
Se Berlusconi non fosse così accecato dai suoi personalismi, potrebbe fare del bene all’amministrazione della Giustizia, dando al tempo stesso qualche dispiacere ai giudici.
Come?
1) Procedendo dritto come un fuso sulla separazione delle carriere,
2) spazzando via le promozioni automatiche ( anche un piccolo pretore di provincia a fine carriera si trova ad essere automaticamente consigliere di cassazione, con relative prebende)
3) annullando la garanzia di non trasferibilità dei magistrati ( che senso ha avere un pretore a Domegge di Cadore e avere 5 procuratori in meno in una Provincia ad alta densità mafiosa? Visto che sono pagati meglio dei dirigenti d’azienda, i magistrati accettino di fare quello che tocca ad ogni dirigente d’azienda: un po’ di mobilità territoriale ).
4) facendo un piano pluriennale per ampliare le dotazioni della Giustizia ( soprattutto dal punto di vista informatico)
Tutti provvedimenti che migliorerebbero l’amministrazione della giustizia,costringendo la “casta” dei giudici a strepitare per i propri privilegi, piuttosto che in nome dei principi costituzionali.
Peccato che l’unica pensata che gli è venuta in mente, per ora, sia stata quella di mettere in stand by per un anno i processi meno recenti: la mossa disperata di una casalinga che per non far vedere la polvere continua ad accumularla sotto il tappeto.
Se questo è uno statista!
Quanto ai magistrati, so bene che le promozioni automatiche e la non trasferibilità sono garanzie di autonomia e di indipendenza.
Ma il fatto è che sono anche privilegi.
E, nella situazione in cui siamo, come paese e come amministrazione della Giustizia, forse sarebbe il caso di cominciare a smantellarli.