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Altri nudi d’epoca: Claudia Cardinale, Anita Eckberg, Brigitte Bardot, Catherine Deneu

Anni sessanta e settanta.

Donne mitiche, che non avevano bisogno di sbarcare nell’Isola dei Famosi per attirare l’attenzione su di sè.

Primo post sul tema con foto di Anna Magnani, Greta Garbo, Ingrid Bergman, Liz Taylor in questo stesso sito : Nudi d’epoca

W il treno! ( piccola elegia sui lunghi viaggi di una volta)

Cosa c’è di più rilassante di un viaggio in treno?

Sciascia lo prendeva addirittura per andare da Palermo a Parigi ( ovviamente aveva sempre degli ottimi libri come …compagni di scompartimento).

Quando ero bambino mi capitava di andare in treno da Padova, dove abitavo con i miei, a Palermo, dove eravamo nati.

Il viaggio aveva una dimensione mitica.

Ogni tappa poi aveva una sua particolarità esclusiva, che mio padre non mancava mai di enfatizzare: a Bologna si affacciava al finestrino e comprava le lasagne, a Firenze offriva un ventaglio di paglia a mia madre, a Napoli si sporgeva dal finestrino e comprava la pizza per tutti , sul traghetto da villa S.Giovanni a Messina era la volta degli arancini, a Termini Imerese sorbivamo le granite di limone ( di vero limon come poi avrebbe detto Paolo Conte).

Tutti appuntamenti cui la globalizzazione ha tolto ogni magia.

Cappelli di paglia, lasagne , pizze, granite e arancini si trovano dappertutto.

Flickr image( foto di Giampaolo Squarcina)

Purtroppo.

A ciò si aggiunge il fatto che ventiquattr’ore di treno sono un lusso che non possiamo più permetterci: troppo tempo sottratto alla produzione dei risultati, l’ossessione che ci accompagna dal momento in cui entriamo nella cosidetta età adulta.

Quindi so che mi capiterà ancora di andare in Sicilia, ma che non accadrà mai più di farlo come lo facevo una volta.

Bassolino VAFFANCULO!!!! ( pacate riflessioni a margine di una intervista incredibile)

Ieri sera sul Tg1, Bassolino, chiamato in causa come il principale responsabile del caos rifiuti in Campania, risponde alle domande dell’intervistatrice con inusitato e incomprensibile livore.

Flickr image

E’ un patetico tentativo di rovesciamento della prospettiva: il problema sembra essere, vedendo l’intervista, quello delle “ingiuste” ed “ingiustificate” richieste di dimissioni a Bassolino, non quello di un disastro ecologico e di una figuraccia internazionale che derivano da anni di non scelte e di incuria.

Pensavo ascoltandolo “Mo’ fai pure l’offeso! Sai che ti dico? Ogni tanto ci vuole anche un po’ di Grillo: Bassolino VAFFANCULO!!”

Le lettere d’amore sono ridicole

Si chiama Ofelia Queiroz, ha diciannove anni, è fresca, carina, spigliata e, contro la volontà dei suoi genitori, ha deciso di trovare un impiego.

Conosce il francese, sa scrivere a macchina e sa anche qualche parola di inglese.

Viene assunta in una piccola azienda commerciale.Flickr image

Il primo giorno conosce un collega.

E’ un uomo vestito tutto di nero, con gli occhiali, un cappello con la falda alzata ed una cravatta a farfalla.

E’ Fernando Pessoa, il più grande poeta portoghese del ‘900, ed ha già perso la testa per lei.

Iniziano così le schermaglie amorose fra i due due. E’ quello che in portoghese si chiama il namoro, il periodo in cui si manifesta quell’attrazione reciproca che poi darà luogo al fidanzamento vero e proprio

Il poeta è di diversi anni più vecchio, ma non si sottrae al gioco degli sguardi, dei baci in punta di labbra tra una scrivania e all’altra, dei bigliettini.

I due si scambiano anche una infinità di lettere d’amore.

Flickr image

Nel dicembre del 1920 Ofélia decide di mettere un punto, stanca di essere presa in giro dall’insicurezza surreale del poeta.

“Una donna che crede alle parole di un uomo, non è che una povera idiota; se un giorno vedeste qualcuno che finga di portare alle labbra una bevanda avvelenata a causa sua, rovesciategliela velocemente in bocca perchè libererà il mondo da un impostore in più.”

Conclude così la sua ultima lettera.

D’altronde quale donna non diffiderebbe degli slanci amorosi di chi ha scritto una poesia come quella che riporto qui sotto?

Flickr image

Tutte le lettere d’amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
ridicole.
Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
come le altre
ridicole.
Le lettere d’amore, se c’è l’amore
devono essere
ridicole.
Ma, dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d’amore
sono ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d’amore
ridicole.
La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere d’amore
ad essere
ridicoli.