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Di Pietro, l’oppositore preferito di Berlusconi.

La manifestazione di Piazza Navona è un esempio eclatante di un’opposizione che ingrassa e favorisce il Governo.

Dal Giappone, apprendendo le notizie di ciò che accade in Italia, Berlusconi non può che fregarsi le mani.

Di Pietro e gli altri con le loro parole hanno creato il massimo clamore nei confronti di un aspetto della politica del Governo, criticabile, criticabilissimo, ma disperatamente marginale rispetto alle urgenze del paese.

Che sono il carovita, il lavoro, la sicurezza ( in un recente sondaggio tra i cittadini la giustizia occupa solo il nono posto).

Tutti temi sui quali il Governo sta dando risposte inadeguate, confuse e a volte contraddittorie.

Un esempio di battaglie che valeva la pena di fare e che, invece, grazie al bombardamento mediatico sulla giustizia, non sono state fatte o non hanno avuto risalto (il che è lo stesso)?

L’estensione della soppressione dell’Ici. Per i meno abbienti già era in vigore, regalandola ai proprietari di case di maggior pregio si è fatto un regalo a chi non ne aveva bisogno, buttando al vento 2 miliardi.

Mi domando: ma per chi non ha un casa, cos’è previsto? Ha forse diritto ad un’esenzione per l’affitto che paga?

Qualcuno sta almeno pensando ad una riduzione delle imposte sui redditi d’affitto da realizzare in modo tale da calmierarne gli importi?

Niente di niente, prima del voto grande amorevolezza per i ceti deboli da parte di tutti ( da Rifondazione alla Santanchè), dopo il voto mani alzate in segno di resa, come se l’indigenza fosse una malattia allo stadio finale.

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Un altro esempio?

I livelli di tassazione previsti.

Identici a quelli che avrebbe messo in macchina il vituperato e sbeffeggiato Padoa Schioppa.

Ma c’è la crisi economica, sostengono dalle parti del governo? Perchè, due mesi fa c’era la ripresa ?

Il fatto è che l’unico modo di tagliare le imposte è tagliare la spesa pubblica.

Ed appare evidente che ANCHE questo governo, COME il precedente, non ha nessuna intenzione di andare al di là di provvedimenti di facciata ( la crociata sui fannulloni, qualche licenziamento qui e là) mentre invece del fioretto in questa materia serve lo SPADONE. Ma troppi elettori il Popolo delle Libertà ha tra i cittadini delle Regioni del sud e tra gli impiegati dello Stato perchè si possa pensare che da questo partito arrivino scelte draconiane, le uniche ormai praticabili per uscire dal declino prima che diventi inarrestabile.

E si potrebbe continuare.

Ma i giornali oggi parlano di Di Pietro….

Continuiamo, così, facciamoci del male, direbbe Nanni Moretti ( a proposito, lui non c’era ieri pomeriggio a piazza Navona, o mi sbaglio?).

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Intervista barbarica: la Bignardi tratta Ferrara come un intellettuale da strapazzo

Dev’essere vero quello che qualcuno dice di Ferrara: che soffre di desiderio d’attenzione.

Grazie alla sua abilità gode da tempo di successo e benessere e anche della fama di uomo molto, ma molto intelligente.

Fama usurpata, secondo alcuni.

Qualche volta si inventa delle cose che non stanno nè in cielo nè in terra come questa moratoria sull’aborto, con la quale per l’ennesima volta è riuscito a richiamare l’attenzione su di sè.

Flickr imageSicuro come sempre che saranno pochissimi a dire che il re è nudo, cioè che la sua è semplicemente un’idea senza capo nè coda.

Conta sulla sua fama di intelligente.

E’ convinto di trovare sempre qualcuno disposto a sposare la sua causa e qualcun altro che, pur non condividendola, dirà “Però, che provocazione intelligente!”.

Purtroppo per lui il povero Ferrara ieri sera ha trovato un osso duro.

Daria Bignardi non capisce quello che molti di noi non capiscono: perchè Ferrara approcci questa crociata in maniera così intellettualistica e fuori dal mondo.

Ti aspetteresti che, illustrando la sua proposta, saltassero fuori cose concrete, tipo sgravi fiscali o sussidi per le famiglie numerose.

Tutti coloro che stanno con i piedi per terra sanno quanto spesso

l’aborto sia un dramma che scaturisce da questioni di bilancio familiare.

Ma di queste cose concrete Giulianone non parla mai.

Flickr imageLui ama gli approcci paradossali, i rimedi semplici ed efficaci non lo divertono.

Quando, con le buone maniere, ma anche con una certa decisione Daria Bignardi glielo fa notare, lui non trova di meglio che insultarla dandole della “milanese berlusconiana con i tacchi a spillo”.

Come a dire: sei una povera “sciura” terra terra, pensi solo a volgarissime cose concrete come Berlusconi ( il Padrone che Ferrara ha amato svisceratamente per anni!) pensi solo alla tua immagine di bella donna e giornalista di successo.

Lei ribatte colpo su colpo.

Alla fine gli fa fare la figura che merita: quella dell‘intellettuale da strapazzo.

Corna, sputi, insulti… dimenticavo, anche un po’ di Neruda

Mastella e i suoi “uccidono” il governo, nato anche grazie ai loro voti, lasciando dappertutto le loro impronte: corna, sputi, insulti.

Perfino un furto: l’inizio del discorso d’addio di Mastella fa credere ( ma solo a coloro che non conoscono Neruda) che, per l’occasione il Ceppalonico abbia trovato la forza per mettere da parte la sua sintassi, di solito grossolana almeno quanto la sua visione della politica.

Ma, per sua e nostra sfortuna, Neruda è morto da un pezzo ( troppo lontano da noi perfino per rivoltarsi nella tomba!) e non ha quindi potuto scrivere la seconda parte del suo discorso.

Abbandonata la citazione di Neruda, il ministro torna , infatti , al linguaggio di sempre, ricco di strafalcioni come il suo modo di fare politica.

Nella prima parte del suo discorso ci ha fatto credere che, come dice Neruda “lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,chi non cambia la marcia,chi non rischia e cambia colore dei vestiti,”l

Nella seconda parte, quella in cui, abbandonato Neruda, torna ad essere il Ceppalonico di sempre, capiamo meglio come stanno le cose:”Velocemente muore chi, avvicinandosi la sconfitta, non è così lesto da scendere in fretta dal carro degli sconfitti per saltare su quello dei vincitori!!”

Che tristezza, adesso arrivano, quelli che giustificano e minimizzano, quelli che dicono che “Tanto così fanno tutti”, quelli per i quali è normale fare politica con le corna e gli sputi, quelli che in parlamento si portano il cappio o, come ieri sera, la bottiglia di spumante per brindare alla caduta di un avversario.

Forse rivoteremo pure con la stessa legge, senza avere la possibilità di lasciare a casa incapaci, disonesti e mestieranti della politica.

Sicuramente ci meritiamo di meglio.