e’ chiuso. La barca dell’amore si e’ spezzata contro il quotidiano. La vita e io siamo pari. Inutile elencare offese, dolori, torti reciproci. Voi che restate siate felici».

W il treno! ( piccola elegia sui lunghi viaggi di una volta)

Cosa c’è di più rilassante di un viaggio in treno?

Sciascia lo prendeva addirittura per andare da Palermo a Parigi ( ovviamente aveva sempre degli ottimi libri come …compagni di scompartimento).

Quando ero bambino mi capitava di andare in treno da Padova, dove abitavo con i miei, a Palermo, dove eravamo nati.

Il viaggio aveva una dimensione mitica.

Ogni tappa poi aveva una sua particolarità esclusiva, che mio padre non mancava mai di enfatizzare: a Bologna si affacciava al finestrino e comprava le lasagne, a Firenze offriva un ventaglio di paglia a mia madre, a Napoli si sporgeva dal finestrino e comprava la pizza per tutti , sul traghetto da villa S.Giovanni a Messina era la volta degli arancini, a Termini Imerese sorbivamo le granite di limone ( di vero limon come poi avrebbe detto Paolo Conte).

Tutti appuntamenti cui la globalizzazione ha tolto ogni magia.

Cappelli di paglia, lasagne , pizze, granite e arancini si trovano dappertutto.

Flickr image( foto di Giampaolo Squarcina)

Purtroppo.

A ciò si aggiunge il fatto che ventiquattr’ore di treno sono un lusso che non possiamo più permetterci: troppo tempo sottratto alla produzione dei risultati, l’ossessione che ci accompagna dal momento in cui entriamo nella cosidetta età adulta.

Quindi so che mi capiterà ancora di andare in Sicilia, ma che non accadrà mai più di farlo come lo facevo una volta.

Povero Kafka! ( lettera ad una studentessa)

Lettera ad una studentessa che sta preparando una tesi su Kafka:

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“Cara G.

             non puoi dire che Kafka è soltanto

“uno degli scrittori più

rappresentativi di inizio novecento”!!!.

Mi sembra un giudizio tiepido e ingeneroso.

Kafka non solo è il dominatore della letteratura del 900 , ma anche l’interprete più autentico delle inquietitudini di quel secolo( tra l’altro ancora in parte presenti in questo!).

Proust che pure, a mio avviso, lo sopravanza di poco e che ha scritto le sue opere più importanti esattamente nello stesso periodo ( La strada di Swann è del 1914) non è così moderno e attuale come lui riesce ad essere ancora adesso a 90 anni da quando ha scritto.

Più calore, cara G. , per il povero Kafka!

Era un impiastro totale come uomo e come fidanzato, lo so e questo forse ti condiziona nel giudizio ( lo vorresti più uomo).

Ma la sua grandezza sta proprio in questo. Se la sua capacità di scrittura ed il suo enorme talento visionario, avessero avuto alle spalle una visione serena dell’esistenza, sarebbe stato un piacevole giocoliere della parola, non un titano della letteratura.

Pensa piuttosto alla sfiga di quelli che sono scontenti e tormentati e non sono nemmeno in grado di raccontarlo decentemente !

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Se la ricetta per diventare un grande scrittore fosse solo quella di avere un padre invadente, uno schiacciante senso di colpa, una fidanzata ansiosa di convolare a “ingiuste nozze”, una madre impicciona e una salute cagionevole, troppi ce ne sarebbero di grandi scrittori!

Da parte mia, non avendo il talento dello scrivere, almeno posso consolarmi della mia visione non catastrofica della vita, di aver risolto per tempo “il conflitto con il Padre” e di avere una discreta salute.

A presto.

F.

A proposito dei desideri di inizio anno

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Buttando giù qualche idea per un romanzo, Flaiano scrive alcune note sui personaggi che lo animeranno:
“L’eroina diventa uomo e l’eroe si scopre pederasta.La loro cameriera diventa attrice e viene ricevuta dal papa.

La puttana, ardente monarchica, fonda un circolo letterario e diventa senatrice.

L’ingegnere scopre la pittura e ci si rovina.

Un vecchio ritorna bambino e si innamora della maestra a cui lo affidano..

….Tutti- e questo è il bello del romanzo- sono infine felici, perchè la felicità e nella trasformazione, nel transito.”

Come spesso succede, Flaiano coglie nel segno.

E’ importante viaggiare, non arrivare.


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Truman Capote nel suo ultimo romanzo, ” Preghiere esaudite”, ci ricorda la massima di Santa Teresa d’Avila:

“Sono state versate più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle non esaudite”

Come a dire : cosa ci resta della vita, se smettiamo di desiderare?