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Tocca tifare per Silvio e pure … per Roberto Mancini.

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Berlusconi parte a razzo e, coerentemente con gli annunci fatti, mette mano ad alcuni dei problemi più scottanti del paese.

Risposte forti e concrete in apparenza.

E prese in maniera compatta ed univoca ( finalmente, tocca dire!)

Adesso, ovviamente, è atteso alla prova dei fatti.

Non siamo un paese in cui gli annunci mettono tutti tranquilli.

Abbiamo fatto il callo alle promesse disattese.

Ci aspettiamo sempre che si realizzi solo una piccola parte di quello che ci viene promesso.

Qualche volta, addirittura, nel momento stesso in cui ci viene promesso un intervento, capiamo al volo dalle reazioni delle lobby e dal brusio assordante dei benaltristi di peso, che non sarà efficace o, ancora più semplicemente, non andrà in porto.

E adesso?

Che accadrà adesso?

La solita storia?

Facciamo un paio di esempi.

Primo esempio: si annuncia l’arresto per chi cercherà di sabotare lo stoccaggio dei rifiuti nei siti che verranno individuati. Cosa succederà quando una folla di madri inermi si schiereranno davanti alle discariche per impedire l’accesso dei camion che trasportano i rifiuti?

Secondo esempio: e’ stato fatto un accordo con le banche per un alleggerimento del peso dei mutui. Chi lo vorrà potra abbandonare il mutuo a tasso variabile e tornare al tasso fisso, scegliendo di pagare quanto per questa tipologia di mutuo si pagava nel 2006. Cosa succederà se le banche, nonostante l’accordo, non faciliteranno questa operazione, continuando di fatto ad esigere la rata prevista?

In entrambi i casi succederà che alzeremo le spalle e diremo : “Siamo in Italia: quando si annuncia una cosa, poi non la si fa”.

Io spero che non sia così.

Già comunque, come detto sopra, registriamo un fatto nuovo: misure forti e assunte in maniera univoca.

Un passo avanti rispetto alla gestione precedente, che tutti, soprattutto noi che l’abbiamo votata, ricordiamo con disagio: andirivieni, contraddizioni, balbettii, prese di distanza dal governo da parte delle forze che lo appoggiavano o addirittura dai ministri stessi.

Ma il vero ed ulteriore salto di qualità deci sarà quando le cose annunciate si faranno sul serio.

Solo il giorno in cui i rifiuti cominceranno a sparire dalle strade, i mutui a decrescere, i violenti e i mafiosi andranno in galera per restarci a lungo, gli evasori e i bancarottieri saranno puniti, gli sprechi saranno seriamente contrastati potremo dare una risposta precisa al quesito che oggi pone a tutti IL Riformista:

FIDARSI O NON FIDARSI?

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Nel frattempo, pur non avendolo votato neanche stavolta, non ci resta che fare il tifo per chi governa il paese.

Noi interisti sappiamo come funziona: i tre quarti di noi non condividono la scelta di Mancini,ma quando l’Inter scende in campo mica tifiamo contro.

E forse, se Mancini continuasse a vincere, un giorno ci lasceremmo anche scappare che è un buon allenatore….

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Il paese della dimenticanza

La campagna elettorale è partita in modo soft.

Lo dicono tutti.

Forse è anche vero.

Quello che si stenta a credere è che questo clima di civiltà e di quasi lealtà reciproca possa durare a lungo.

Certo è che non se ne poteva più.

Avevamo passato gli anni 80 a disprezzare il cosiddetto consociativismo.

Ci rendevamo conto che in quella specie di marmellata allignavano la corruzione e le ruberie della classe politica.

Lo intuivamo, più che averne la certezza.

Ci mancavano le prove.

Poi Tangentopoli ce le fornì in maniera clamorosa.

Sperammo in una nuova stagione.

Ci sembrava impossibile che i protagonisti di quelle vicende di malaffare potessero tornare a galla e presentarsi come vittime.

Eppure è stato così.

Siamo in un paese in cui è facile dimenticare.

Anche perchè coloro che dovrebbero aiutarci a farlo, cioè i giornalisti della carta stampata e soprattutto della tv, sono i più bravi del mondo nell’arte di cambiare le carte in tavola.

Con le dovute eccezioni.

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Quando spunta uno come Travaglio e ricorda non solo come andarono le cose, ma anche le frasi alla Robespierre di quelli che allora inneggiavano a Mani Pulite e oggi la condannano, tutti lo accusano di essere un giustizialista.

Difficile però che lo chiamino bugiardo.

Tornando al clima, sono contento che sia migliorato.

Ma, come cittadino, come contribuente, come elettore, non voglio che sia un ulteriore pretesto per dimenticare.

W la memoria!