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Tre giorni alla mercè di un beduino: la Libia adesso siamo noi ( meno male che Fini c’è)

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Volge al termine la visita di Stato di Gheddafi.

Con vero sollievo per tutti.

E’ vero, molti decenni fa, il nostro paese si è comportato malissimo con il suo. E lui è venuto in Italia per rinfacciarcelo.

Il fatto che si sia presentato con una foto di un martire della resistenza libica non mi ha turbato.

Sia pure quasi cento anni fa, il nostro Paese ha sbagliato, sia pure arrivando per ultimo tra le grandi potenze al banchetto delle invasioni coloniali.

Che il rappresentante di quel popolo venga in Italia con il proposito scoperto di sottolineare quel sopruso, ci può anche  stare.

Ma il resto?

Per tre giorni il colonnello è stato ricevuto dappertutto, accolto come un re e ossequiato da tutti.

In ogni occasione si è presentato in ritardo di almeno un’ora ,  pare per la necessità di presentarsi con un’abito diverso- o dovremmo dire costume?- ad ogni “recita”.

Ha parlato in ogni occasione, ascoltato come un oracolo, anche quando diceva corbellerie grandi quanto una casa.

Tutti intorno a lui sembravano preoccupati di assecondarlo. Interessi economici enormi ( si è parlato di commesse in Libia per le imprese italiane per l’ammontare di 20 miliardi) l’accordo sui respingimenti : troppi interessi in gioco per potersi permettere di scontentare il colonnello.

Hai visto mai che si offende e se ne va sbattendo la porta?

Abbiamo così assistito ad un vero contrappasso.

Fummo potenza coloniale e trattammo i libici come sottoposti.

Adesso arriva questo e tratta noi come gli italiani hanno trattato i libici.

gheddafi5Insomma la colonia siamo noi.

Poi ieri sera l’apoteosi della maleducazione.

Il colonnello è atteso alla Camera alle 17,  ma alle 19 non solo non è arrivato, ma non ha avvertito del suo ritardo. Come se fossero tutti a sua disposizione.

Sul ritardo ha poi dato versioni contrastanti: stavo male, stavo pregando.

Tutte cavolate. Poco dopo la “buca” data a Fini, il colonnello si è tolto lo sfizio di fare una passeggiata nel centro di Roma, seguito dal codazzo delle sue amazzoni e degli agenti dei servizi segreti libici.

Insomma ha fatto bene Fini a “rinunciare” all’onore di incontrarlo.

Un’ultima annotazione per il premier e i giornali che lo fiancheggiano: cosa avreste detto se le cose dette da Gheddafi ( “gli Usa come Bin Laden”) le avesse dette al Parlamento un qualsiasi leader politico italiano?

caruso01gProvate a immaginare che ne so? Francesco Caruso, il leader noglobal eletto con Rifondazione Comunista che fa un’affermazione del genere. Apriti cielo! Articolesse indignate, sferzanti corsivi, linciaggi mediatici di ogni genere e grado.

Le stesse cose le dice Gheddafi e che succede? Si minimizza, in nome della ragion di stato.

E’ proprio vero: ormai la Libia siamo noi.

Meno male che Gianfranco c’è , tocca dire.

Almeno lui è riuscito, unico tra tutti i maggiorenti di questa penosa Repubblica, a lanciare un segnale diverso , a dare una risposta dignitosa.

Nella tarda  serata, in compenso, per riequilibrare il comportamento di Fini, il nostro Premier è corso a Villa Pamphili e si è infilato per mezz’ora buona sotto la tenda.

Non si sa mai…


Continuiamo così, FACCI-amoci del male.

Berlusconi

Tempo fa ( poco prima delle ultime elezioni) Filippo Facci sul Giornale ha scritto:

“Silvio Berlusconi fa le corna, alza il medio, si mette la bandana, fa il ganassa con la premier finlandese, dice che votare Prodi è da coglioni, racconta barzellette sugli ebrei (agli ebrei) e via dicendo: ma la sinistra italiana seguita ad additarlo come se questi comportamenti non fossero tipicamente suoi ma occasionalmente di un altro, come se Berlusconi non fosse l’outsider che innegabilmente è, come se l’antropologia dell’uomo di Arcore fosse il suo punto debole e non una parte inscindibile del personaggio irripetibile che conosciamo: personaggio che, dopo una vita di attacchi, non solo è ancora qui, ma ancora una volta si avvia a governare questo Paese con il consenso della maggioranza”

Insomma dobbiamo tenercelo così, secondo Facci.
Ormai, alla sua età, mica può cambiare e diventare una persona seria.
Fa battue da scuola media, è arrogante, si produce in gaffe internazionali che ci fanno vergognare di essere italiani?
E’ quello il suo bello.
E’ anche per quello che milioni di italiani lo trovano simpatico e irresistibile e lo votano.
In fondo, per riprendere la prosa non proprio nitida di Facci, tutto questo ” è una parte inscindibile di un personaggio irripetibile”
In democrazia il parere della maggioranza è tutto.
Se la maggioranza degli italiani continua a sostenere questo mattacchione a noi, che non riusciamo ad intuirne il fascino e che lo abbiamo visto disastrosamente all’opera come premier, non resterà che prenderne atto.
Non daremo nemmeno dei coglioni a quello che lo hanno votato ( quella è una prerogativa del loro idolo) .
Ci limiteremo a dire, come quel personaggio di Moretti:
Continuiamo così, facci-amoci del male“.

Se mille euro vi sembran tanti..

1000euroE’ uscita la classifica delle retribuzioni nei Paesi dell’Ocse ( Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).

Su 30 paesi siamo al 23° posto ( vedi classifica in fondo all’articolo, i salari sono in dollari).

In moltissimi ormai appartengono alla cosidetta generazione dei mille euro ( e sto parlando dei meno sfortunati)

Non è piacevole stare in zona retrocessione in questa classifica. Stare dietro Germania, Francia e Gran Bretagna non ci stupisce, ma chi si aspettava che potessimo essere distanziati in questo modo da  paesi che solo un paio di lustri fa stavano alle nostre spalle? Dietro a Irlanda, Grecia, Spagna, Finlandia e Islanda?

E’ deprimente constatarlo e ancora di più dirlo ad alta voce, ma il nostro è un paese che è fermo da un pezzo.

Nè possiamo prendercela con la recessione, perchè la crisi devasta con la stessa intensità tutti i paesi dell’Ocse.

Perchè siamo rimasti indietro?
Un sistema scolastico e universitario poco competitivo, un cronico ritardo nelle infrastrutture, una pubblica amministrazione inefficiente, una giustizia lenta, un mercato del lavoro nel quale si rafforzano di giorno in giorno le distanze tra protetti e non protetti, un sistema finanziario abituato ad andare incontro alle grandi aziende e a penalizzare i privati e le piccole imprese.

tasseA questo si aggiunge il problema della tassazione. Il cuneo fiscale è ormai pari al 46,5 %. Il che vuol dire che ogni 100 euro che un’impresa versa al lavoratore ben 46,5 vanno allo stato .

Il che non sarebbe di per sè un’anomalia o una tragedia, perchè anche in Francia e in Germania il cuneo fiscale ha incidenze di questo tipo.

Ma si abbatte su stipendi lordi molto più alti.

Il vero nodo è l’evasione fiscale.

In Italia 2 lavoratori su 10 non pagano alcuna tassa.

Il che determina due conseguenze.

La prima è che gli otto che pagano le tasse non possono sperare di vedersele ridotte finchè non pagheranno anche i due evasori.miseria-e-nobilta

La seconda è che in un mercato di questo tipo opera una concorrenza sleale, che costringe le imprese in regola a tenere bassi i salari per sopravvivere.

L’avvio di una seria politica di lotta all’evasione fiscale è sempre stato boicottato dalla maggioranza che sta al governo.

Peccato che a votarla non siano soltanto gli evasori fiscali….

Classifica Ocse

1)  Korea 39.931   2)  UK 38.147 3)  Switzerland 36.063   4) Luxembourg 36.035  5 ) Japan 34.445
6) Norway 33.413    7) Australia 31.726  8)  Ireland1 31.337   9) Netherlands 30.796 10)  Usa 30.774
11)  Germany 29.570 12 )Austria 28.996 13)  Sweden 27.581 14)  Canada 26.994  15 )Greece 26.512
16) Belgium 26.311 17) France 26.010  18) Finland 25.911  19 ) Iceland 25.134  20)  Spain 24.632
21) Denmark 24.531   22) New Zealand 23.650
23 Italy 21.374
24) Portugal 19.15   25) Czech Rep 14.540   26) Turkey 13.849     27)Poland 13.010
28)  Slovak Rep 11.716  29)  Hungary 10.332    30) Mexico 9.716

Testo più esteso in VINCENZO.CUSUMANO.COM