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L’accusa di antiberlusconismo? Una stupidaggine.

SILVIO BERLUSCONIAntiberlusconiano?

E’ un insulto, ormai.

Quando un esponente del Popolo della Libertà vuole respingere una critica che viene dall’opposizione, invece di ricorrere a ben argomentate controdeduzioni, lancia all’avversario questa accusa.

“Dovete smetterla con l’antiberlusconismo. Continuando così finirete per perdere del tutto il vostro elettorato” dicono, preconizzando sventure elettorali e non a chi non è disposto a piegarsi al Pensiero Unico.

La domanda che sorge è legittima: perchè chi sta all’opposizione di un Governo capitanato da Berlusconi, non dovrebbe essere antiberlusconiano?

Dirò di più: DEVE essere antiberlusconiano, se vuole fare una opposizione seria. Berlusconi non è il male assoluto ( anche se, a volte, sembra ambire ad un primato di questo tipo), ma è sicuramente il centro di gravità permanente della maggioranza che governa il paese.

Mentre Prodi era un mediatore, instancabile anche se con scarso successo, di una maggioranza composita e spesso divisa, Berlusconi è, evidentemente, il dominus della sua.

Attaccare Prodi a prescindere– cosa che i vari Gasparri, Bondi, Cicchitto hanno fatto imperterriti per due anni senza che nessuno li attaccasse di antiprodismo- poteva quindi essere un modo sterile e poco costruttivo di fare opposizione.

Ma fare opposizione a Berlusconi, attaccando la sua visione politica, EQUIVALE a fare opposizione.

Farebbero meglio, quindi, i vari Gasparri, Brunetta, Bondi, Cicchitto, Capezzone, Quagliarello , se ne sono capaci, a dare delle risposte sul merito delle questioni, invece di limitarsi, come spesso accade ad accusare con sprezzo i loro avversari di essere quello che hanno diritto, anzi, se vogliamo, il dovere di essere, cioè antiberlusconiani

Questa Italia ci ha rotto i coglioni!

berlusca-ridensMichele Brambilla su “Il Giornale” di stamattina contesta a Beppino Englaro il diritto di dire la sua sulla legge in corso di approvazione in parlamento sul testamento biologico.

Ecco cosa dice l’illustre giornalista: “Beppino Englaro ha sempre detto che, morta (anzi, «liberata») Eluana, sarebbe sparito. Non avrebbe più detto niente. Né tantomeno avrebbe usato politicamente la sua vicenda. «Il silenzio, voglio solo il silenzio», ha sempre chiesto anzi invocato, fin dal giorno in cui sua figlia è entrata nella casa di riposo La Quiete di Udine. Per anni, Englaro ha detto che l’unico scopo della sua vita era quello di dare esecuzione alla volontà di Eluana, la quale mai avrebbe voluto essere tenuta in vita in simili condizioni. Ottenuta giustizia per sua figlia, si sarebbe ritirato in buon ordine.[…].Padronissimo di cambiare idea, signor Englaro, ma vuole spiegarci perché ha deciso di non rispettare la consegna del silenzio?

Cicchitto esprime un commento sul nuovo segretario del Pd

‘Dispiace che l’on. Franceschini, per provare a galvanizzare delle truppe giustamente provate ed angosciate, non abbia trovato nulla di meglio e di originale che cavalcare, ancora una volta, le versioni piu’ rozze dell’antiberlusconismo, inventandosi che c’e’ una dittatura alle porte che va bloccata ad ogni costo”.

berlusconi-ganimede

Due esempi, tra i tantissimi, di come stia montando, in certi ambienti politici e giornalistici l’insofferenza per ogni manifestazione di pensiero che non sia riconducibile al Pensiero Unico.

Chi sta al potere non sopporta il dissenso e non si prende la briga nemmeno di spiegare le sue giravolte intellettuali.

Berlusconi, ad esempio, non spiega perchè su Eluana ha cambiato idea. Pensava che la sua fosse una vicenda privatoa rispetto alla quale era meglio che lo stato si facesse da parte . Legittimo cambiare idea, ma anche necessario, per chi ha un ruolo di altissima responsabilità, spiegare perchè.

Ovviamente Michele Brambilla si guarda bene dal chiederglielo.

Si limita a ricordare a Beppino Englaro la sua promessa di star zitto.

Con lo stesso sarcasmo con il quale si ricordava a Veltroni la promessa che aveva fatto a se stesso di andare in Africa.

In quanto a Cicchitto, nessuno è stato più martellante e livoroso di lui, a prescindere dai temi all’ordine del giorno e dai provvedimenti presi, nei confronti dei passati governi di centrosinsitra, Adesso nessuno è più implacabile di lui nei confronti di chi attacca il governo in carica.

Insomma c’è un articolo della Costituzione che in questo momento dà più fastidio di altri.

Ed è l‘articolo 21, quello che parla della libertà di pensiero.

Chiudo citando una canzone che forse avrebbe meritato di vincere il Festival di San Remo ( che invece è andato agli Amici di Maria), quella di marco Masini.

La citazione è questa: “Questa Italia ci ha rotto i coglioni!”

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Se Capezzone diventa Daniel Big Nipple (grosso capezzolo) : un irresistibile Travaglio

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Ecco l’ultimo impagabile pezzo di  Zorro-Travaglio. Irresistibile la traduzione in inglese dei nomi Italiani. Angelo Panebianco diventa Angel Whitebread, Pecorelli Little Ship, Anna Finocchiaro Anne Fennel ( finocchio), Capezzone Big Nipple ( grosso capezzolo), Massimo D’Alema MaxLittle Moustache ( baffino). Il più bello è Berlusconi tradotto con Swarf, che vuol dire sfrido, truciolo, materiale di scarto della produzione del legno. Grande!

Easy handcuffs

Arrestato per corruzione e frode il governatore democratico dell’Illinois, Rod Blagojevich: dopo mesi di intercettazioni, è accusatodi aver tentato di vendere la poltrona senatoriale liberata da Obama.

L’Fbi – rivela il Chicago Tribune- indagava su di lui da tre anni per tangenti in cambio di assunzioni. «Le accuse sono sconvolgenti», dichiara il procuratore Fitzgerald: «Blagojevich ha preso tangenti e usato il suo incarico per frenare la libertà di critica della stampa».

Immediate le reazioni.

George Neapolitan è «allarmato per l’ennesima guerra fra politica e magistratura» e chiede gli atti alla procura. Il Csm siprepara a trasferire Fitzgerald in Alaska. Silvio Swarf è solidale con Blagojevich,«vittima del giustizialismo delle toghe rosse che calpestano la privacy». Sull’Evening Courier, Angel Whitebread domanda: «Era proprio necessario questo arresto-spettacolo?». Casparr, Chikkitt, Bondy e Little Sheep denunciano in una nota «l’abuso di intercettazioni e il circuito mediatico-giudiziario, impensabili nelle vere democrazie come gli Usa».
angelinoalfano2Little Angel Alphanous invia gli ispettori a Springfield e invita i democratici a «votare le mie riforme della giustizia e delle intercettazioni».

Max Little Moustache e Anne Fennel aprono al dialogo.

Per Lucian Violator «i giudici han troppo potere sui politici,dobbiamo riscrivere la Costituzione con Blagojevich, non appena sarà scarcerato». Daniel Big Nipple sfida i democratici: «Ora chiedano scusa ad Al Capone.” In un pizzino rinvenuto per caso, Nicholas The Tower scrive: «Io non posso dirlo, ma queste intercettazioni cominciano a starmi sul cazzo».

marco-travaglio4Marco Travaglio . L’Unità, 10 dicembre 2008

La Litizzetto fa la parodia delle Poesie di Sandro Bondi ( che però fanno ridere già da sole: eccole)

Il tono lamentoso, lo sguardo emolliente, la faccia da Massimo Boldi, l’atteggiamento da vittima sacrificale fanno di Sandro Bondi, ministro della Cultura una delle icone più popolari della nostra politica.

Sindaco comunista di Favizzano (in Provincia di Massa e Carrara) nel 1990, viene folgorato dall’incontro con Berlusconi e dimostra a tutti quello che i maligni avevano intuito da un pezzo, cioè di essere un Ravanello: rosso fuori, ma bianco, bianchissimo dentro.

Ma la politica non gli basta.

E’ anche un grande poeta.

Non sarà Neruda e nemmeno Prevert, ma le sue poesi fanno piangere lo stesso.

Anche un po’ ridere, però.

Ministro, so che lei è un animo sensibile, ma la prego di non farsi troppo scoraggiare dall’ironia di questo post.

Non abbandoni il suo hobby.

Grazie di esistere.

Ecco alcune delle migliori poesie del Ravanello:

  1. A Michela Vittoria Brambilla
    (alias Crudelia Salmon)

    Ignara bellezza
    Rubata sensualità
    Fiore reclinato
    Peccato d’amore
  2. A Stefania Prestigiacomo

    Luna indifferente
    Materna sensualità
    Velo trasparente
    Severo abbandono
  3. Ad Anna Finocchiaro

    Nero sublime
    Lento abbandono
    Violento rosso
    Fugace ironia
    Bianco madreperla
    Intrepido mistero
  4. A Giuliano Ferrara

    Antro d’amore
    Rombo di luce
    Parole del sottosuolo
    Fiume di lava
    Ancora di salvezza
  5. A Walter Veltroni

    Tenero padre
    madre dei miei sogni
    Anima ulcerata.
    Figlio mio Ritrovato
  6. A Jovanotti

    Concerto
    vibrazioni dell’anima
    eco del divino
    dolore dell’essere
    onde dell'amore
  7. A Fabrizio Cicchitto
    Viviamo insieme
    questa irripetibile esperienza
    con passione politica
    autentica
    con animo casto
    e con la sorpresa
    dell’amicizia.
    Ci mancheremo
    quando verrà il tempo nuovo
    e ci rispecchieremo finalmente
    l’un nell’altro.
    E ci mancherà
    anche quello che non
    abbiamo vissuto assieme
    fra i banchi della scuola
    nell'adolescenza inquieta
    e nell'età in cui non si ama.
    La mia fede
    è la tenerezza dei tuoi sguardi.
    La tua fede
    è nelle parole che cerco.
  8. A Fausto Bertinotti,
    «comunista senza esserlo»

    Immagini della storia
    Orribile bellezza
    Gloria mortale
    Spenta pietà
    Disperata speranza

Ed ecco le tre più belle, dedicate alla “Sacra Famiglia“:

  1. A Veronica Lario in Berlusconi

    Bellezza del soccorso
    sensuale ironia
    vigore dell’amore
    intrepida solitudine
  2. A Rosa Bossi in Berlusconi

    Mani dello spirito
    Anima trasfusa.
    Abbraccio d’amore
    Madre di Dio
  3. A Silvio

    Vita assaporata
    Vita preceduta
    Vita inseguita
    Vita amata
    Vita vitale
    Vita ritrovata
    Vita splendente
    Vita disvelata
    Vita nova

Tessera dei poveri, chiamiamola “poor card”, ma resta una schifezza.

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Robin Hood Tremonti ne ha pensata una delle sue.

Ormai galvanizzato dal fatto che tutti hanno smesso di considerarlo un commercialista, preferendo etichettarlo piuttosto come unintellettuale o un pensatore, si è inventato la “tessera prepagata per gli indigenti anziani”.

Quello che è incredibile è che, per il combinato disposto dell’accortezza comunicazionale del “pensatore” e dell’acquiscienza mediatica che sta travolgendo tutto e tutti, questa incredibile proposta sta “bucando gli schermi”, appare come il trionfo della politica del fare del decidere.

Ma facciamo un piccolo gioco.

Ipotizziamo che un anno fa il Governo Prodi avesse attivato un’iniziativa del genere.

Cosa sarebbe successo?

Qualcuno avrebbe tradotto i quattrocento euro nel numero dei caffè che il pensionato indigente può prendere al bar .

Immagino già i titoli: “Il governo va incontro agli indigenti con una mancia equivalente a poco più di  un caffè al giorno”.

Bonaiuti, con il suo faccione da prelato di campagna in favore di telcamera, avrebbe parlato di governo allo sbando ( conosce probabilmente altre espressioni, ma questa è quella che gli piace di più e che usa imperterrito da anni per definire le condizioni di chi sia all’oopposizione rispetto al suo dominus).

Gasparri, che, inspiegabilmente,  si offende quando gli danno del cretino,avrebbe parlato di ripristino della tessera dei poveri di mussoliniana memoria ( tutte le volte che può cerca di prendere le distanze dal fascismo).

Cicchitto avrebbe arricciato il naso, uscendosene con le solite frasi sprezzanti.

E così via.

Invece questa idea geniale , di etichettare come poveri coloro che sono diventati tali per l’insipienza di chi governa e ha governato questo paese ( nessuno si senta escluso) l’ha avuta Tremonti.

E Tremonti è un genio ( almeno quanto Bruto è un uomo d’onore)

E’ un genio perchè attraverso questo documento la patente di fallito viene data a chi è povero, non a chi, governando il paese, avrebbe dovuto fare di tutto per impedirlo.

Qualcuno dirà: meglio che niente.

Certo, 400 euro sono meglio che niente.

Ma non si poteva trovare un altro modo per farli arrivare agli interessati.

O è stato preferito questo per l’evidenza che ha, perchè si traduce in un documento che circola, perchè ha maggiore risalto mediatico?

Temo di si.

Alla faccia del rispetto per i coloro che, attraverso questo tesserino avranno la più indesiderata delle patenti.

Su come sarà fatto questo tesserino non filtrano ancora notizie.

Per questo ripropongo la foto di una poor card del 1935 ( quando c’er lui, caro lei…).

Solo cha allora usare l’inglese per quello che si poteva dire benissimo in italiano non si poteva e quindi si parlava, molto più semplicemente, di tessera d’ iscrizione nell’elenco dei poveri.

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Veltroni ce la può fare. Ha in mano un tris: Mastella, Casini e Tabacci

Veltroni ce la può fare.

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E’ meno disarmato d quello che sembra

Non solo perchè è un politico esperto e in grado di ispirare fiducia, ma anche perchè, non aggregandosi al Partito delle Libertà, gli daranno una doppia mano Casini, Mastella e Tabacci.

Una doppia mano perchè da un lato sottrarranno inevitabilmente dei voti a Berlusconi, dall’altro perchè stanno occupando più o meno saldamente il centro della scena politica.

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Votare per Berlusconi e Fini comincia ad apparire agli occhi di molti moderati una scelta di destra.

L’altro punto a vantaggio di Veltroni appare, almeno da quanto si riesce a capire in questo momento, sembra la qualità delle candidature.

Veltroni sta mandando in pensione i politici di lungo e lunghissimo corso, sta escludendo i candidati con processi in corso, sta lanciando i giovani.

Berlusconi conferma tutti quelli che gli sono restati fedeli e quindi non rinuncia ai vecchi arnesi di sempre.

Molti moderati, nel segreto della cabina elettorale, forse, nel clima di generale sfiducia che circonda la classe politica, penseranno che in fondo potendo scegliere un candidato moderato in entrambe le liste, è meglio indicare Matteo Colaninno che puntare ancora su Schifani, Cicchitto o Dell’Utri.