Archivi tag: moratti

Anno Zero: scontro Moratti- Santoro sulla mafia a Milano.

santoroPuntata scoppiettante, coem al solito, ieri sera ad Anno Zero.

Tema della trasmissione è l’EXPO 2015.

In studio Letizia Moratti, sindaco di Milano, e  Lucio Stanca, amministratore delegato di Expo2015.

Quasi subito diventano oggetto di discussione speculazioni edilizie, cementificatori,  malavita organizzata .

Insomma Milano come il nuovo set di  «Mani sulla città» .

Letizia Moratti non ci sta: ” State rappresentando un aspetto marginale di Milano. Milano non è la città della Mafia, è soprattutto la città dell’eccellenza, delle piccole e medie imprese che sono leader di mercato nel mondo, la città dell’efficienza e dello sviluppo.”

Santoro le risponde : “Sono trent’anni che faccio inchieste sulla mafia e sul malaffare. E ogni volta qualcuno dice : la vera Sicilia non è questa, la vera Calabria non è questa, la vera Palermo non è questa, la vera Catania non è questa”.

D’altronde cosa si aspettava la Moratti?

Santoro è un giornalista che sta sulla notizia.

Che notizia è dire che Milano è la capitale economica d’Italia?

Lo sappiamo tutti, grazie.

Il fatto nuovo è che lo sa anche la mafia.

Il fatto nuovo è che in un momento di crisi come questo tutti sono in difficoltà nel trovare finanziamenti per nuove attività.

Tranne la mafia, che di capitali freschi, provenienti da traffici illeciti, ne ha sempre in quantità.

Come giustamente diceva Bersani ieri sera, questo è il fatto nuovo:  il combinato disposto di una crisi galoppante e inarrestabile e l’avventarsi sul mercato di un soggetto con potenzialità economiche quasi illimitate.

E’ l’ora di vigilare, non di lamentarsi perchè si parla troppo di mafia.

Neve a Milano, la citta va in tilt, ma per il Sindaco la situazione era sotto controllo!

morattiLa situazione e’ sotto controllo, le strade sono pulite, anche se rimane l’allerta perche’ le previsioni danno nevicate anche per le prossime ore. In questo momento abbiamo in servizio 357 spalatori, stanotte saranno 384 e domani mattina alle ore 7 arriveranno ad essere 564. Stiamo inoltre provvedendo alla lamatura e salatura delle strade della citta’ con due turni composti da 352 mezzi di Amsa.

A questo si aggiunge lamatura e salatura manuale di marciapiedi dei punti sensibili della citta’, ingressi degli ospedali, delle scuole, accessi alle metropolitane e banchine delle fermate ATM”.

Queste sono le dichiarazioni rilasciate da Letizia Moratti ieri. Sicura di avere fatto tutto quello che andava fatto per fronteggiare l’emergenza.

S’è visto.

tram

Chiedete ai milanesi come sono andate le cose stamattina.

Oppure fate un giro nel web per leggere i ringraziamenti dei cittadini milanesi per la solerzia e l’efficienza del proprio sindaco.

Insomma tanto per cambiare parole  e numeri in libertà.

Fatti:  niente.

Ci meritiamo di meglio.

Padania is not Italy- Intervista a Matteo Salvini, neodeputato della Lega.

Da CHIAMAMILANO
Italia? No, grazie. “Mi sento milanese, lombardo, padano, europeo, cittadino del mondo”.
Matteo Salvini, capogruppo in consiglio comunale della Lega e neoeletto deputato in Parlamento lo ha stampato anche sulla sua maglietta.

“Padania is not Italy”, per l’appunto.

In Padania si vive, si mangia, si lavora in maniera diversa, ci spiega.
Piuttosto che all’Italia, la Padania preferirebbe paradossalmente appartenere alla Spagna socialista di Zapatero.

Modello Barcellona, ad esempio. Una città multietnica, ma in cui, diversamente da Milano, “ognuno sta al suo posto”.

Un certo feeling con la sinistra gli è rimasto da quel lontano 1997, quando si tennero le elezioni per il fantomatico Parlamento padano e il neodeputato correva per i Comunisti padani.
Chissà, forse ora, dopo l’exploit della Lega alle ultime elezioni, il sogno federalista di Bossi e compagni potrà realizzarsi e la Padania potrà conquistare l’agognata indipendenza.

E Salvini tornerà nei panni di un Che della pedemontana.

Per ora tocca contraddire Salvini: Lombardia, Veneto e Piemonte sono territori italiani. Tanto che il Presidente del consiglio in Pectore ha preferito lasciare ai propri posti Formigoni e Galan pur di non vedere un’ulteriore avanzata delle truppe del carroccio nel Lombardo-Veneto.

In missione a Roma per “portare a casa soldi e poteri per la Lombardia e per Milano”, il neodeputato milanese assicura che obiettivo della Lega resta quello di garantire sicurezza e normalità a tutti i cittadini.
La “caccia” allo straniero rappresenterà in questo contesto la chiave di volta attorno cui far ruotare la strategia politica del nuovo governo di centrodestra. Risultati elettorali alla mano, la severa egida del partito che ha giurato fedeltà a Pontida sarà determinante nel processo di “debellione del nemico”.

Soprattutto a Milano, prima tra le grandi città del nord che hanno visto un aumento esponenziale degli aficionados di Bossi, il vento xenofobo ha già minacciosamente preso a soffiare.
Salvini assicura di aver parlato con il Sindaco e di aver ricevuto garanzie di maggior severità in tema di sicurezza. Se la parola d’ordine sembra essere “tolleranza zero”, l’antidoto magico non può che passare, conferma il leghista, che per la formula “zero campi nomadi, zero patti di legalità”.

Al Salvini legato alle radici della sua città e della tradizione lumbard, però, difficilmente basterà continuare a cavalcare l’ormai inflazionatissimo tema securitario.
Abile politico, comunicatore diretto ed efficace, più volte portatovoce del malcontento dei quartieri milanesi (sue le recenti battaglie in Comune per l’appovazione della zona a traffico limitato in via Sarpi e per lo slittamento dell’isola pedonale estiva sui Navigli), Salvini sa di rivestire a Milano un ruolo di rappresentanza saldo e affidabile per il suo partito.
Per questo il neodeputato ha deciso di non farsi da parte e di mantenere la sua posizione a Palazzo Marino. Per questo, come è prevedibile e legittimo, pretenderà maggior voce in capitolo in altri decisivi settori dell’amministrazione.
E così l’attaccamento al proprio territorio, l’irrinunciabile difesa delle tradizioni, la valorizzazione dell’efficienza e della cultura lombarda, diventeranno le insegne sotto le quali giocare nuove importanti partite.
La salvaguardia di Malpensa e l’organizzazione dell’Expo, tanto per cominciare.

“Non servono cattedrali nel deserto, bisogna avere un’expo che valorizzi tutta la città e che ne conservi le radici”, dichiara Salvini.
La messa in pericolo della “milanesità”, in fondo, è la versione locale di quella dell’”italianità”, diventata durante la campagna elettorale il cavallo di battaglia del centro destra.
Ma dalle parti di Salvini più che di italianità è corretto parlare di “padanità”.
Perché “Padania is not Italy”.

Giulia Cusumano

UNO SU SMIRNE CE LA FA

moratti-letizia-250.thumbnail.jpg

31 marzo 2008: una giornata piena di attesa, di speranze, di scommesse, e infine di una certezza, Milano ospiterà l’Esposizione Universale 2015.

Dopo i brividi e l’incredulità di un falso annuncio di sconfitta e di un prematuro annuncio di vittoria, arriva la conferma e la Giunta esulta, prima dal teatro Ciak, poi davanti a Palazzo Marino.

Ma la città è quieta, piazza Duomo deserta, i passanti sanno della vittoria? Lo domanda una giornalista inviata per la tv turca, stupita di non vedere l’entusiasmo per le strade della città. Sì, i cittadini sanno della vittoria, sanno (più o meno) cosa sarà l’Expo, si dicono tutti contenti, ma l’entusiasmo non li ha travolti. Per ora. Forse, nel 2015…

Vedi il filmato dell’attesa e dell’annuncio nel sito CHIAMAMILANO

Expo: con una battuta miserabile Silvio si prende il centro della scena anche stavolta.

L’Expo va a Milano. Moratti e Formigoni ammettono che è stato un trionfo del gioco di squadra e ringraziano il governo per l’appoggio che hanno ricevuto per conseguire questa importante vittoria.

Berlusconi non perde l’occasione per conquistare il centro della scena con una battuta miserabile.

Non è certo merito del governo Prodi” sibila ” semmai delle miei rapporti di amicizia personale con i leader dei paesi stranieri

Con questa frase Berlusconi dice due bugie in una frase:

1) perchè l’impegno del Governo è stato riconosciuto da tutti, compresi Formigoni e Moratti

2) perchè proprio il paese che più di ogni altro ha appoggiato Smirne è stato l’America di Bush ( nonostante i salamelecchi e le manfrine del Cavaliere nel ranch privato di quest’ultimo nel corso di una non memorabile visita di stato). «L’Europa e gli Stati Uniti non ci hanno sostenuto un granché» dichiara infatti Formigoni.

“E’una vergogna. ” dice Prodi, che, nonostante lo scenario preelettorale, loda in maniera incondizionata l’impegno della Moratti .

Negare asilo

Il Tribunale civile di Milano dà ragione alla madre di una bambina, marocchina, che si vedeva negato l’asilo dopo che, licenziata perché di nuovo incinta, non aveva ottenuto il permesso di soggiorno.

Bocciata perché «discriminatoria» la circolare del sindaco Moratti che impone queste regole già bocciate dal governo Prodi.

Flickr image

Nel frattempo il giornale di famiglia del Cavaliere- e le tv che ne propagandano il pensiero- alimentano la xenofobia con titoli che non si sa se definire grossolani o addirittura deliranti.

Leggo sul “Giornale” di stamattina e sento citare ripetutamente dalla rassegna stampa di Canale 5 il seguente titolo:

Il giudice: aprire le materne ai clandestini.

L’euforia con la quale alcuni degli esponenti della destra più retriva salutano quella che ritengono l’inevitabile nuova ascesa al potere dei loro rappresentanti mi deprime perchè non posso fare a meno di leggerci l’ansia di imporre un ordine nuovo.

Che però puzza d’antico.

Dietro le dichiarazioni concilianti di facciata, sento ringhiare la ferocia di un vecchio oltranzismo.