Archivi tag: nuda

Altri nudi d’epoca: Claudia Cardinale, Anita Eckberg, Brigitte Bardot, Catherine Deneu

Anni sessanta e settanta.

Donne mitiche, che non avevano bisogno di sbarcare nell’Isola dei Famosi per attirare l’attenzione su di sè.

Primo post sul tema con foto di Anna Magnani, Greta Garbo, Ingrid Bergman, Liz Taylor in questo stesso sito : Nudi d’epoca

Nudi d’Epoca: Greta Garbo, Anna Magnani, Ingrid Bergman, Liz Taylor

Vecchi scatti d’annata.

Erano belle anche loro, senza ritocchi fotografici e sfondi tropicali.

Forse più vere…

Nuovo post sul tema, con Anita Eckeberg, Claudia Cardinale, Brigitte Bardot, Catherine Denevue in questo sito al link Altri nudi d’epoca

Bassolino VAFFANCULO!!!! ( pacate riflessioni a margine di una intervista incredibile)

Ieri sera sul Tg1, Bassolino, chiamato in causa come il principale responsabile del caos rifiuti in Campania, risponde alle domande dell’intervistatrice con inusitato e incomprensibile livore.

Flickr image

E’ un patetico tentativo di rovesciamento della prospettiva: il problema sembra essere, vedendo l’intervista, quello delle “ingiuste” ed “ingiustificate” richieste di dimissioni a Bassolino, non quello di un disastro ecologico e di una figuraccia internazionale che derivano da anni di non scelte e di incuria.

Pensavo ascoltandolo “Mo’ fai pure l’offeso! Sai che ti dico? Ogni tanto ci vuole anche un po’ di Grillo: Bassolino VAFFANCULO!!”

I mobili della nonna ( piccola confortante storia esoterica)

Flickr imageTempo fa sono andato da un vecchio artigiano, qui a Venezia, per comprare una credenza dell’Ottocento.Lui mi porta in un grande magazzino pieno di mobili lerci e malandati e mi dice: “Scelga quello che vuole; non badi a come lo vede, glielo restauro e glielo consegno come se fosse nuovo”.

.

Poi mi racconta questa curiosa storia:

“All’inizio degli anni 60 una vecchia signora mi chiama per chiedermi di sgomberare di una decina di vecchi mobili una grande soffitta

Porto i mobili in questo grande magazzino e li lascio qui per vari anni. Restauro un mobile, anche a distanza di venti, trent’anni da che ce l’ho in casa e lo faccio solo se c’è qualcuno che me lo chiede.

Passano venticinque anni e viene a trovarmi la nipote della vecchia signora.

I mobili antichi sono tornati di moda e lei, che sta per sposarsi, ne vorrebbe acquistare alcuni.

L’accompagno nel mio magazzino dove sono stivati, come vede, più di 500 mobili e, con mia grande sorpresa, la ragazza sceglie con convinzione, uno dopo l’altro, proprio i dieci mobili dei quali la nonna aveva voluto disfarsi vent’anni prima.

Mobili che la ragazza non aveva mai visto, essendo usciti dalla casa della nonna prima della sua nascita”

Flickr image

Le lettere d’amore sono ridicole

Si chiama Ofelia Queiroz, ha diciannove anni, è fresca, carina, spigliata e, contro la volontà dei suoi genitori, ha deciso di trovare un impiego.

Conosce il francese, sa scrivere a macchina e sa anche qualche parola di inglese.

Viene assunta in una piccola azienda commerciale.Flickr image

Il primo giorno conosce un collega.

E’ un uomo vestito tutto di nero, con gli occhiali, un cappello con la falda alzata ed una cravatta a farfalla.

E’ Fernando Pessoa, il più grande poeta portoghese del ‘900, ed ha già perso la testa per lei.

Iniziano così le schermaglie amorose fra i due due. E’ quello che in portoghese si chiama il namoro, il periodo in cui si manifesta quell’attrazione reciproca che poi darà luogo al fidanzamento vero e proprio

Il poeta è di diversi anni più vecchio, ma non si sottrae al gioco degli sguardi, dei baci in punta di labbra tra una scrivania e all’altra, dei bigliettini.

I due si scambiano anche una infinità di lettere d’amore.

Flickr image

Nel dicembre del 1920 Ofélia decide di mettere un punto, stanca di essere presa in giro dall’insicurezza surreale del poeta.

“Una donna che crede alle parole di un uomo, non è che una povera idiota; se un giorno vedeste qualcuno che finga di portare alle labbra una bevanda avvelenata a causa sua, rovesciategliela velocemente in bocca perchè libererà il mondo da un impostore in più.”

Conclude così la sua ultima lettera.

D’altronde quale donna non diffiderebbe degli slanci amorosi di chi ha scritto una poesia come quella che riporto qui sotto?

Flickr image

Tutte le lettere d’amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
ridicole.
Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
come le altre
ridicole.
Le lettere d’amore, se c’è l’amore
devono essere
ridicole.
Ma, dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d’amore
sono ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d’amore
ridicole.
La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere d’amore
ad essere
ridicoli.