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Emma Bonino velina ingrata, Giuliano Ferrara servo riconoscente.

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Ingrata.

Ecco la risposta del Foglio ad Emma Bonino.

Ha definito il Premier come una persona volgare, ossessionata dal sesso, dedito ad atteggiamenti pecorecci, ha detto che disprezza le donne.

La riposta del Foglio si basa su un argomento molto forte.

Non si nega la volgarità del premier .Quella è sotto gli occhi di tutti.

L’unica difesa possibile sarebbe quella scelta da Ghedini: chissenefrega se il premier è volgare, agli italiani piace così, anzi piace perchè è così.

L’argomento “forte” del Foglio  per smontare Emma è invece questo:  che lei, essendo stata “beneficata” da Berlusconi ( che la indicò diversi anni fa come Commissario Europeo) non dovrebbe permettersi di criticare il suo benefattore.

Insomma si ratifica e si scrive a chiare lettere un principio di gestione del consenso che è alla base del successo del più importante e potente uomo politico italiano.

Dare qualcosa ad ognuno, comprare le persone, offrendo loro cariche e prebende, questo è il “segreto del suo successo”.

E farlo in maniera costante, generosa, diffusa.

Ad ognuno il suo, in cambio una cosa sola: fedeltà e riconoscenza.

Una volta ” beneficato”  da Berlusconi, qualsiasi cosa il benefattore faccia, tu non puoi più criticarlo.

La pena, terribile e inquietante, se lo fai, è la reprimenda del Foglio.

Mi aspettavo un articolo del genere da Mario Giordano ( non ho controllato, forse lo ha scritto, sicuramente lo ha pensato9.

Ma anche il Foglio quando si parla di riconoscenza ( alcuni irrispettosamente la chiamano servilismo) non scherza.

Anche se in questo momento, come ammettono, al Foglio sono combattuti: Silvio è il loro benefattore politico, Veronica è la proprietaria del giornale.

Giuliano Ferrara forse non avrebbe mai pensato di trovarsi in questa situazione, cioè a fare l’Arlecchino Servitore di due padroni.

Dubito che possieda l’agilità che serve per interpretare questa parte.

Sicuramente ne ha la doppiezza.

ferrara

La Litizzetto fa la parodia delle Poesie di Sandro Bondi ( che però fanno ridere già da sole: eccole)

Il tono lamentoso, lo sguardo emolliente, la faccia da Massimo Boldi, l’atteggiamento da vittima sacrificale fanno di Sandro Bondi, ministro della Cultura una delle icone più popolari della nostra politica.

Sindaco comunista di Favizzano (in Provincia di Massa e Carrara) nel 1990, viene folgorato dall’incontro con Berlusconi e dimostra a tutti quello che i maligni avevano intuito da un pezzo, cioè di essere un Ravanello: rosso fuori, ma bianco, bianchissimo dentro.

Ma la politica non gli basta.

E’ anche un grande poeta.

Non sarà Neruda e nemmeno Prevert, ma le sue poesi fanno piangere lo stesso.

Anche un po’ ridere, però.

Ministro, so che lei è un animo sensibile, ma la prego di non farsi troppo scoraggiare dall’ironia di questo post.

Non abbandoni il suo hobby.

Grazie di esistere.

Ecco alcune delle migliori poesie del Ravanello:

  1. A Michela Vittoria Brambilla
    (alias Crudelia Salmon)

    Ignara bellezza
    Rubata sensualità
    Fiore reclinato
    Peccato d’amore
  2. A Stefania Prestigiacomo

    Luna indifferente
    Materna sensualità
    Velo trasparente
    Severo abbandono
  3. Ad Anna Finocchiaro

    Nero sublime
    Lento abbandono
    Violento rosso
    Fugace ironia
    Bianco madreperla
    Intrepido mistero
  4. A Giuliano Ferrara

    Antro d’amore
    Rombo di luce
    Parole del sottosuolo
    Fiume di lava
    Ancora di salvezza
  5. A Walter Veltroni

    Tenero padre
    madre dei miei sogni
    Anima ulcerata.
    Figlio mio Ritrovato
  6. A Jovanotti

    Concerto
    vibrazioni dell’anima
    eco del divino
    dolore dell’essere
    onde dell'amore
  7. A Fabrizio Cicchitto
    Viviamo insieme
    questa irripetibile esperienza
    con passione politica
    autentica
    con animo casto
    e con la sorpresa
    dell’amicizia.
    Ci mancheremo
    quando verrà il tempo nuovo
    e ci rispecchieremo finalmente
    l’un nell’altro.
    E ci mancherà
    anche quello che non
    abbiamo vissuto assieme
    fra i banchi della scuola
    nell'adolescenza inquieta
    e nell'età in cui non si ama.
    La mia fede
    è la tenerezza dei tuoi sguardi.
    La tua fede
    è nelle parole che cerco.
  8. A Fausto Bertinotti,
    «comunista senza esserlo»

    Immagini della storia
    Orribile bellezza
    Gloria mortale
    Spenta pietà
    Disperata speranza

Ed ecco le tre più belle, dedicate alla “Sacra Famiglia“:

  1. A Veronica Lario in Berlusconi

    Bellezza del soccorso
    sensuale ironia
    vigore dell’amore
    intrepida solitudine
  2. A Rosa Bossi in Berlusconi

    Mani dello spirito
    Anima trasfusa.
    Abbraccio d’amore
    Madre di Dio
  3. A Silvio

    Vita assaporata
    Vita preceduta
    Vita inseguita
    Vita amata
    Vita vitale
    Vita ritrovata
    Vita splendente
    Vita disvelata
    Vita nova

Palle piccole e grandi cazzate: fenomenologia di Giulianone Ferrara

Penso di avere la sindrome di Klinefelter: perché ho testicoli molto piccoli e grandi mammelle”.Lo ha dichiarato Giuliano Ferrara, riferendosi ad alcune delle malformazioni genetiche che la patologia può causare e per le quali una donna di Napoli, al centro di un caso nazionale, aveva liberamente e nel rispetto della legge deciso di abortire.

Avevo anche pensato di pubblicare la foto dei miei testicoli sulla prima pagina del Foglio, avrebbe occupato lo spazio di una breve di cronaca, poi sono stato dissuaso

Siamo grati a chi ha dissuaso Ferrara.

Flickr imageCi è stata risparmiata la vista sgradevole della prova di un fatto che è inconfutabile.

Chiamato in tv ad un dibattito sul tema dell’aborto, il miniattrezzato Giulianone fa coraggiosamente marcia indietro, quando apprende che incontrerà Pannella.

Dimostra di avere le palle piccole almeno quanto il suo famoso cervello .

Cervello sul quale da tempo circolano incredibili leggende metropolitane.

Molti interlocutori, infatti, sentendogli sparare delle cazzate, si sentono obbligati, prima di contraddirlo a definire tali cazzate come provocazioni e ad accompagnare le loro repliche da un riconoscimento dell’intelligenza di Ferrara.

Noi che lo abbiamo sempre considerato poco dotato di materia grigia ( mentre nulla sospettavamo delle dimensioni del suo apparato riproduttivo) forse da oggi in poi possiamo uscire allo scoperto.

Altro che provocazioni: CAZZATE!CAZZATE! CAZZATE!

Ferrara si candida, si leva alto un barrito

 

“Caro Ferrara, non ti voteremo

Così titola il suo editoriale di oggi su “Il Giornale” Mario Giordano.

Mi preoccupo perchè è la prima volta che condivido una cosa detta da Giordano.

Poi leggo l’articolo e capisco che continuo a pensarla in maniera diversa da lui.

Giordano, scopro leggendo l’articolo, ama Ferrara .

Quando è cominciata la battaglia di Giuliano contro l’aborto “noi ci siamo schierati con lui– dice Giordano- fin dal primo momento e senza esitazione

Adesso che Giulianone ha deciso di trasformare questo dibattito in una lista elettorale, con la possibilità che questa lista elettorale sottragga consensi al Cavaliere sceso in campo per la quinta volta , Giordano pensa che sia un errore

“Abbiamo appoggiato la sua campagna per la vita, non appoggeremo la sua campagna elettorale” .

Insomma il tema è importante, importantissimo.

Avrebbe potuto rappresentare una materia alta nella contesa elettorale.

E di che si dovrebbe parlare se no? Solo di tasse, tesoretti e di aliquote?“squittisce Giordano.

Ma, se il tema alto diventa tema unico, ma, e soprattutto, se il tema unico diventa il baluardo di un piccolo partito che può sottrarre voti al Capo, la musica cambia.

“Caro Ferrara abbiamo appoggiato la sua campagna per la vita, non appoggeremo la sua campagna elettorale.”

Diversamente da Giordano, io non amo Ferrara.

Non mi diverte.

Fa una crociata scegliendo un tema alto.

Ma la sua vita è un succedersi di cinismi.

Non è un giudizio morale.

Basta dare una scorsa alle cose che ha detto, agli outing attraverso i quali ogni tanto si confessa e si autoassolve:

La prima regola di questo mestiere di finte vergini è compromettersi”

“La bugia professionale è il comune collante deontologico”

“La corruzione e la vanità sono l’essenza del giornalismo”

“la lotta politica si fa sui giornali e sulla televisione”

“La marchetta fa parte del mestiere”

Dei soldi ricevuti dalla Cia ricorda ancora il meraviglioso odore:

“I dollari erano avvolti in una busta giallina, fantastica, del peso giusto. Perdere l’innocenza era meraviglioso”

Cacciari strapazza Ferrara, Ferrara fa il broncio

Non mi interessa sapere se Mastella e sua moglie hanno commesso un reato : ci saranno giuristi che lo sostengono e altri che lo negano.

Posso solo dire che in un paese civile chiunque fosse colto in flagrante a farsi così scopertamente gli affari suoi e del suo clan, mentre ricopre e grazie al fatto che ricopre una altissima carica pubblica, sarebbe escluso per sempre dalla scena politica.

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In Italia invece uno squallido trasformista del suo calibro riesce perfino a fare il martire.

Grazie anche ad opinionisti come Giuliano Ferrara, che approfittano della circostanza per dire che è ora di finirla con i giudici che affossano i governi permettendosi di indagare sugli uomini politici.

Succede a 8 e mezzo di ieri sera.

Ma, dopo 10 minuti di un’appassionata concione dedicata a questo punto, arriva per Ferrara una inaspettata punizione: uno dei suoi interlocutori, Massimo Cacciari, non solo lo rimprovera aspramente per la sua prolissità, ma gli dice anche a muso duro che vede lucciole per lanterne, che, in pratica, sta facendo l’intellettuale da strapazzo .

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Gli dice infatti che agli italiani, che, fino a prova contraria, dovrebbero essere i protagonisti della politica, coloro che scelgono da chi farsi rappresentare, di Mastella non gliene frega niente, ma proprio niente di niente.

Sono costretti a pensare all’affitto, alle bollette, ai rincari dei generi alimentari, ai figli che non trovano lavoro perchè le poche opportunità vengono offerte a chi ha santi in paradiso, all’inquinamento, alle morti sul lavoro, perfino alla monezza.

Giulianone lo ascolta, afflitto e offeso. Poi fa il broncio per tutta la trasmissione.

Tutti dicono sempre che è molto intelligente ( ma ogni tanto anche a quelli tanto iintelligenti non fa male un bagno nella realtà).