Nuovo episodio nella saga Repubblica / Berlusconi.
Ecco cosa scrive Palazzo Chigi, all’indomani di un lungo articolo di Giuseppe D’Avanzo, con il quale si chiedevano, in maniera implacabile, risposte precise sul caso “Letizia”:
“Invidia e odio nei confronti di un presidente del Consiglio che ha raggiunto il massimo storico della fiducia dei cittadini: sono palesi i motivi della campagna denigratoria che la Repubblica e il suo editore stanno conducendo da giorni contro il presidente Berlusconi
Attacchi di così basso livello, in vista delle prossime elezioni europee e amministrative, confermano non solo l’assoluta mancanza di argomenti politici concreti di quel giornale e della sua parte politica, ma anche una strategia mediatica diffamatoria tesa a strumentalizzare vicende esclusivamente private a fini di lotta politica”.
In mattinata arriva la replica del Pd ( Paolo Gentiloni):
“L’attacco che arriva dai durissimi comunicati di Palazzo Chigi contro Repubblica va ben al di là di ogni polemica, fino a sconfinare nella minaccia. Il presidente del Consiglio non può usare queste parole, non può lanciare accuse di questa gravità e con toni tanto aspri quando proprio ai suoi più stretti collaboratori spetta il compito delle politiche e del sostegno alla stampa. Si deve abituare alla presenza di giornali che scrivono anche cose scomode: la libertà di stampa è un diritto garantito dalla costituzione”.
Insomma siamo alle solite . Non appena un giornalista fa delle vere domande, scatta il sistema di difesa offesa del premier.
Sulla vicenda prende posizione il Comitato di redazione di Repubblica:
“I giornalisti hanno il diritto/dovere di porre domande. Domande a cui si possono dare risposte diverse, anche critiche. O si può anche non rispondere. Ma è inammissibile che si risponda, invece, con insulti e minacce ai giornali, ai giornalisti e agli editori. Ed è ancora più inaccettabile che lo faccia una figura istituzionale, come è il presidente del Consiglio. Diventa, nei fatti, un attacco diretto alla libertà di stampa e alla sua funzione democratica. E questo deve preoccupare i cittadini e tutte le istituzioni. Per quel che ci riguarda, continueremo a fare domande, senza farci condizionare da nessuno”.
Il direttore di Repubblica Ezio Mauro risponderà alla nota di Palazzo Chigi sul giornale di domani.