“Per ‘ismo’ conosco solo il federalismo”.
Così Calderoli commenta, sarcastico e irriverente come sempre, l’uscita di Berlusconi sul presidenzialismo.
E aggiunge in un’intervista: “Berlusconi è un vero democratico (sic!) ma il modello presidenziale può essere incarnato anche da persone diverse da lui. Meglio mantenere in piedi il sistema attuale con un responsabile dell’esecutivo che trova nel capo dello Stato il suo contrappeso in termini di controllo delle regole della democrazia”
Insomma il premier si trova allo scoperto.
Annuncia il presidenzialismo, per coronare finalmente il suo sogno riposto, ma non segreto, di passare dal predellino al trono.
Ma la lega si mette di traverso ( anche Bossi ha sparato a zero sul tema).
Non basta.
Torna alla carica sulle intercettazioni.
E qui lo stoppano quelli di An.
Ecco cosa dice Giulia Bongiorno, penalista, presidente della commissione Giustizia alla Camera: «Sono stragarantista ma cancellare le intercettazioni può significare garantire a corrotti e corruttori l’impunità. Se non ti devi nemmeno più alzare per consumare un reato sei oggettivamente agevolato nel commetterlo. E non si può colorare di consuetudine un reato e giustificarlo dicendo che ormai “è prassi”.
La linea è la stessa contenuta nel disegno di legge sulle intercettazioni, del quale la Bongiorno è relatrice, ormai in dirittura di arrivo in commissione, sul quale il premier sabato scorso aveva annunciato emendamenti restrittivi in arrivo da parte del governo.
Insomma, è comprensibile lo stato d’animo del premier, del quale i giornali di stamanedescrivono il nervosismo domenicale.
“Povero Silvio!” direbbe Cornacchione.