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Pisanu come nuovo segretario del PD? C’è da pensarci, mica ragiona male….

pisanuTrascrivo alcune delle risposte  date a Fabio Fazio a “Che tempo che fa” da Beppe Pisanu, presidente della Commissione Antimafia, ex ministro degli Interni nella legislatura 2001-2006 e esponente di punta del Popolo delle Libertà.

Grazie a queste dichiarazioni di estremo buon senso e moderatezza, Pisanu, automaticamente si colloca ai margini del suo partito, del quale non sembra evidentemente condividere le recenti virate e derive.

Alla fine della puntata, mi arriva un Sms di un amico. Ecco il testo: “Pisanu : nuovo segretario del Pd?”.

( In effetti Franceschini, attuale segretario del Pd e Pisanu, che il mio amico poco autorevolmente, ma con buone ragioni, vorrebbe collocare ai vertici del Pd, hanno diverse cose in comune, tra le quali l’appartenenza alla Democrazia Cristiana e la vicinanza negli anni 70/80 all’area Zaccagnini).

Ecco la sintesi delle risposte:

Le ronde?

Un vulnus all’unitarietà e all’efficienza del nostro sistema di sicurezza. Spesso si presentano come milizie di partito  piu’ che come associazioni di volontariato. Quando si trasferiscono competenze e funzioni anche minori dai prefetti ai sindaci, dalle forze dell’ordine a soggetti privati, si attenta, che lo si voglia o no, all’unita’ del sistema e si gettano le basi di ulteriori confusioni e disordine.

Le politiche migratorie?

Vedo una certa confusione di idee e propositi , il contrasto alla criminalita’ degli immigrati  consiglia soprattutto una prevenzione oculata e una repressione energica, basata soprattutto sulla severita’ e la certezza della pena. L’equazione immigrato-delinquente, però,  è un’infamia .

La norma che prevede la possibilità per i medici di denunciare i clandestini?

Se venisse applicata indiscriminatamente si creerebbero problemi serissimi alla salute pubblica e al sistema sanitario nazionale’.

Il reato d’immigrazione clandestina?

Non sarà un valido deterrente ai flussi migratori perche’ la fame, la disperazione e anche la speranza che spingono tanti migranti non conoscono ostacoli.

la proposta di un ulteriore contributo sul rinnovo dei permessi di soggiorno, che gia’ attualmente costa oltre 72 euro (‘

Una cattiveria verso i piu’ poveri e i piu’ indifesi.

La moratoria per due anni chiesta dalla Lega, sui flussi d’ingresso degli extracomunitari ?

La recessione in atto giustifica, almeno in parte, la moratoria, ma non cambia i termini del problema. Perche’ se vogliamo mantenere invariato il numero degli italiani in eta’ lavorativa per i prossimi venti anni, avremo bisogno mediamente di 300mila immigrati all’anno. Piaccia o no, la prosperita’ futura del nostro  Paese dipenderà dalla sua capacita’ di attrarre forza-lavoro dall’estero e di integrarla in maniera adeguata”.

La legge sul testamento biologico?

E’ sbagliato intervenire con una legge sul testamento biologico, che è invece una questione da lasciare alle decisioni delle singole coscienze. Il rischio è di andare verso “uno Stato etico e totalitario- Questa è una materia dove “non bisogna regolamentare e ci si deve fermare al di qua della porta del dolore. Le decisioni devono prenderle il paziente oppure i parenti e i medici che agiranno secondo scienza e coscienza, altrimenti è un atto di arroganza e di violenza.

Se lo Stato pretende di disciplinare con una legge la fine della vita, impone la forza dello Stato alle ragioni più profonde dell’essere umano andando contro la Costituzione che pone prima la persona e poi lo Stato, con il rischio di andare verso uno Stato etico e totalitario che diventa proprietario di tutti i mezzi, di tutti i fini e di tutte le coscienze.

Silvio dica “cumandi mì” oppure ha i giorni contati, parola di Kossiga.

COLLOQUIO TRA IL PRESIDENTE EMERITO E RENATO FARINA ( rileggiamo un’intervista uscita su Libero il primo luglio)

L’agente Betulla, alias Renato Farina, intervista Francesco Cossiga a Lugano per Libero

Presidente Cossiga, che fa? Chiede asilo in Svizzera come gli anarchici? Fugge dal regime berlusconiano?

Non sono mai stato così berlusconiano come adesso! Non l`ho votato, mai. Ma oggi, e con ritmi travolgenti, si sta preparando quello che un grande giurista, storico e politico francese di parte repubblicana considerava il peggiore dei governi ;il “governo” dei giudici, anzi peggio: dei pubblici ministeri. E la sinistra del nulla, quella veltroniana, si è alleata all`Italia dei Valori, con la parola d`ordine “o adesso o mai più” per travolgere Berlusconi.

Dalla Svizzera si vede persino meglio.

Ma torno: da vecchio, però con le tante cose che so e che ho imparato, mi batterò per impedirlo.

Prospettive di vittoria?

Scarsissime. Se cedo al pessimismo, direi che Berlusconi durerà quattro mesi. Difficilissimo possa durare per il tempo della intera legislatura. Oltre al Partito democratico e a quello di Di Pietro, che sta diventando un partito di provocazione permanente, si è schierata contro di lui anche la grande stampa, il Tgl, il Tg3, La7 e perfino Sky!, le grandi banche: da Intesa-Sanpaolo al Gruppio Unicredit, e al Monte dei Paschi di Siena: solo Cesare Geronzi gli è rimasto amico.Dopo la vittoria straordinaria del 13 aprile, arciconfermata in Sicilia, lo schieramento avversario ha visto in lui, nella persona di Silvio, il punto debole: e lo martella da ogni parte, con i giudici, con il gossip, con qualsiasi mezzo. Cacciato via con ignominia Berlusconi il centrodestra cadrà in una grande crisi. E arriveranno loro. Non la sinistra. Ma la sinistra che porta obbediente in sella i pm.

La grande stampa? Repubblica si vede.Ma il  Corriere ospita editoriali che meritano la furia da Belfagor di Scalfari e di D`Avanzo…

Il gruppo di Repubblica-Espresso è arrivato alla determinazione “da soluzione finale” o “fine di mondo”:tutto è buono, per uccidere il tiranno.La Stampa si è incattivita. La Rai è ostile, teme un repulisti e i tagli. Capisce che Silvio è debole e si adegua.

Il Corriere…

«E vero, il Corriere sembrava votato a una certa equidistanza. Il direttore Paolo Mieli aveva ammesso l`errore dell`endorsement filo Prodi. Ma ora è passato all`opposizione. Mieli è molto abile amascherare la scelta. La prima pagina ospita commenti alternati, uno pro e uno contro: ma le pagine interne sono costruite a partire da gossip che traducono in linea editoriale la politica veltroniana del nulla, del chiacchiericcio demolitivo sempre orientato in un certo modo».

Veltroni, sempre Veltroni. E D`Alema?

«Veltroni è ìl riformismo del nulla. Si è lasciato convincere che ora-o-maipiù.Da qui la sua lotta politica fatta dì gossip e attacchi forzati. In questo gioca anche l`integralismo cattolico di Dario Franceschini. I Red del mio amico Massimo D`Alema sono opposizione, ovvio: ma è una opposizione politica. D`Alema ora ha subito un avvertimento con l`assoluzione del gip Clementina Forleo da parte del Consiglio superiore della magistratura.Ciò significa la volontà di consentire al Parlamento europeo il via libera all`uso delle sue intercettazioni con la motivazione fornita dalla Forleo: e cioè che erano parte di un disegno criminoso. Il Csm in pratica avvalla il rinvio a giudizio di D`Alema…» .

Non mi convince il suo discorso sul Corriere. Possibile che sia tutto contro?Ci sono un sacco di proprietari lì dentro

«L`unico ormai che stia con Berlusconi è Geronzi e Mediobanca con lui. MaGeronzièin ambasce, si sente insidiato dai due amministratori delegati, tra cui uno – Nagel – è un feroce nemico di Berlusconi e del centrodestra, ma prima di tutto di Geronzi e tresca con Bankitalia per cacciarlo via! I quali hanno un nemico ancora».

Chi?

«Il governatore di Banca d`italia Mario Draghi».

Non me ne parli.

«Se lei ha timori, io no. Questo signore che fu speculatore internazionale si sta dando arie da ministro di economia e finanze, mette in difficoltà Berlusconi in tutti i consessi internazionali.Non ha ancora preso posizione contro Giulio Tremonti perché non può andare neanche lui contro l`evidenza di un impegno serio di risanamento preso dal Valtellinese:ma non ha preso posizione, aspetta a vedere la caduta del governo e poi…» .

Mi scusi, ma lei ebbe una parte nella scelta di Draghi. 0 mi sbaglio?

«Vero. Ho una grande responsabilità.Avessi dato retta a Ciampi, contrario, non sarebbe lì. Ma vorrei essere presidente del Consiglio per 48 ore per cacciarlo, e ne fornirei motivazioni indiscutibili».

Detto questo. Dove cadrà Silvio? Sulle intercettazioni?

«No. Le usano per screditarlo moralmente.Ne usciranno di peggiori, mescolando sesso e raccomandazioni.Ma alla fine, qualunque cosa salti fuori, basta che non siano perversioni, gli italiani sono cattolici e comprendono le debolezze della carne. Lo sapevano anche prima che Berlusconi è capace di fare palate di soldi e di prendersi una fidanzata al giorno. Qui il veltronismo gossipparo è debole e forse indebolirà se stesso».

Di Pietro ha dato dei magnaccia a Silvio. Ricorda precedenti?

«Un simile insulto non era mai stato pronunciato sulla scena politica italiana. Oltretutto è tecnicamente sbagliato: non mi pare proprio che Berlusconi ci abbia guadagnato con le ragazze, non ci ha magnato sopra, semmai loro… Sconsiglio però a Berlusconi di querelarlo: perderebbe il processo, sicuro come l`oro. No, non cadrà sul sesso. Cadrà sui processi di Milano e di Napoli. Anzitutto Milano. Io ho raccolto una documentazione impressionante sulla Gandus, il giudice che dovrà giudicarlo sul caso Mills, l`ho proposta in un`interpellanza al governo. Ma la Corte d`Appello non accetterà la ricusazione. La Corte costituzionale in un attimo annullerà il lodo Schifanibis. Berlusconi, con la sua viva voce, mi ha confermato che in caso di condanna si dimetterà. La sinistra non vuole, per rosolarlo a fuoco lento. Per distruggerlo quando in un consesso internazionale, un leader estero gli negherà il saluto o si dirà imbarazzato».

Scusi ma non ci credo. L` ala marciante dei magistrati e la sinistra avranno molte frecce, ma sono divise, e devono fare i conti con un larghissimo consenso pro-centrodestra.

«L`opposizione è divisa, ma secondo un vecchio principio sperimentato già nel6-700, uno Stato debole all`intemo cerca di compattarsi creando un nemico esterno. Faranno di tutto.Appoggio massiccio della gran parte della magistratura e di chi tra le toghe comanda: l`Associazione nazionale magistrati, vero organo supremo, il suo organo servente, il Csm, e il cavalier servente, quella vecchia volpe democristiana di Nicola Mancino, il quale è convinto che la sinistra premierà la sua faziosità con il laticlavio a vita».

Se non altro la coalizione di destra è compatta.

«Sicuro? Anche il centrodestra mostra crepe. An non è più tanto convinta di andare al partito unico; tanto che a Denis Verdini che avevalanciato l`idea di convegni costituenti già in settembre, hanno risposto ai massimivertici dicendo: andiamoci piano.Nella Lega due anime: una berlusconiana, l`altra finto berlusconiana, capeggiata da Maroni, che fa di tutto per mettere la Chiesa contro Berlusconi.Manca solo che proponga il taglio della falange per i bambini rom e il lobo dell`orecchio agli adulti per renderli . riconoscibili. Così, quando Berlusconi sarà sotto tiro, sarà debole dove finora è stato forte:la Chiesa italiana e il suo associazionismo “ortodosso”».

Ma no, Maroni è serio. Sa spiegare le sue scelte in modo civile.

«Maroni è stalinista. Ha il cuore che batte a sinistra. Quando Silvio si dimetterà, è pronto a convincere Bossi (che ha già cercato di sostituire quando ha avuto l`infarto nel 2004, parola dell`ottimo Calderoli) ad aderire ad un governo che ottenga.in questa legislatura il federalismo fiscale. Il governo sarà capeggiato da Mario Monti o da Pier Ferdinando Casini (benvisto a questo punto dalla Chiesa, e non si capisce perché), ci sarà la sinistra, l`Udc, la Lega e parecchi transfughi del Popolo della libertà.Non io! Non io!».

Dove ha sbagliato e dove sta sbagliando Berlusconi? C`è spazio per la controffensiva?

«Ho l`impressione netta che non si sappia e non si voglia difendere. Detta grida manzoniane inutili, o – lo lasci dire – cazzate. Cede su tutto. Siamo dinanzi al primo governo nel quale il presidente del Consiglio ha ceduto i ministeri della forza aperso ne che hanno loro disegni. La difesa è in mano a Ignazio La Russa, che è mio amico, ma intende l`esercito come una specie di sua polizia privata, tutta picchetti e fez, con una certa nostalgia di Farinacci. Di Maroni ho già detto. Fa gestire il ministero più delicato, quello della Giustizia, a un suo avvocato, Niccolò Ghedini. Ilquale prima ha tagliato la strada e Marcello Pera, poi voleva a quel po- sto Elio Vito, infine ha optato per Angelino Alfano, un caro ragazzo, ma è un bambino tra i lupi. Ghedini ha estromesso gli altri avvocati di Silvio, e sta giocando una sua partita che temo porti allo schianto».

Ghedini ha avuto eccellenti idee sulla legge per rimandarei processi e…

«Fermati. Parlo io qui. La legge sulle intercettazioni è un evidente tentativo di captatio benevolentiae verso i giudici. Si puniscono solo i giornalisti e gli editori: è ridicolo oltre che ingiusto.Così i magistrati per trattare non vanno dal mio caro Angelino cui voglio bene ma da Ghedini. Berlusconi lascia fare. Cede su tutto e con tutti».

Potrebbe andare in televisione, spiegarsi agli italiani.

«Potrebbe e dovrebbe. È capace però di fare un discorso politico? Saprebbe mostrare, al di là del suo caso personale, come questo suo caso riguardi davvero tutti. Ed è proprio così. C`è in ballo davvero lo Stato di diritto, la democrazia. Ma sarebbe capace?».

Potrebbe dire: non ci sto, non ci sto come Oscar Luigi Scalfaro quando cercarono di convocarlo i magistrati per i soldi del Sisde.

«Fece una pessima figura».

D`accordo. Ma riuscì nello scopo: la sfangò.

«Ci sono queste differenze: Scalfaro era presidente della Repubblica, era magistrato, e di sinistra. E perciò la grande stampa era con lui. Poteva permetterselo. Berlusconi verrebbe spazzato via».

E allora?

«Allora Berlusconi deve capire che o combatte adesso o mai più, ma senza isterismi. Riprenda in mano anzitutto il suo governo. Non lasci più fare agli altri».

Insomma dica: cumandi mì.

«E soprattutto lo faccia. Anche se forse è tardi. Ma lo faccia. Glielo chiede l`unico neo-temporaneo- berlusconiano che si intende di politica. E gli do un consiglio finale: approvi fino d`ora per decreto legge il federalismo fiscal e. Così la Lega non avrà più pretesti o alibi per abbandonarlo in caso di condanna».

Impronte ai rom: razzismo, cos’altro?

Il razzismo non è un teorema, è una cosa concreta.

Ed è facile da dimostrare, non si scappa, non ci sono dubbi o alternative.

Se tu prendi le impronte ai ladri, siano italiani o rom, fai una cosa corretta.

Se tu prendi le impronte solo ai rom, discrimini non sulla base di un reato, ma attribuendo la propensione a commetterlo a chi appartiene ad una certa etnia.

Quindi fai un ragionamento di razza ( etnos) . Sei razzista, non si sfugge.

Poi lo puoi chiamare censimento, invece che schedatura, non cambia assolutamente nulla.

E’ sempre una prassi razzista, in quanto basata esclusivamente su una discriminazione di razza.

Diverso sarebbe dire che si prendono le impronte a tutti i minori che commettono reati ( a quel punto anche se il 100% di loro fossero rom per come è stata impostata e realizzata la cosa non avremmo una prassi razzista, cioè basata sul colore della pelle o della provenienza, ma sui comportamenti espressi).

Si otterrebbe un risultato migliore sul tema della sicurezza inasprendo le pene per i reati di maggiore allarme sociale, dando maggiori risorse alla magistratura e alle forze dell’ordine, smettendo di farneticare sulle leggi bloccaprocessi, che altro non sono che amnistie mascherate.

Il fatto è che chi ha vinto le elezioni le ha vinte anche ( e in buona parte) promettendo di impegnarsi di più sulla sicurezza.

E questo nessuno lo discute.

Ma tra i correttivi che propongo io, sicuramente più efficaci, ma meno appariscenti, e la schedatura dei rom, sicuramente razzista, se si conosce l’uso e l’etimologia delle parole, prevale la seconda semplicemente perchè FA PIU’ SCENA.

E non escludo che porti consensi, in un paese sempre meno abituato a ragionare e sempre più disponibile a farsi condizionare dalla spettacolarizzazione della politica.

Il fatto è che questo governo


1)non vuole toccare la spesa pubblica ( perchè ha molti elettori che campano di sprechi)

2)non ha il coraggio di togliere ai ricchi ( nonostante tutte le prese di fondelli di Tremonti sulle Robin Tax)

E allora cosa può offrire ai ceti deboli, delusi nelle loro aspettative per quanto riguarda carovita e lavoro ( le prime due preoccupazioni secondo un sondaggio)???

Una risposta scenografica sulla sicurezza.

Governo forte, squadra debole.” Il nano è tratto”.

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Il successo alle elezioni avrebbe consentito a Berlusconi di fare scelte coraggiose e di grande livello nella composizione della squadra di governo.

Non è andata così.

Ci sono alcune persone di indubbia competenza : Maroni, Tremonti, Brunetta. Ma mancano quei due o tre personaggi di grande levatura che avrebbero garantito prestigio alla formazione.

Trova posto però alle pari opportunità Mara Carfagna.

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Le insinuazioni sul perchè di questa scelta, legate all’aspetto fisico dell’interessata, sono state talmente pesanti che ne ha parlato anche la stampa straniera ( El mundo dedica un servizio alla ministra modelo de Berlusconi).

Ma sarebbe assurdo puntare il dito contro questa nomina prima di aver visto all’opera l’interessata.

Certo, non l’aiuta la pubblicità negativa che le ha fatto proprio il premier che pubblicamente ha detto che con lei andrebbe in capo al mondo se non fosse sposato. Era evidente in quella occasione che non erano le doti intellettuali e le competenze dell’interessata a deliziarlo.

Ma la scelta più discutibile appare quella di Angelino Alfano alla Giustizia.

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38 anni , agrigentino di importante famiglia dc – laurea in giurisprudenza, ex pupillo di Calogero Mannino divenuto coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia dopo aver detronizzato Gianfranco Micciché.

Non ha pendenze. Solo un bacio dato per sbaglio a un boss mafioso ad un pranzo di nozze. «Non sapevo chi fosse e alle nozze era stato invitato dallo sposo», si è difeso Angelino.(il video del bacio fu acquisito comunque dalla Procura) .

Anche lui va atteso alla prova come la signora Carfagna .

Occorre anche dire che il suo sito gronda di dichiarazioni di guerra alla mafia : non ci resta che sperare che siano seguite dai fatti.

Ci si chiede perchè, tuttavia, per quella scomodissima poltrona che è il ministero della Giustizia non sia stata presa in considerazione una candidatura più qualificata e autorevole.

Un paio di settimane fa era circolato un nome, quello dell’avvocato Giulia Bongiorno, donna determinata e professionista di livello.

Forse troppo autonoma e dotata di tempra morale per andare a ricoprire un incarico per il quale Berlusconi ha sempre guardato più alla duttilità dei prescelti che alla loro competenza fino al punto di individuare un ingegnere per quel ruolo.

Sul nuovo governo giornali ancora cauti .

Irriverente il titolo de il Manifesto: IL NANO E’ TRATTO.

In prima pagina l’editoriale di Valentino Parlato:

Il Vecchio che avanza .

Al nuovo governo l’augurio di buon lavoro.

Non possiamo permetterci di augurargli un insuccesso, lo pagheremmo carissimo.

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Anzi facciamo le corna.