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Domenica nervosa di Berlusconi: Sogna di passare dal predellino al trono, ma Calderoli lo sgambetta.

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“Per ‘ismo’ conosco solo il federalismo”.

Così Calderoli commenta, sarcastico e irriverente come sempre, l’uscita di Berlusconi sul presidenzialismo.

E aggiunge in un’intervista: “Berlusconi è un vero democratico (sic!) ma il modello presidenziale può essere incarnato anche da persone diverse da lui. Meglio mantenere in piedi il sistema attuale con un responsabile dell’esecutivo che trova nel capo dello Stato il suo contrappeso in termini di controllo delle regole della democrazia”

Insomma il premier si trova allo scoperto.

Annuncia il presidenzialismo, per coronare finalmente il suo sogno riposto, ma non segreto, di passare dal predellino al trono.

Ma la lega si mette di traverso ( anche Bossi ha sparato a zero sul tema).

Non basta.

Torna alla carica sulle intercettazioni.

E qui lo stoppano quelli di An.

Ecco cosa dice Giulia Bongiorno, penalista, presidente della commissione Giustizia alla Camera: «Sono stragarantista ma cancellare le intercettazioni può significare garantire a corrotti e corruttori l’impunità. Se non ti devi nemmeno più alzare per consumare un reato sei oggettivamente agevolato nel commetterlo. E non si può colorare di consuetudine un reato e giustificarlo dicendo che ormai “è prassi”.

La linea è la stessa contenuta nel disegno di legge sulle intercettazioni, del quale la Bongiorno è relatrice, ormai in dirittura di arrivo in commissione, sul quale il  premier sabato scorso aveva annunciato  emendamenti restrittivi  in arrivo da parte del governo.

Insomma, è comprensibile lo stato d’animo del premier, del quale i giornali di stamanedescrivono il nervosismo domenicale.

“Povero Silvio!” direbbe Cornacchione.

Se Capezzone diventa Daniel Big Nipple (grosso capezzolo) : un irresistibile Travaglio

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Ecco l’ultimo impagabile pezzo di  Zorro-Travaglio. Irresistibile la traduzione in inglese dei nomi Italiani. Angelo Panebianco diventa Angel Whitebread, Pecorelli Little Ship, Anna Finocchiaro Anne Fennel ( finocchio), Capezzone Big Nipple ( grosso capezzolo), Massimo D’Alema MaxLittle Moustache ( baffino). Il più bello è Berlusconi tradotto con Swarf, che vuol dire sfrido, truciolo, materiale di scarto della produzione del legno. Grande!

Easy handcuffs

Arrestato per corruzione e frode il governatore democratico dell’Illinois, Rod Blagojevich: dopo mesi di intercettazioni, è accusatodi aver tentato di vendere la poltrona senatoriale liberata da Obama.

L’Fbi – rivela il Chicago Tribune- indagava su di lui da tre anni per tangenti in cambio di assunzioni. «Le accuse sono sconvolgenti», dichiara il procuratore Fitzgerald: «Blagojevich ha preso tangenti e usato il suo incarico per frenare la libertà di critica della stampa».

Immediate le reazioni.

George Neapolitan è «allarmato per l’ennesima guerra fra politica e magistratura» e chiede gli atti alla procura. Il Csm siprepara a trasferire Fitzgerald in Alaska. Silvio Swarf è solidale con Blagojevich,«vittima del giustizialismo delle toghe rosse che calpestano la privacy». Sull’Evening Courier, Angel Whitebread domanda: «Era proprio necessario questo arresto-spettacolo?». Casparr, Chikkitt, Bondy e Little Sheep denunciano in una nota «l’abuso di intercettazioni e il circuito mediatico-giudiziario, impensabili nelle vere democrazie come gli Usa».
angelinoalfano2Little Angel Alphanous invia gli ispettori a Springfield e invita i democratici a «votare le mie riforme della giustizia e delle intercettazioni».

Max Little Moustache e Anne Fennel aprono al dialogo.

Per Lucian Violator «i giudici han troppo potere sui politici,dobbiamo riscrivere la Costituzione con Blagojevich, non appena sarà scarcerato». Daniel Big Nipple sfida i democratici: «Ora chiedano scusa ad Al Capone.” In un pizzino rinvenuto per caso, Nicholas The Tower scrive: «Io non posso dirlo, ma queste intercettazioni cominciano a starmi sul cazzo».

marco-travaglio4Marco Travaglio . L’Unità, 10 dicembre 2008

Male non fare, paura non avere ( ancora sulle intercettazioni)

Scrivevo su questo Blog tempo fa sul tema delle intercettazioni:

Secondo me è come il famoso Comma 22. Nel 1961 uscì un libro che parlava dei piloti degli aerei di guerra americani. Il libro riportava i regolamenti cui i piloti erano soggetti, e fra questi due articoli contraddittori:

  • Articolo 12, Comma 1
    L’unico motivo valido per chiedere il congedo dal fronte è la pazzia.
  • Articolo 12, Comma 22
    Chiunque chieda il congedo dal fronte non è pazzo.

Beh, anche per le intercettazioni dobremmo avere una specie di Comma 22.Che potrebbe suonare più o meno così:

L’unico che ha diritto ad non essere intercettato è la persona onesta.

Chiunque pretenda di non essere intercettato non lo è.

Dice oggi Marco Travaglio ( 2 settembre su Unità), fornendo perfette esemplificazioni al mio concetto:

“Se un estraneo alle indagini viene intercettato indirettamente a colloquio con un indagato, e non dice e non fa nulla di male, nell’eventualità che la conversazione venga pubblicata risulterà che s’è comportato bene.

E morta lì.

Il caso Prodi è emblematico: non è indagato, qualche sua telefonata col consulente Ovi (intercettato) viene ascoltata e finisce sui giornali, ma lui ci fa un’ottima figura: amici e i parenti che chiedevano favori non hanno avuto alcun favore. Tant’è che lui stesso ha chiesto di pubblicare tutto: una richiesta che può essere avanzata solo da chi se lo può permettere. Dunque, per dire, non Al Tappone.

Nell’inchiesta Abu Omar, la spia del Sismi Marco Mancini tenta di salvarsi dai magistrati raccomandandosi a due ex capi dello Stato, Cossiga e Scalfaro.

Cossiga, contattato direttamente, si mobilita subito attaccando e denunciando a Brescia i pm Pomarici e Spatato che indagano sul sequestro.

Scalfaro, contattato tramite un amico agente di scorta, non muove un dito: anzi fa sapere a Mancini che, se ha qualcosa da dire, lo riferisca ai magistrati, che lo ascolteranno. Forse che Scalfaro si lamenterà perché, pur non essendo indagato, ha visto pubblicate le sue conversazioni? No, perché s’è comportato bene, da vero uomo delle istituzioni.

Nell’inchiesta campana sui coniugi Mastella, il consuocero della coppia è accusato di aver pilotato il concorso per l’assunzione di geologi in un consorzio, vinto da alcuni somari raccomandati, grazie all’esclusione truffaldina di un giovane geologo molto competente, risultato il migliore all’esame e dunque bocciato.

Si chiama Vittorio Emanuele Iervolino (omonimo della sindaca di Napoli). Il quale non solo non è indagato, ma è addirittura vittima del reato. La sua vicenda finisce nelle intercettazioni e dunque, quando le carte diventano pubbliche, sui giornali. Lui potrebbe lagnarsi per il suo nome sbattuto in prima pagina. Invece è felicissimo. Non ha fatto nulla di male, anzi ha subìto un abuso e ora tutti sanno che era il più bravo. Tant’è che ha ricevuto diverse offerte di lavoro da aziende private (il settore pubblico quelli bravi non li vuole).

Fosse già in vigore la legge del Pd, non sapremmo nulla di lui, di Scalfaro, di Prodi. Ma sapremmo che sono stati intercettati o citati nelle intercettazioni senza conoscerle, così un alone di sospetto li avvolgerebbe ingiustamente per anni, fino al processo a carico degli indagati. Insomma, la vecchia normativa va bene così: la privacy è già tutelata dalla legge sulla privacy, il segreto investigativo e la reputazione già preservati dal Codice penale.

Se Al Tappone vuol intervenire, lo faccia senza proposte “migliorative” del Pd.

Più le sue leggi sono incostituzionali, più aumentano le speranze che la Consulta le rada al suolo.

Dialogo sul declino del paese tra un berlusconiano e “un non so” .

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Riporto qui alcuni stralci di una conversazione telematica scambiata in questi giorni con un blogger di opposte tendenze politiche ( lui è un berlusconiano ed io … un non so).

Il tema è quello delle intercettazioni Rai- Mediaset.

Berlusconiano :

Che palle, ancora una volta invece di occuparmi di quello che stanno facendo il governo, il Popolo Della Libertà e Berlusconi per tentare di risolvere i gravi problemi di noi tutti e di questo ex bel paese sono costretto a scrivere di ciarpame mediatico e spazzatura giudiziaria.

Non so:

Da come si accalora Silvio- e da come ti accalori tu- non sembra che la questione sia così irrilevante per il Nostro.

Berlusconiano:

Quale accaloramento? Poi non lo so,ma uno che telefona per raccomandare un attricetta scosciata come è di prassi in RAI ti pare che possa interessare più di tanto l’opinione pubblica visto che tutti sanno li dentro come funziona?
Non è stato il primo e non sarà certamente l’ultimo, è una tipica prassi italiana e gli italiani si identificano in Berlusconi,tutto torna.

Non so:

Tutto torna, hai ragione tu. E’ per questo che siamo un paese in declino. Il merito? Chissenefrega, la prassi italiana è un’altra, identifichiamoci in Berlusconi.Anzi, meglio. Identificarsi in Berlusconi è un atto di superbia, identifichiamoci piuttosto in Saccà e nel suo rivoltante e tremulo servilismo. Diamo del lei, lecchiamo i piedi, le mani e anche qualcos’altro, al monarca che ci consegna la lista della spesa, dandoci del tu, come si fa con gli inferiori.

( alle prossime puntate…)

Berlusconi come Stranamore: pronto a lanciare l’arma fine di mondo.

L’illusione di avere la meglio su Berlusconi con un approccio morbido e disponendosi al dialogo è durata lo spazio di un mattino.

Veltroni ha dimostrato, fino ad oggi, intelligenza e disponibilità rendendosi disponibile al dialogo.

Ci sono tanti problemi gravi e annosi del paese sui quali si ha sempre l’impressione che sia sufficiente mettersi al tavolo tra persone di buona volontò per trovare le soluzioni.

Eppure quel tavolo non si fa mai.

Occorre dire a chiare lettere che se il tavolo delle riforme non decolla mai, la colpa è di una persona sola: Silvio Berlusconi.

La sua ostinazione a farsi le leggi ad personam fa saltare continuamente, come accade in questi giorni, quel tavolo

Alcune delle persone con le quali mi confronto mi hanno detto in questi giorni: la colpa non è di Silvio, sono i giudici che si accaniscono contro di lui, lui è costretto a difendersi.

Che Berlusconi abbia il diritto di difendersi lo trovo giusto.

Che voglia farlo dissestando il sistema giudiziario Italiano mi sembra incredibile.

Se un ladro ti entra in casa al massimo lo fai arrestare, oppure, se sei uno di quelli che tengono un’arma sotto il cuscino, provi a difenderti, ma mica puoi tirargli una bomba atomica.

Silvio sta facendo questo da anni, tenta di rispondere con l’arma-fine-di-mondo come lo scienziato pazzo del Dottor Stranamore di Kubrik.

Per fortuna molte ciambelle non gli riescono con il buco : o è il capo dello Stato che lo costringe a modificare un provvedimento oppure è la Corte Costituzionale che lo mette fuori gioco.

Ma questa volta, reso forte dal successo elettorale, non sembra per nulla trattenuto dalla decenza.

I danni che è intenzionato ad arrecare al sistema della giustizia rischiano di essere pesanti e irreversibili.

Come ha scritto qualcuno, le leggi sono generali ed astratte, ma per una volta tanto e per il bene del paese sarebbe bene farne una con un solo articolo:

“Silvio Berlusconi non può essere processato”.
Oppure :

“Silvio Berlusconi è innocente”.

Governo forte, ma pasticcione ( intercettazioni, impossibile fare di peggio)

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Regolamentare le intercettazioni era forse una necessità.
Magari non la più urgente del paese, ma diciamo pure che era opportuno.
Renderle di fatto ingestibili è invece pura bestialità.
Ecco le prime obiezioni di buon senso ( ma sicuramente ne dimentico parecchie)


1) perchè limitare a tre mesi il periodo con la possibilità di una proroga eccezionale di altri tre? Si ha idea del tempo che è stato necesario intercettare Riina e Provenzano per scoprire i loro covi?

2) Perchè escludere le intercettazioni per i reati di tipo economico?
Come si pensa che si possa acquisire la prova del falso in bilancio o dell’insider trading? Infiltrando un brigadiere di polizia nei salotti dell’alta finanza?

3) Perchè prevedere che sia un collegio di tre giudici a dare l’assenso? Quante sono le sedi con meno di 20 giudici, che non sono in grado di coprire la turnistica di reperibilità? Nei casi in cui l’intercettazione è urgente si rischia di bloccare le indagini proprio nelle primissime ore dopo il reato.

Insomma meglio era stabilire che il premier, finchè è tale, non si può processare piuttosto che distruggere in maniera così irresponsabile il funzionamento della macchina della giustizia.
Questo governo è forte, ma incredibilmente pasticcione.

INTERCETTAZIONI, APPLICHIAMO IL COMMA 22

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Un giornalista, intervenendo in una trasmissione televisiva sul tema delle intercettazioni, ha detto in maniera molto netta che non gli interessa la privacy di un chirurgo capace di rovinare i suoi pazienti.

Qui sta il vero nodo della vicenda intercettazioni.

Nessuno può pensare, nel momento in cui lede il diritto di un’altra persona, di farsi forte del suo diritto alla privacy.

Nei giorni scorsi ho trovato in rete nei forum e nei blog moltissimi commenti, provenienti sia da destra che da sinistra, il cui leit motiv è il seguente:

” Non mi importa se mi intercettano: non ho nulla da nascondere e nulla di cui vergognarmi!”

Secondo me è come il famoso Comma 22

Nel 1961 uscì un libro che parlava dei piloti degli aerei di guerra americani durante il periodo dei bombardamenti in Italia.

Il libro riportava i regolamenti cui i piloti erano soggetti, e fra questi due articoli contraddittori:

  • Articolo 12, Comma 1
    L’unico motivo valido per chiedere il congedo dal fronte è la pazzia.
  • Articolo 12, Comma 22
    Chiunque chieda il congedo dal fronte non è pazzo.

Beh, anche per le intercettazioni dobremmo avere una specie di Comma 22.

Che potrebbe suonare più o meno così:

L’unico che ha diritto ad non essere intercettato è la persona onesta.

Chiunque pretenda di non essere intercettato non lo è.

I cultori del GUARDA CASO ( a proposito della Clinica OMICIDI)

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Non sono mai stato un cultore del guarda caso, non credo alle strategie, nè ai complotti.
Molti di quelli che si appassionano a questo modo di ragionare applicano all’universo intero la loro filosofia di vita ( non a caso, tra i politici,  quelli che hanno fatto parte della P2 sono i più bravi nel praticare lo sport del sospetto).
Molti altri ancora pensano ai complotti perchè schiacciati dal martellamento mediatico dei giornalisti che hanno fatto fortuna con i retroscena .
In fondo funziona così: anche le tesi più paradossali trovano sostenitori autorevoli,  chi siamo noi per pensare che siano delle  cavolate?
Per quanto mi riguarda sul fatto che l’inchiesta alla sulla Clinica Omicidi sia venuta fuori PROPRIO ADESSO la penso così: i magistrati sono un corpo così numeroso e poliforme che mi sembra difficile immaginare che si impegnino  con successo a dar corpo ad un piano organizzato e sincronizzato.
Non nego che molti di loro agiscano per motivi di bassa visibilità o per credo politico, ma pensare che si coordinino tra loro, ripeto, mi sembra difficile.

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Ma se proprio bisogna accede alla filosofia del GUARDA CASO, proviamo ad applicarla a tutti.
Guarda caso il premier ha dei processi in corso..
Guarda caso in uno di questi processi ci sono delle intercettazioni…
Guarda caso il premier vorrebbe sospendere tutti i processi ( guarda caso anche il suo) per fare in modo che la magisatratura si concentri sulla criminalità ordinaria.
Devo continuare coi GUARDA CASO???
( sarò anch’io vittima di martellamenti mediatici ? Può darsi, ma tra un GUARDA CASO cervellotico ed uno verosimile scelgo sempre il secondo)

Il paese dei magliari ( ancora sulle intercettazioni)

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Sulle intercettazioni, nonostante i disperati tentativi dei giornalisti filogovernativi, il disaccordo con lo stopo sognato da Berlusconi è abbastanza trasversale.

Molti dei lettori del Giornale scrivono a commento degli articoli pubblicati sul tema:
“Abbiamo votato Berlusconi perchè si occupi dei veri problemi del Paese, lasci perdere le intercettazioni!!”

Come ho scritto in un mio commento di ieri , ritengo tutt’altro che immune di pecche la magistratura.
Dirò di più: considero abnorme il suo tentativo di condizionare il potere legislativo: il magistrato deve pensare ad applicare le leggi, non ad ispirarle ( se vuole farlo, di dimetta dalla magistratura e si presenti alle elezioni).
Detto questo, però è difficile pensare a progetti così sciagurati come quelli annunciati dal governo di Centro Destra: il reato di clandestinità intaserà la giustizia e la limitazione delle intercettazioni servirà a spuntarle le unghie.

L’accorciamento dei tempi di prescrizione è già operante… siamo di fatto alla depenalizzazione di quasi tutti i reati di tipo economico.
Il magistrato Tinti, l’autore di “Toghe rotte” si occupa dei 71 reati di tipo “economico” previsti dal codice: ha recentemente dichiarato che causa le condizioni della giustizia ( attuali, non quelle ancor più comatose che scaturiranno dai nuovi progetti di legge) 68 di questi reati hanno già oggi il 100% di probabilità di non venire puniti.

Forse cesseremo di essere invasi da clandestini, ma resteremo saldamente in testa come il paese…. dei magliari.

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Un’ultima considerazione sulle inchieste ad orologeria: mi spiace, ma su questo aspetto mi sembra proprio difficile condividere anche solo lontanamente questa ipotesi per l’inchiesta sulla cosiddetta Clinica Omicidi.

Le due donne magistrato che hanno condotto l’inchiesta secondo me si sono mosse nei tempi giusti e a ragion veduta ( tra l’altro non hanno fama di barricadiere o di oltranziste).

Quell’inchiesta è “esplosa” adesso perchè ormai ritardare gli arresti poteva consentire agli indagati di reiterare comportamenti criminali.
Oppure quelle due magistrate dovevano aspettare che si completasse l’iter del disegno di legge, accettando nel frattempo il rischio che altri malati fossero uccisi o torturati con cure inutili?

La clinica omicidi ( che vergogna intercettare così dei poveri medici!)

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Veramente, dopo quanto è accaduto alla Clinica Santa Rita di Milano, c’è ancora qualcuno disposto a pensare, con Berlusconi, che le intercettazioni non possano essere utilizzate per provare reati contro la pubblica amministrazione?

Qualcuno risponderà: ma qui siamo di fronte ad assassini ( come possono essere definiti dei medici con un tale disprezzo per la vita dei propri pazienti?).

Ma chi poteva pensare, quando sono iniziate le intercettazioni,  che gli episodi fossero di questa gravità?

L’inchiesta era partita proprio ipotizzando reati contro la pubblica amministrazione: su indicazione dei pm  le fiamme gialle avevano sequestrato 4.000 cartelle cliniche, ritenute non veritiere o comunque alterate per avere rimborsi gonfiati.

Sono state poi fatte le intercettazioni e si sono scoperti gli omicidi.

Sentiamo cosa dice il colonnello della Guardia di Finanza Cesare Marangoni che ha coordinato le indagini

Proprio le intercettazioni hanno consentito di accertare i cinque casi di omicidio volontario di cui sono accusati tre medici del reparto di Chirurgia toracica del Santa Rita”. ”

Tutti gli addetti ai lavori concordano comunque su un punto: abolire le intercettazioni per certi reati ( corruzione, concussione, falso in bilancio ecc.) equivale a depenalizzarli.

Vogliamo veramente questo?

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Vogliamo dare la massima libertà e comodità di delinquere ai vari Previti e Squillante? Vogliamo assicurare la massima comodità nel derubarci dei nostri risparmi ai bancarottieri fraudolenti, ai professionisti dell’aggiottaggio e dell’insider trading?

Vogliamo veramente che i soldi delle nostre tasse vadano nelle tasche dei concussori?

Vogliamo veramente assistere ad un Campionato di Calcio truccato dalla prima all’ultima partita?

Falso, falsissimo, poi il pretesto del costo eccessivo di queste intercettazioni.

Grazie a molte di queste intercettazioni, è stato possibile arrivare a provvedimenti di confisca di beni delle cosche. Perchè non rendere piuttosto più veloci ed efficaci queste procedure e finanziare con i loro proventi i costi della giustizia?

Falso, falsissimo, il pretesto della tutela della privacy degli intercettati.

Per rendere efficace questa tutela basta definire pene molto severe per chi divulga intercettazioni non pubbliche o prive di risvolti penali.

Su questo punto la resistenza, chiaramente, proviene dai giornalisti, che temono di essere gli unici a pagare.

Ma, onestamente, non si vede perchè non debbano pagare.

Oppure credono, solo perchè usano la penna e non la spada, di non essere in grado, a volte, di distruggere persone e famiglie con la pubblicazione di documenti riservati?

Questo è un Paese in cui nessuno accetta le proprie responsabilità.

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I magistrati, gli inquirenti e i cancellieri non pagano mai per le fughe di notizie che favoriscono.

I giornalisti non pagano mai per le fughe di notizie di cui sono destinatari ( e se un magistrato gli fa perquisire l’ufficio e sequestrare il computer, subito si leva alto un nitrito sulla libertà di stampa)

I politici vorrebbero che i magistrati si occupassero dei reati della gente comune, rassegnandosi a non disturbare il manovratore.

Applicata in questo modo, la legge finisce per essere …uguale per gli ALTRI.