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Sanare la giustizia? Non è affar mio, parola di Silvio.

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Se Berlusconi non fosse così accecato dai suoi personalismi, potrebbe fare del bene all’amministrazione della Giustizia, dando al tempo stesso qualche dispiacere ai giudici.

Come?

1) Procedendo dritto come un fuso sulla separazione delle carriere,

2) spazzando via le promozioni automatiche ( anche un piccolo pretore di provincia a fine carriera si trova ad essere automaticamente consigliere di cassazione, con relative prebende)

3) annullando la garanzia di non trasferibilità dei magistrati ( che senso ha avere un pretore a Domegge di Cadore e avere 5 procuratori in meno in una Provincia ad alta densità mafiosa? Visto che sono pagati meglio dei dirigenti d’azienda, i magistrati accettino di fare quello che tocca ad ogni dirigente d’azienda: un po’ di mobilità territoriale ).

4) facendo un piano pluriennale per ampliare le dotazioni della Giustizia ( soprattutto dal punto di vista informatico)
Tutti provvedimenti che migliorerebbero l’amministrazione della giustizia,costringendo la “casta” dei giudici a strepitare per i propri privilegi, piuttosto che in nome dei principi costituzionali.

Peccato che l’unica pensata che gli è venuta in mente, per ora, sia stata quella di mettere in stand by per un anno i processi meno recenti: la mossa disperata di una casalinga che per non far vedere la polvere continua ad accumularla sotto il tappeto.

Se questo è uno statista!

Quanto ai magistrati, so bene che le promozioni automatiche e la non trasferibilità sono garanzie di autonomia e di indipendenza.

Ma il fatto è che sono anche privilegi.

E, nella situazione in cui siamo, come paese e come amministrazione della Giustizia, forse sarebbe il caso di cominciare a smantellarli.

Senato, proposte indecenti

Scrive Mario Giordano oggi sul Giornale :

Oggi a noi piacerebbe un sacco parlare di sicurezza, di casa, di benzina, di rifiuti, persino di Alitalia (in effetti: che fine ha fatto Alitalia?).

Oggi a noi piacerebbe parlare di imprese senza burocrazia, lotta ai fannulloni, misure formato famiglia, economia da liberalizzare.

E ci pesa un po’ trovarci qui, malinconicamente immersi nel déjà vu, a discutere invece di giudici e politica, toghe di sinistra, nodi e lodi più o meno Schifani, Anm sulle barricate.

Paradossalmente le stesse identiche parole potrebbero stare in testa ad un articolo dell’Unità sullo stesso tema.

Il problema a questo punto è capire chi sia in difetto:

Gli italiani che in grande maggioranza vorrebbero che il governo si occupasse di cose serie e urgenti?

Berlusconi che, anche a rischio di interrompere il dialogo con l’opposizione, continua a mettere in cima alla lista dei problemi da affrontare i suoi processi e le sue tv?

L’opposizione che, pur desiderosa di confrontarsi con il governo sui problemi veri del paese, non ha ancora abbastanza stomaco per digerire l’indecenza delle proposte del premier in tema di giustizia?

Una cosa è certa.

Siccome siamo in democrazia, non mi sembra il caso di prendersela con gli elettori ( soprattutto quando. eccezionalemte, sia a destra che a sinistra la pensano allo stesso modo).

Restano come indiziati Berlusconi e l’opposizione.

Siccome Berlusconi è stato eletto dal popolo, dirà qualcuno, la colpa è dell’opposizione. Che palle questi moralisti di sinistra, che cosa gli costa, in fondo? Lascino perdere questa battaglia così distante dalle necessità dei cittadini e la diano vinta al Premier.

Accettino nuove regole del gioco: chi è eletto dal popolo può:

1) proporre un decreto al Presidente della Repubblica sul tema della sicurezza;

2) infarcirlo di disposizioni nuove che di fatto dissestano completamente l’amministrazione della Giustizia

3) scrivere al Presidente del Senato una lettera in cui con inedita arroganza cerca di far risalire la ratio di queste disposizioni alle esigenze della collettività e non ai propri interessi personali ( mai excusatio non petita fu più sospetta di questa!).

Leggendo quello che scrive Giordano, non sono possibili dubbi: la colpa è dell’opposizione, che, poco realisticamente, e con ostinazione degna di miglior causa, non si rassegna ad accettare un fatto a tutti noto.

Il fatto che siamo ormai, dal punto di vista politico, diventati un paese del terzo mondo ( con tutto il rispetto per il terzo mondo).

Berlusconi come Stranamore: pronto a lanciare l’arma fine di mondo.

L’illusione di avere la meglio su Berlusconi con un approccio morbido e disponendosi al dialogo è durata lo spazio di un mattino.

Veltroni ha dimostrato, fino ad oggi, intelligenza e disponibilità rendendosi disponibile al dialogo.

Ci sono tanti problemi gravi e annosi del paese sui quali si ha sempre l’impressione che sia sufficiente mettersi al tavolo tra persone di buona volontò per trovare le soluzioni.

Eppure quel tavolo non si fa mai.

Occorre dire a chiare lettere che se il tavolo delle riforme non decolla mai, la colpa è di una persona sola: Silvio Berlusconi.

La sua ostinazione a farsi le leggi ad personam fa saltare continuamente, come accade in questi giorni, quel tavolo

Alcune delle persone con le quali mi confronto mi hanno detto in questi giorni: la colpa non è di Silvio, sono i giudici che si accaniscono contro di lui, lui è costretto a difendersi.

Che Berlusconi abbia il diritto di difendersi lo trovo giusto.

Che voglia farlo dissestando il sistema giudiziario Italiano mi sembra incredibile.

Se un ladro ti entra in casa al massimo lo fai arrestare, oppure, se sei uno di quelli che tengono un’arma sotto il cuscino, provi a difenderti, ma mica puoi tirargli una bomba atomica.

Silvio sta facendo questo da anni, tenta di rispondere con l’arma-fine-di-mondo come lo scienziato pazzo del Dottor Stranamore di Kubrik.

Per fortuna molte ciambelle non gli riescono con il buco : o è il capo dello Stato che lo costringe a modificare un provvedimento oppure è la Corte Costituzionale che lo mette fuori gioco.

Ma questa volta, reso forte dal successo elettorale, non sembra per nulla trattenuto dalla decenza.

I danni che è intenzionato ad arrecare al sistema della giustizia rischiano di essere pesanti e irreversibili.

Come ha scritto qualcuno, le leggi sono generali ed astratte, ma per una volta tanto e per il bene del paese sarebbe bene farne una con un solo articolo:

“Silvio Berlusconi non può essere processato”.
Oppure :

“Silvio Berlusconi è innocente”.

Governo forte, ma pasticcione ( intercettazioni, impossibile fare di peggio)

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Regolamentare le intercettazioni era forse una necessità.
Magari non la più urgente del paese, ma diciamo pure che era opportuno.
Renderle di fatto ingestibili è invece pura bestialità.
Ecco le prime obiezioni di buon senso ( ma sicuramente ne dimentico parecchie)


1) perchè limitare a tre mesi il periodo con la possibilità di una proroga eccezionale di altri tre? Si ha idea del tempo che è stato necesario intercettare Riina e Provenzano per scoprire i loro covi?

2) Perchè escludere le intercettazioni per i reati di tipo economico?
Come si pensa che si possa acquisire la prova del falso in bilancio o dell’insider trading? Infiltrando un brigadiere di polizia nei salotti dell’alta finanza?

3) Perchè prevedere che sia un collegio di tre giudici a dare l’assenso? Quante sono le sedi con meno di 20 giudici, che non sono in grado di coprire la turnistica di reperibilità? Nei casi in cui l’intercettazione è urgente si rischia di bloccare le indagini proprio nelle primissime ore dopo il reato.

Insomma meglio era stabilire che il premier, finchè è tale, non si può processare piuttosto che distruggere in maniera così irresponsabile il funzionamento della macchina della giustizia.
Questo governo è forte, ma incredibilmente pasticcione.

I cultori del GUARDA CASO ( a proposito della Clinica OMICIDI)

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Non sono mai stato un cultore del guarda caso, non credo alle strategie, nè ai complotti.
Molti di quelli che si appassionano a questo modo di ragionare applicano all’universo intero la loro filosofia di vita ( non a caso, tra i politici,  quelli che hanno fatto parte della P2 sono i più bravi nel praticare lo sport del sospetto).
Molti altri ancora pensano ai complotti perchè schiacciati dal martellamento mediatico dei giornalisti che hanno fatto fortuna con i retroscena .
In fondo funziona così: anche le tesi più paradossali trovano sostenitori autorevoli,  chi siamo noi per pensare che siano delle  cavolate?
Per quanto mi riguarda sul fatto che l’inchiesta alla sulla Clinica Omicidi sia venuta fuori PROPRIO ADESSO la penso così: i magistrati sono un corpo così numeroso e poliforme che mi sembra difficile immaginare che si impegnino  con successo a dar corpo ad un piano organizzato e sincronizzato.
Non nego che molti di loro agiscano per motivi di bassa visibilità o per credo politico, ma pensare che si coordinino tra loro, ripeto, mi sembra difficile.

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Ma se proprio bisogna accede alla filosofia del GUARDA CASO, proviamo ad applicarla a tutti.
Guarda caso il premier ha dei processi in corso..
Guarda caso in uno di questi processi ci sono delle intercettazioni…
Guarda caso il premier vorrebbe sospendere tutti i processi ( guarda caso anche il suo) per fare in modo che la magisatratura si concentri sulla criminalità ordinaria.
Devo continuare coi GUARDA CASO???
( sarò anch’io vittima di martellamenti mediatici ? Può darsi, ma tra un GUARDA CASO cervellotico ed uno verosimile scelgo sempre il secondo)

Il paese dei magliari ( ancora sulle intercettazioni)

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Sulle intercettazioni, nonostante i disperati tentativi dei giornalisti filogovernativi, il disaccordo con lo stopo sognato da Berlusconi è abbastanza trasversale.

Molti dei lettori del Giornale scrivono a commento degli articoli pubblicati sul tema:
“Abbiamo votato Berlusconi perchè si occupi dei veri problemi del Paese, lasci perdere le intercettazioni!!”

Come ho scritto in un mio commento di ieri , ritengo tutt’altro che immune di pecche la magistratura.
Dirò di più: considero abnorme il suo tentativo di condizionare il potere legislativo: il magistrato deve pensare ad applicare le leggi, non ad ispirarle ( se vuole farlo, di dimetta dalla magistratura e si presenti alle elezioni).
Detto questo, però è difficile pensare a progetti così sciagurati come quelli annunciati dal governo di Centro Destra: il reato di clandestinità intaserà la giustizia e la limitazione delle intercettazioni servirà a spuntarle le unghie.

L’accorciamento dei tempi di prescrizione è già operante… siamo di fatto alla depenalizzazione di quasi tutti i reati di tipo economico.
Il magistrato Tinti, l’autore di “Toghe rotte” si occupa dei 71 reati di tipo “economico” previsti dal codice: ha recentemente dichiarato che causa le condizioni della giustizia ( attuali, non quelle ancor più comatose che scaturiranno dai nuovi progetti di legge) 68 di questi reati hanno già oggi il 100% di probabilità di non venire puniti.

Forse cesseremo di essere invasi da clandestini, ma resteremo saldamente in testa come il paese…. dei magliari.

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Un’ultima considerazione sulle inchieste ad orologeria: mi spiace, ma su questo aspetto mi sembra proprio difficile condividere anche solo lontanamente questa ipotesi per l’inchiesta sulla cosiddetta Clinica Omicidi.

Le due donne magistrato che hanno condotto l’inchiesta secondo me si sono mosse nei tempi giusti e a ragion veduta ( tra l’altro non hanno fama di barricadiere o di oltranziste).

Quell’inchiesta è “esplosa” adesso perchè ormai ritardare gli arresti poteva consentire agli indagati di reiterare comportamenti criminali.
Oppure quelle due magistrate dovevano aspettare che si completasse l’iter del disegno di legge, accettando nel frattempo il rischio che altri malati fossero uccisi o torturati con cure inutili?