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Come si sceglie una moglie.

svevocasaNel romanzo “La coscienza di Zeno”, il protagonista, innamorato di Ada Malfenti, si dichiara a lei con grande goffaggine durante un ricevimento.
Respinto, quella sera stessa, fa la una proposta di matrimonio ad Alberta, sorella di Ada, giovanissima studentessa delle superiori, ricevendo ancora una volta un rifiuto.
Pochi istanti dopo, imbattendosi in un corridoio in Augusta, la maggiore e la meno avvenente delle sorelle, viene finalmente accettato.
Pur consapevole di essere la terza scelta, come l’ineffabile Zeno si affretta a confessarle, Augusta prende in mano la situazione e dice:”Voi, Zeno, avete bisogno di una donna che voglia vivere con voi e che vi assista. Io voglio essere quella donna”.E con questa frase, più adatta ad   una badante che espone le sue credenziali che a una donna innamorata, si chiude la ricerca di una sposa per Zeno.
Perchè si sceglie una donna piuttosto che un’altra? Svevo dà una risposta sgangherata e brutale, all’apparenza.
PER ESCLUSIONE, sembra dire.
Oppure perchè ( e sembra ancora più brutale) c’è sempre un uomo indeciso a tutto e una donna decisa a prenderselo.
Ma ci dimentichiamo la psicanalisi e il potere dell’inconscio ( non li dimentica certo, invece, Svevo, che fu uno dei primi cultori di Freud).
svevo famiglia
Nulla accade per caso, dice Freud:  anche ciò che appare frutto di un lapsus, di un allentamento emotivo delle nostre difese, è in realtà fortemente voluto.
Se si legge il romanzo fino alla fine si scopre, infatti, che quel matrimonio fu felicissimo e che Zeno sceglie Augusta perchè, a livello inconscio,  pensa che è  l’unica donna con la quale potrà essere felice.

Sorprende la moglie a letto col prete, il vescovo lo invita a “non giudicare”

“Non giudicate per non essere giudicati”.

Così si è espresso il vescovo di Chioggia ( 75 anni)  per giustificare il prete sorpreso lunedi scorso a letto con la moglie di uno dei fedeli.

La storia è presto raccontata: l’ignaro marito  rientra a casa prima del previsto e trova “lei” a letto con un altro.

L’altro è un prete.

E nemmeno un pretino qualsiasi. E’ addirittura  un intellettuale:  il sacerdote in questione, infatti,  è docente di Sacre Scritture a Padova, alla Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale.

Il marito sconvolto  va dal vescovo a chiedere giustizia.

Singolare , a dir poco, la valutazione del vescovo sull’accaduto.

Intervenendo sul giornale diocesano, ‘La Nuova Scintilla” invita a “non giudicare per non essere giudicati”.

E  aggiunge:  “D’altra parte, pur essendo grande la responsabilità del sacerdote,  non dobbiamo dimenticare che, a fronte dei molti che sostengono il prete, non mancano persone che direttamente o indirettamente, lo spingono a mancare.”

Insomma, siamo alle solite, è lei che  l’ha provocato.

Consolatoria la conclusione dell’alto prelato: “Se la debolezza ci accomuna siamo certi però che c’è per tutti anche la misericordia e quindi il perdono di Dio”.

A chioggia, nel frattempo, si è scatenata la caccia al pastore d’anime improvvisatosi consolatore ..pecorelle.

Ma la curia cerca di tutelarne l’identità : “è di fuori Chioggia”,si limitano a dire.