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Continuiamo così, FACCI-amoci del male.

Berlusconi

Tempo fa ( poco prima delle ultime elezioni) Filippo Facci sul Giornale ha scritto:

“Silvio Berlusconi fa le corna, alza il medio, si mette la bandana, fa il ganassa con la premier finlandese, dice che votare Prodi è da coglioni, racconta barzellette sugli ebrei (agli ebrei) e via dicendo: ma la sinistra italiana seguita ad additarlo come se questi comportamenti non fossero tipicamente suoi ma occasionalmente di un altro, come se Berlusconi non fosse l’outsider che innegabilmente è, come se l’antropologia dell’uomo di Arcore fosse il suo punto debole e non una parte inscindibile del personaggio irripetibile che conosciamo: personaggio che, dopo una vita di attacchi, non solo è ancora qui, ma ancora una volta si avvia a governare questo Paese con il consenso della maggioranza”

Insomma dobbiamo tenercelo così, secondo Facci.
Ormai, alla sua età, mica può cambiare e diventare una persona seria.
Fa battue da scuola media, è arrogante, si produce in gaffe internazionali che ci fanno vergognare di essere italiani?
E’ quello il suo bello.
E’ anche per quello che milioni di italiani lo trovano simpatico e irresistibile e lo votano.
In fondo, per riprendere la prosa non proprio nitida di Facci, tutto questo ” è una parte inscindibile di un personaggio irripetibile”
In democrazia il parere della maggioranza è tutto.
Se la maggioranza degli italiani continua a sostenere questo mattacchione a noi, che non riusciamo ad intuirne il fascino e che lo abbiamo visto disastrosamente all’opera come premier, non resterà che prenderne atto.
Non daremo nemmeno dei coglioni a quello che lo hanno votato ( quella è una prerogativa del loro idolo) .
Ci limiteremo a dire, come quel personaggio di Moretti:
Continuiamo così, facci-amoci del male“.

Governa ipocrita sul caso Englaro, lo sostiene perfino Filippo Facci sul Giornale

Alcune considerazioni sul caso Englaro:

Ieri la Corte Costituzionale ha dichirato inammissibile il ricorso di Camera e Senato: i due rami del Parlamento sostenevano che la magistratura ordinaria non può pronunciarsi sulla vicenda perchè  il potere legislativo non l’ha regolamentata.

Va detto che questo ricorso, lo sapevano bene coloro che lo hanno presentato, era già perso in partenza.

Il fatto che non esista una legge ordinaria sul testamento biologico (non viene autorizzato, ma nemmeno espressamente vietato)  secondo alcuni lascia aperta la strada dell’ articolo 32 della Costituzione.
Che dice l’articolo 32?
Sancisce il diritto a rifiutare qualsiasi trattamento terapeutico. Se il vuoto legislativo c’e’, comunque, occorre dire che esso riguarda le modalita’ per rendere piu’ semplice ed efficace l’esercizio di un diritto individuale. Ma dire che questo diritto non è esercitabile per il semplice motivo che non esiste una legge ordianria che ne “organizzi ” le modalità di attuazione è come sostenere che senza una legge ordinaria del Parlamento, la inviolabilita’ del domicilio (art. 14) o la liberta’ religiosa (art. 19) non possano essere considerati diritti applicabili.

Perchè  il centro destra ha presentato il ricorso se era  quasi certo della sconfitta?

La questione e’ semplice ed il calcolo politico abbastanza banale. Quando il Governo Prodi ha proposto leggi o provvedimenti su questioni ‘sensibili’ come i Pacs, le quantita’ massime di possesso di cannabis, sulle linee guida della legge 40, etc., la maggioranza si e’ sempre spaccata (o perlomeno, si sono distinti i cosiddetti teodem, Binetti & Co.). E proprio in quella spaccatura si sono sempre efficacemente inserite l’allora opposizione e le gerarchie vaticane.
Perche’ correre oggi un rischio del genere? Meglio sventolare la bandierina sul caso Englaro. E’ vero, la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso come era arciprevedibile. Ma il popolo delle liberta’, incolpando di nuovo i giudici per la sconfitta, potra’ vantarsi di aver condotto fino alla fine una battaglia per l’affermazione dei cosiddetti ‘valori cristiani’.

Insomma, sollevare il conflitto di attribuzione e’ stata un’operazione politica a costo zero e guadagno assicurato.
E un formidabile atto di ipocrisia.
Ce lo dice perfino Filippo Facci sul Giornale di stamattina:
Lo so che il Giornale sul caso Englaro ha la sua linea: ma chiedo di poter dire ugualmente quanto abbia trovato sconcertanti un paio di uscite purtroppo governative.
Eugenia Roccella, dopo la pronuncia della Consulta, ha detto che il problema «è l’espansione dei giudici e la loro invadenza di campo» perché «in Italia le leggi le fa il Parlamento e i giudici dovrebbero applicarle».
Gaetano Quagliariello nondimeno ha definito «pilatesca» la decisione della Consulta e ha detto che «legiferare diventa ancora più urgente».
Cioè: ma di che state parlando? Siete voi che la legge non l’avete mai fatta, siete voi che non volevate assolutamente farla, siete voi che sino a mezz’ora fa non volevate neppure sentir parlare di testamento biologico e urlavate «eutanasia» a ogni tentativo di farlo. È l’ipocrisia della politica italiana, unica in Europa, che ha lasciato dolosamente scoperti gli spazi di cui la magistratura non ha potuto non occuparsi: e ora venite a dirci che ci vuole una legge? Dopo che per anni ve l’hanno chiesta la società civile, i medici, tutti i livelli della magistratura, il Consiglio superiore di sanità, persino qualche politico? Dopo che la società e i medici, aspettando voi, per anni, se la sono cavata segretamente da soli con tutte le Englaro e i Welby lontani dai riflettori? E sarebbe la Consulta a essere pilatesca?
Non dite che ci vuole una legge: fatela.

“Meglio falliti che in mano a quei banditi!” ( il caso Alitalia)

“Meglio falliti che in mano a quei banditi!”

Questo gridavano ieri pomeriggio a Roma .

Il personale di volo non ci sta e preferisce continuare a dibattersi sull’orlo del baratro piuttosto che accettare di firmare con la pistola posata sul tavolo.

Adesso sarà difficile rimettere insieme i cocci di questa vicenda.

Come è difficile distinguere le responsabilità di questo disastro.

Ma alcune sono chiare.

Non so se i capitani coraggiosi fossero l’unica chance di salvare l’Alitalia. Francamente ne dubito. Alle condizioni di superfavore messe sul tavolo da Berlusconi credo che si farebbe avanti qualsiasi grossa azienda di trasporto aereo del mondo ( e, mi si perdoni il piccolo calambour, con molto più “trasporto” di quanto ne abbiano messo insieme i personaggi della cordata, cioè con molta più disponibilità a rilanciarla). Spunta infatti Lufthansa..

Una cosa è certa. Conosciamo bene il modo di procedere di Colaninno. Ho un parere personale, ma preferisco lasciare la parola a qualcuno che se ne intende, cioè all’attuale amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè, il quale proprio pochi giorni fa ha detto:

’La scalata di Colaninno  a Telecom Italia con i debiti che hanno impoverito la societa’ e’ stata un delitto contro il progresso del paese’.

L’uscita di scena di Colaninno appare un disastro, ma forse eviterà all’Alitalia di subire il destino di Telecom, che ha avuto la “fortuna” di avere alla sua guida ben 2 Capitani Coraggiosi ( Colaninno e Tronchetti) uscendone impoverita e indebitata.

Ci siamo probabilmente risparmiati, con l’uscita di scena di questi signori, una lunga agonia di Alitalia: se si deve ricominciare meglio farlo con chi ha il know how e le spalle forti dal punto di vista economico.

La seconda cosa ormai chiara scaturisce dalla prima. In mancanza di Capitani Effettivamente Coraggiosi ( è necessario l’avverbio perchè i Capitani Coraggiosi tout court come si è visto qui in Italia latitano) occorre rivolgersi all’estero. Prodi, che puntava su Air France, lo aveva capito. E’ stato coperto di insulti, come se volesse svendere: ma se quella era una svendita, come mai non c’era la fila per comprare?

La terza cosa chiara è che su Alitalia hanno sbagliato tutti. Nessuno si chiami fiuori.

L’attuale governo è retto da un uomo che sa benissimo come martellare gli elettori con le bugie, fino a quando le stesse non diventano comune patrimonio di verità.

A lui basta ricordare quello che disse nel 2003, quando era al governo: “Alialia? Ghe pensi mi”. Si è visto.

L’ultima cosa chiara è che adesso sarà necessario trovare una soluzione alla quale possano aderire la maggior parte delle forze in campo, in modo da isolare le frange estremiste, quelle del “tanto peggio tanto meglio” che in questo paese ci sono sempre.

Prima di muoversi alla cieca, il governo abbia l’umiltà ( so che per Berlusconi è una parola quasi impossibile da pronunciare) di sedersi al tavolo con l’opposizione, responsabilizzandola e ascoltandone le proposte.