Guardo “Niente di Personale” sulla 7.
C’ è un giornalista puro e duro ( Marco Travaglio) che è ormai rimasto tra i pochi personaggi pubblici che riescono a vedere le cose per quello che sono.
Per lui un latitante NON è un esule un condannato con sentenza definitiva è un pregiudicato e NON una vittima della malagiustizia, un immeritevole che diventa primario in un ospedale grazie alle sue entrature politiche NON è un uomo che ha saputo crearsi un network di amicizie, ma semplicemente un furbacchione che ha scelto strade traverse per ottenere quello che a tutti gli altri piacerebbe vedere conquistato con fatica.
Il giornalista puro e duro si esprime con chiarezza: non ha bisogno di arrampicarsi sugli specchi per dimostrare cose che sono evidenti a tutti.
Nella stessa trasmissione c’è un giornalista antagonista del primo. Si esprime in maniera confusa e contorta, sembra imbarazzato lui stesso dalle cose che dice.
Che pena! Eppure, se siamo lettori di giornali e se guardiamo i tg, questa è la fauna prevalentemente circolante.
Il giornalista puro e duro non viene quasi mai smentito dal collega, risulta sempre molto più documentato sui fatti di chiunque altro.
Il collega si limita a dargli del moralista, a fare del sarcasmo sui suoi articoli definiti simili a “mattinali di questura”
E’ un vecchio metodo. Quando uno dice che il re è nudo o è un ingenuo o un moralista.
Nel frattempo alle persone normali, che sono i più, non resta che assistere all’avvicendarsi delle Repubbliche, una più corrotta dell’altra.