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Brunetta furibondo con i leghisti. Ma ai veneziani non piace chi fa il fenomeno…..

Il ministro ci credeva.

All’inizio della campagna elettorale, un sondaggio commissionato all’azienda di Luigi Crespi lo dava avanti di dieci punti rispetto al suo rivale Giorgio Orsoni.

E non si può dire che Brunetta non si sia dato da fare in questa campagna elettorale, che qualcuno ha definito “faraonica”, qualcun altro “berlusconiana”.

Ha fatto di tutto, Brunetta, per fare apparire come un’opportunità irripetibile per i veneziani il suo insediamento a Ca’ Farsetti.

Brunetta furibondo per la sconfitta: "Ho perso per la miopia  della Lega"

Aveva “convocato” a Venezia diversi ministri e perfino il premier.

Finalmente, adesso che Venezia avrà un sindaco come Brunetta, potrò prendere una casa qui” aveva detto Berlusconi qualche giorno fa, sponsorizzando il suo ministro.

Aveva fatto la spola delle tivù locali, aveva incontrato tutte le associazioni di categoria, aveva promesso perfino “centomila posti di lavoro”, aveva garantito che la città sarebbe uscita con la sua gestione e grazie alle sue “aderenze”, dal letargo che la affligge da decenni

Aveva cercato in tutti i modi di accreditarsi come un re Mida, come l’occasione di rinascita da non perdere.

Insomma si era speso.

In città non avevano mai visto qualcuno “sbattersi” così tanto per diventare sindaco. E l’ottimismo del candidato era tale che i suoi supporter non avevano dubbi.

E’ stata però una debacle, invece.

I dieci punti di differenza ci sono stati.
A favore di Orsoni, però.

La reazione di Brunetta è stata furibonda.

IL SEGUITO su Agoravox

“A Venezia farò il sindaco da sabato a lunedì”: Brunetta vuole il doppio incarico. Pronto lo slogan :YES, WEEK END

Il ministro Brunetta, candidato sindaco della destra per Venezia, afferma che, in caso di elezione, continuerà a fare il ministro, dedicando alla città il sabato, la domenica e il lunedì.

Pronto già lo slogan per la campagna elettorale:

YES, WEEK END

Brunetta e i bamboccioni ( uscita ridicola del ministro)

Il ministro Brunetta lancia una proposta: «Obbligherei per legge i figli ad uscire di casa a 18 anni» ha detto.

Una frase ad effetto buttata là, con l’intento di provocare e di far discutere più che con quello di costruire.

Non manca nemmeno un tocco di autobiografismo alla sparata del ministro.
«Fino a quando non sono andato a vivere da solo era mia madre che la mattina mi rifaceva il letto. Di questo mi sono vergognato», ha aggiunto.

Nè manca un’analisi del problema.

” I bamboccioni – dice Brunetta- ci sono perché si danno garanzie solo ai padri, perché le università funzionano in un certo modo, perché i genitori si tengono i privilegi e scaricano i rischi sui figli”.   Tutto giusto.   Che dire, dunque?

CONTINUA IN AGORAVOX

Gli autogol di Berlusconi e Brunetta ad Anno Zero.

Giovedì sera non ero in casa, ma avevo registrato la prima puntata di “Anno Zero” , così ieri sera me la sono vista.

Alcune considerazioni.

1) Non sempre condivido le scelte di Santoro, ma è difficile restare delusi da una puntata di Anno Zero dal punto di vista televisivo. Perchè se c’è un maestro nella costruzione di talk show politici, quello è Santoro.

E’ FALSO CHE LA TRASMISSIONE NON SIA PLURALISTA ( forse. anzi dà fastidio perchè fa parlare tutti)

Hanno potuto liberamente e a lungo parlare i seguenti personaggi:

Berlusconi: è stata mandata in onda la conferenza stampa con Zapatero , mai vista prima nella sua versione integrale. Non è certo colpa di Santoro se il premier ci fa una pessima figura: appare quantomeno imprudente nelle frequentazioni, per sua stessa ammissione, vanesio, sessista, aggressivo.
A Milano c’è un termine che Berlusconi conosce benissimo che identifica chi si comporta da spaccone/ sbruffone.
Quel termine è GANASSA. Ebbene in quell’intervista il premier si comporta da ganassa. Ma non è colpa di Santoro.

– Brunetta: insulti ed espressioni volgari contro chi non la pensa come lui ( anche qui non è colpa di Santoro)

– Feltri: si indispettisce per le domande di un giornalista che sa fare il suo mestiere e si rivela per quello che è, un killer della carta stampata al servizio di chi lo paga meglio ( ma non è colpa di Santoro)

Filippo Facci: è notoriamente un giornalista filogovernativo, ma massacra Feltri, dandogli del ribaldo e del voltagabbana, e ammette che c’è il bavaglio nei mass media controllati dal premier ( “Mai riuscito a parlare del ministro Carfagna, quando lavoravo al Giornale”).
– Belpietro : ha potuto dire la sua in lungo e in largo e si è difeso come un leone ( non è simpatico, ma dal punto di vista dialettico è difficile metterlo in difficoltà)
– Bocchino: Fa una scivolata che equivale ad un autogol. Si parla di J.F. Kennedy. “E’ un mito della sinistra, eppure faceva sesso molto più di Berlusconi”. Travaglio lo infilza al volo: “Sì, ma non nominava ministro Marilyn Monroe”. Bocchino disperatamente si difende : “Cos’è meglio allora? La morte misteriosa di Marilyn Monroe ve la ricordate?”. Insomma, implicitamente, ammette che la Carfagna è diventata ministro per meriti extrapolitici.

Sarebbe questa una trasmissione non pluralista?
Sicuramente è una trasmissione condotta da qualcuno che la pensa in modo tutt’altro che neutro, ma nessuno può dire che non sia offerto spazio a tutte le tesi.

2) paghiamo il canone perchè si sostiene che la Rai è un servizio pubblico. Non abbiamo diritto ad avere in maniera integrale TUTTE le notizie di un certo rilievo?

Com’è che l’intera conferenza stampa con Zapatero nessuno ce l’aveva fatta vedere?

Capisco che i tg non ci facciano vedere la Daddario ( anche se lo stanno facendo i tg di tutto il mondo) ma che non ci facciano vedere il video integrale di Berlusconi è sospetto ( viene da pensare che Minzolini and Company censurino i comportamenti del premier, tagliando le scene in cui è palesemente “nemico di se stesso”).

3)

L’intervento del Ministro Scaiola, che convoca i vertici della Rai per chiedere loro conto della trasmissione, è del tutto irrituale.

Fin dagli anni 70 la Consulta stabilisce che il governo non ha alcun potere di controllo sulla Rai. L’editore è il Parlamento, infatti i membri del cda sono nominati dalla commissione parlamentare di Vigilanza. E le eventuali violazioni del contratto di servizio sono competenza dell’Autorità delle comunicazioni, non di Scajola.
E’ evidente, a questo punto, che il premier non è per niente soddisfatto dei suoi “rappresentanti” in Rai.
Dopo l’editto di Porta a Porta, così ricco di indicazioni circostanziate, si aspettava di più da Masi…
Si attendono sviluppi.

Qualità proverbiali: l’intelligenza di Gasparri, la piccineria di Brunetta

“Veltroni è incapace stupido e arrogante”.

Lo ha detto Maurizio Gasparri: un uomo la cui intelligenza è così proverbiale, che quando qualcuno lo accusa di essere uno stupido, prova l’irresistibile impulso di querelarlo.

Ha ragione a tutelarsi.

Alcuni devono applicarsi per dimostrare la loro intelligenza. A Gasparri basta guardare dritto in macchina ( telecamera o macchina fotografica non importa ) per dimostrarla in modo inconfutabile.

E’ o non è quella che riportiamo sotto la foto di un genio?gasparri1

“Il paese è con me, tranne i nullafacenti che stanno a sinistra!!”

Questa è quello che ha detto ieri un’altra persona conciliante, una di quelle che pensano solo al bene del paese, Renato Brunetta.

Alcuni dicono che la crisi che attraversa il paese in questo periodo richiederebbe da parte dei politici un atteggiamento di maggiore responsabilità, una ricerca di punti di vicinanza con gli interlocutori importanti piuttosto che la strategia delle contrapposizioni e degli attacchi frontali.

Alcuni sostengono che l’attacco del ministro è stata una vera prova di rancorosa piccineria.

Attacco ingiusto.

Come si può accusare di piccineria un uomo così?

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D’Alema :”Energumeno tascabile! “. Brunetta: “Razzista!”

“Energumeno Tascabile” dice D’Alema di Brunetta.

“Non rispondo a chi mi attacca in modo così volgare e razzista” risponde il ministro.

Continuiamo così, facciamoci del male, direbbe a questo punto Nanni Moretti….

Possibile che non ci meritiamo di meglio come classe dirigente?

Possibile, possibile…

“Scalfari? Un fascista rancoroso” I sostenitori di Berlusconi scarseggiano di argomenti…

Ieri ho pubblicato su Internet la sintesi di un editoriale di Eugenio Scalfari.
Il titolo del post, per chi volesse prenderne visione è “Berlusconi andrebbe interdetto dai familiari”. Scalfari dice la sua sul premier

Ho publicato questo post anche in altri siti, ricevendo moltissimi commenti, alcuni di condivisone altri di dissenso.

Ho notato però una cosa: quasi tutti i commenti di dissenso si concentrano sulla persona di Scalfari.

Che è stato fascista, che ha l’Alzheimer, che è un vecchio rancoroso ecc.

Nessun commento invece sulla sostanza del suo intervento.

Il che mi fa pensare, dispiace dirlo, che i sostenitori di Berlusconi, almeno quelli che circolano nei blog,  non abbiano grandi argomenti per difenderlo.

Non oso immaginare i sarcasmi di Mario Giordano e Maurizio Belpietro se Prodi, durante una crisi come questa,

1)fosse andato al Bagaglino A FARE IL PIRLA

2) avesse fatto il broker per Eni ed Enel,

3) avesse rilasciato indecorose dichiarazioni sulle ore che dedica alle sue attività sessuali ecc.

Ma secondo me la cosa più inquietante è questa: aver accusato i suoi avversari di essere tristi e preoccupati.

“Io non sono così” dice.

E ti credo!

Mentre lui fa collezione di ville, comprandosene una all’anno, c’è chi non sa dove sbattere la testa per pagare il mutuo di 40 metri quadri in periferia!

Ma non è solo la sua indelicatezza il problema ( se tanti lo votano, può essere che sia perchè siamo un paese di masochisti e anche il masochismo in democrazia è una scelta consentita).

Il problema è nell’imperizia: la scelta dell’Ici è stata disastrosa.

Pongo semplici domande.

Ha avuto senso togliere 1500 euro di Ici a chi ha una casa da 1 milione di euro e non fare ASSOLUTAMENTE NIENTE per chi non ha la casa ( per esempio uno sgravio fiscale sugli affitti)?

E’ giusto comportarsi così dopo aver fatto una campagna elettorale piena di promesse per i ceti deboli?

Ha avuto senso aprire una guerra con Air France che pagava i debiti di Alitalia, per farli pagare agli italiani ( senza nemmeno poi riuscire a tutelare l’italianità, come presto avremo modo di scoprire)?

Ha avuto senso pagare a piè di lista 140 milioni di debiti a Catania, malissimo amministrata da un suo amico e sodale? (meglio Brunetta che dice: gli amministratori pubblici locali dediti agli sprechi lasciamo che sia il popolo a inseguirli con i forconi).

Nessun senso.

Bravo sui rifiuti? Più di Prodi sicuramente ( ma non ci voleva molto).

Ricordo quello che diceva un personaggio di Troisi nel film “La vie del signore sono finite”, ambientato durante il fascismo: “E’ vero che Mussolini fa arrivare i treni in orario. Ma allora non bastava un capostazione?”
Idem per Silvio: “E’ vero che sono spariti i rifiuti a Napoli ( pare che rimangano comunque grossi problemi nel circondario). Ma non bastava un buon netturbino?”

Biancaneve e l’ottavo nano: la migliore vignetta su Brunetta ( dal sito della Pubblica Amministraziona)

Come è noto, il ministro della Pubblica Amministrazione  Brunetta  ha invitato tutti gli italiani a spedirgli  le loro vignette satiriche sulle iniziative da lui assunte.

Mostrando, non c’è che dire, senso dell’ironia, ma anche grande capacità di autopromozione.

Nel sito del Ministero della pubblica Amministrazione troviamo le vignette che hanno superato la prima selezione.

Ho scelto e pubblico nell’ordine di ( mia) preferenza le prime tre:

Marcia indietro su precari e pensioni sociali, un po’ si vergognano anche loro!

Il Governo fa marcia indietro su pensioni sociali e precari.

Sapere che un Governo di Destra, nato per fare politiche di destra e fortemente interessato a metterle in atto per assecondare i cosiddetti poteri forti, è alla fine costretto ad arretrare di fronte all’indignazione del Paese è una buona notizia.

Forse temono di perdere popolarità.

Forse si rendono conto che non controllano a sufficienza i mezzi di comunicazione di massa e che le loro porcherie sono come la spazzatura per le strade di Napoli, cioè difficili da nascondere.

Forse, ma è solo l’ipotesi più ottimistica, sono anche loro capaci di vergognarsi,

Ogni tanto.

Statali, la ricreazione è finita, parola di Brunetta.

Riassumo i passaggi più significativi di un’intervista di oggi al Giornale di Renato Brunetta, Ministro per la funzione pubblica.

Dice cose molte sensate e molto interessanti.

Ed ha due idee molto chiare che fanno da piloni portanti alla sua azione di Governo: il MERITO e il FEDERALISMO FISCALE.

Sulla base del primo criterio occorre agganciare gli aumenti nei prossimi contratti del pubblico impiego alla produttività.

Sulla base del secondo la ricchezza va impiegata soprattutto dove è prodotta. arrivando quindi a definire a livello nazionale le linee guida dei nuovi contratti e demandando a livello locale le articolazioni salariali,che quindi potranno essere anche significativamente diverse da un territorio all’altro, in funzione delle disponibilità: i territori che producono meno ricchezza saranno quelli che dovranno fare, diversamente da quanto accade adesso, i maggiori sforzi di efficienza.

Il ministro non ha peli sulla lingua. Ecco due frasi esemplari:

Sta a loro [ I governanti locali ]decidere se usarli per caviale e champagne, distribuirli a pioggia malamente come è avvenuto per la sanità. Certo che poi i cittadini li rincorreranno con il forcone

Un’articolazione territoriale delle dinamiche salariali serve nel privato come nel pubblico. Solo così eviteremmo paradossi come quello della sanità campana che è fallimentare, ma con dirigenti che si aumentano lo stipendio».

Non ho votato per questo Governo e, quando si è candidato come Sindaco nella mia città [Venezia] , nemmeno ho votato per Brunetta.

Ma l’impresa che si è tignosamente messo in testa di compiere, quella della lotta agli sprechi nell’amministrazione pubblica, è talmente titanica e disperata, che è impossibile non tifare per lui.

P.S. A lungo prima delle designazioni ufficiali si è parlato del cosidetto Toto ministri. Nelle anticipazioni dei giornali il nome di Mara Carfagna appariva sin da subito, dato per sicurissimo.

Quello di Brunetta fino alla fine è stato incerto.

Eppure Carfagna aveva alle spalle solo un’esperienza di showgirl, Brunetta è da moltissimi anni uno dei maggiori esperti italiani di economia e di problemi del lavoro.

A proposito di riconoscimento dei meriti…