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La tassa di Emilio Fede (arriva al pettine il nodo di Rete 4)

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L’antiberlusconismo pregiudiziale si ridimensiona e molti soggetti politici e, di conseguenza, le persone che li sostengono, cercano di valutare le mosse del premier caso per caso.

Approvandone alcune (v. problema rifiuti e buona parte del pacchetto sicurezza che riprende in gran parte il progetto Amato) e criticandone altre.

Rimane invece impenetrabile a qualsiasi forma di ragionamento il sentimento pro Berlusconi.

Parliamo del pasticcio di Rete 4.

I sostenitori di Berlusconi ( e i giornalisti a libro paga nelle aziende del premier) minimizzano la portata di quello che sta succedendo.

Esultano per l’esito prevedibile della vicenda: Rete 4 continuerà a trasmettere, Europa 7 tutt’al più si vedrà riconoscere un risarcimento danni di natura economica.


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Ostinatamente ignorano ( e molti media formalmente indipendenti con loro) la gravità della situazione e l’imbarazzo enorme che procurerà al buon Silvio.

Ammettiamo che ci sia “solo” un danno di natura “meramente” economica, come dicono.

Chi lo pagherà quel danno?
Noi tutti o Berlusconi?
Arriveremo così ad una situazione così incredibile che se un comico l’avesse descritta sarebbe stato censurato per eccesso di..satira.
Se anche un euro di quel danno venisse pagato dallo Stato, quell’euro sarebbe diviso tra tutti noi e avremmo così una tassa invisibile( ma non per questo inesistente), la tassa di Rete 4!

Ovvero: la tassa di Emilio Fede.

Ovviamente, poi, Europa 7 non chiede un euro, chiede miliardi di euro.
Aspettiamo di leggere le motivazioni, ma temo, leggendo il dispositivo della sentenza del consiglio di Stato,  che ci siano poche vie d’uscita.

Rete4 continuerà a trasmettere, ma noi ne pagheremo il “canone”.

Senza parlare della figura penosa ( l’ennesima) in Europa.
Proviamo a pensare a cosa succederebbe in Germania, in Francia o in Inghilterra se Merkel, Sarkosy, o Brown costringessero il governo di cui sono premier a pagare un risarcimento per mantenere in vita un’azienda di loro proprietà.

Non bisogna essere comunisti o antiberlusconiani per trovare assurda questa storia, basta essere normalissime persone di buon senso.

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Ma gli aficionados di Sil

Continuiamo così, teniamoci il Berlusca

Berlusconi

Scrive Filippo Facci sul Giornale:

“S ilvio Berlusconi fa le corna, alza il medio, si mette la bandana, fa il ganassa con la premier finlandese, dice che votare Prodi è da coglioni, racconta barzellette sugli ebrei (agli ebrei) e via Berlusconi: ma la sinistra italiana seguita ad additarlo come se questi comportamenti non fossero tipicamente suoi ma occasionalmente di un altro, come se Berlusconi non fosse l’outsider che innegabilmente è, come se l’antropologia dell’uomo di Arcore fosse il suo punto debole e non una parte inscindibile del personaggio irripetibile che conosciamo: personaggio che, dopo una vita di attacchi, non solo è ancora qui, ma ancora una volta si avvia a governare questo Paese con il consenso della maggioranza”

Insomma dobbiamo tenercelo così, ormai alla sua età, mica può cambiare e diventare una persona seria.

Fa lo scemo, l’arrogante, si produce in gaffe internazionali che ci fanno vergognare di essere italiani? E’ quello il suo bello. E’ anche per quello che milioni di italiani lo trovano simpatico e irresistibile e lo votano.

In fondo, per riprendere la prosa non proprio nitida di Facci, tutto questo ” è una parte inscindibile di un personaggio irripetibile”

In democrazia il parere della maggioranza è tutto.

Se anche questa volta la maggioranza degli italiani continuerà a sostenere questo mattacchione a noi, che non riusciamo ad intuirne il fascino e che lo abbiamo visto disastrosamente all’opera come premier, non resterà che prenderne atto.

Non daremo nemmeno dei coglioni a quello che lo hanno votato ( quella è una prerogativa del loro idolo) .

Ci limiteremo a dire, come quel personaggio di Moretti:

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Continuiamo così, facciamoci del male“.

Berlusconi a Porta a Porta: cronaca di un incubo notturno

Ho avuto un incubo stanotte.Ve lo racconto.

Erano le undici e mezza di sera e, invece di leggere un buon libro, cedevo all’abbacinazione dell’orrore e guardavo Porta a Porta.

C’era Silvio.

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Era quello di sempre: noioso, prolisso, apodittico.

Dava risposte fluviali : sermoni sugli stermini stalinisti ( come se avessero a che fare con i problemi dell’Italia di oggi) , aneddoti toccanti sugli incoraggiamenti materni ( “la mia mammina”), spacconate sull’età che sentiva di avere ( trentacinque anni!!!).

Cambiavo canale per l’esigenza di tornare respirare ( l’immersione in apnea non è mai stata il mio forte) ma su Matrix trovavo un torvo ed inquietante individuo di nome Storace ( un incubo nell’incubo!), così ritornavo a Silvio e scoprivo che, grazie al fervido zelo di Vespa, era riuscito ad insediarsi sulla leggendaria scrivania del Contratto con gli Italiani.

Stava concionando sulla spesa pubblica, mai scalfita nel suo quinquiennio, ma quando qualcuno gli chiedeva seccamente : “Perchè non abolite le province?” rispondeva citando, sempre a proposito di spesa pubblica, il suo sogno di sempre : costruire il Ponte sullo Stretto


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Vespa era dispiaciutissimo: nel retrobottega aveva il plastico di Cogne, la bicicletta di Alberto Stasi e l’ecoballa napoletana.

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Ma non il plastico del ponte oggetto di desiderio.

Passo una notte agitata.

Per fortuna era solo un incubo notturno.

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O no?

Terminator sta tornando ( fenomenologia del Berlusca)

Flickr imageAlcuni credono in se stessi

Lui pensa a se stesso come alla Madonna e disprezza tutti quelli che non fanno altrettanto

Flickr imageAlcuni hanno poche idee e spesso non sanno trovare la strada giusta per difenderle.

Lui ha molti interessi e sa sempre come tutelarli.

Flickr imageAltri si aggregano secondo le circostanze e le convenienze.

Lui fa sempre il polo di aggregazione: sa sempre che saranno gli altri a tornare a Canossa.

Flickr imageAlcuni riescono a governare, ma quando perdono le elezioni, perdono visibilità e influenza.

Lui, che sia il vincitore o sconfitto, occupa sempre il centro della scena.

Flickr imageMetà degli italiani lo ammira e lo segue.

L’altra metà lo conosce, ma non ha ancora capito come evitarlo.

Flickr imageAltri si usurano e gettano la spugna.

Lui è fatto per durare a lungo.

Flickr imageLa sua frase preferita in questi giorni è quella di Terminator:

I’m Back ( sono tornato).

Flickr imageAnche noi, in questi giorni, citiamo un film famoso:

“Non ci resta che piangere”.