Già di primo mattino, una mia cagnetta, subito dopo aver mangiato e fatto i suoi bisogni in un piccolo spazio esterno alla casa, comincia a dare segni di nervosismo perchè vuole uscire.
Mugola, va avanti e indietro per l’appartamento, comincia a raspare sulla porta di casa.
Per stare tranquilli ricorriamo ad un metodo molto semplice: le mettiamo il guinzaglio.
Per lei equivale alla promessa di essere portata fuori.
Siccome è l’azione che precede l’uscita per lei equivale all’uscita ( lo sappiamo dai tempi di Pavlov)
Si mette a sonnecchiare da qualche parte in fiduciosa attesa, senza più alcun segno di eccitazione o nervosismo
L’uscita, poi, puntualmente si verifica.
Ma quando fa comodo a noi, non a lei.
Qualche volta mi sembra che anche con noi certi politici adottino un sistema analogo.
Ci fanno mirabolanti promesse ( così come io metto il guinzaglio/ promessa d’uscita), poi si fanno tranquillamente gli affari propri.
E andrebbe anche bene se poi, una volta fattisi, gli affari loro, si ricordassero di onorare le loro promesse, così come io una volta che ho messo al cane il guinzaglio, poi, cascasse il mondo, lo porto fuori.
Il dramma è che, per restare alla metafora, quegli uomini politici, ci lasciano sempre dove siamo e avete capito dove.
Altro che portarci fuori!