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Stoccata di Berlusconi a Di Pietro: “Per fortuna non ho un figlio come il suo”.

berlusconi-microfonato1Intervista a Sky Tg24 di Silvio Berlusconi,

I Programmi : «Adesso cominciamo bene l’anno: c’è il federalismo da fare, poi la giustizia e tante altre riforme».

L’opposizione : ” Farà bene a dare il suo contributo  affinché si possa arrivare al cambiamento con il più ampio consenso possibile”.

I nuovi ministeri :  “I sottosegretari alla Sanità, Ferruccio Fazio, e al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, diventeranno ministri nelle rispettive competenze”

Elezioni regionali in Sardegna : «Vinceremo grazie anche al candidato Ugo Cappellacci: è il Gianni Chiodi sardo» ( paragona il coordinatore sardo di FI al candidato che ha appena vinto in Abruzzo).

La Costituzione:  “Non ho mai detto che vogliamo cambiare la Costituzione da soli: soltanto se saremo costretti per un comportamento irragionevole dell’altra parte, allora saremo nel dovere di farlo da soli perché abbiamo avuto il mandato da una forte maggioranza dei cittadini».
Il Presidenzialismo -” Nella conferenza stampa di fine anno horisposto ad una domanda, dicendo che oggi ci stiamo occupando di misure urgenti dato ciò che è successo, e oggi non abbiamo sul tavolo la riforma. Ho detto che potremo eventualmente prenderla in considerazione nella seconda parte della legislatura, e che lo faremo solo con l’accordo tutti. Poi i direttori dei grandi giornali si sono telefonati e si sono messi d’accordo per montare la panna ma dando una assoluta disinformazione ai lettori».
Ottimismo :  “Per superare la crisi economica bisogna essere ottimisti e non modificare lo stile di vita. Casomai, bisogna aiutare chi può meno».

I consumi : “Non c’è stato un  calo dei consumi dei generi alimentari, di cui si è parlato negli ultimi giorni, e anche gli altri generi si sono mantenuti più o meno sui livelli degli altri anni».
L’inchiesta Romeo – «Io non ha mai attaccato i giudici, anzi è il contrario».

Il figlio di Antonio Di Pietro. «Se lei fosse il padre del figlio di Di Pietro che cosa gli avrebbe detto?», chiede una giornalista. «Io sono il padre fortunatamente dei miei figli» risponde secco il premier

“Meglio falliti che in mano a quei banditi!” ( il caso Alitalia)

“Meglio falliti che in mano a quei banditi!”

Questo gridavano ieri pomeriggio a Roma .

Il personale di volo non ci sta e preferisce continuare a dibattersi sull’orlo del baratro piuttosto che accettare di firmare con la pistola posata sul tavolo.

Adesso sarà difficile rimettere insieme i cocci di questa vicenda.

Come è difficile distinguere le responsabilità di questo disastro.

Ma alcune sono chiare.

Non so se i capitani coraggiosi fossero l’unica chance di salvare l’Alitalia. Francamente ne dubito. Alle condizioni di superfavore messe sul tavolo da Berlusconi credo che si farebbe avanti qualsiasi grossa azienda di trasporto aereo del mondo ( e, mi si perdoni il piccolo calambour, con molto più “trasporto” di quanto ne abbiano messo insieme i personaggi della cordata, cioè con molta più disponibilità a rilanciarla). Spunta infatti Lufthansa..

Una cosa è certa. Conosciamo bene il modo di procedere di Colaninno. Ho un parere personale, ma preferisco lasciare la parola a qualcuno che se ne intende, cioè all’attuale amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè, il quale proprio pochi giorni fa ha detto:

’La scalata di Colaninno  a Telecom Italia con i debiti che hanno impoverito la societa’ e’ stata un delitto contro il progresso del paese’.

L’uscita di scena di Colaninno appare un disastro, ma forse eviterà all’Alitalia di subire il destino di Telecom, che ha avuto la “fortuna” di avere alla sua guida ben 2 Capitani Coraggiosi ( Colaninno e Tronchetti) uscendone impoverita e indebitata.

Ci siamo probabilmente risparmiati, con l’uscita di scena di questi signori, una lunga agonia di Alitalia: se si deve ricominciare meglio farlo con chi ha il know how e le spalle forti dal punto di vista economico.

La seconda cosa ormai chiara scaturisce dalla prima. In mancanza di Capitani Effettivamente Coraggiosi ( è necessario l’avverbio perchè i Capitani Coraggiosi tout court come si è visto qui in Italia latitano) occorre rivolgersi all’estero. Prodi, che puntava su Air France, lo aveva capito. E’ stato coperto di insulti, come se volesse svendere: ma se quella era una svendita, come mai non c’era la fila per comprare?

La terza cosa chiara è che su Alitalia hanno sbagliato tutti. Nessuno si chiami fiuori.

L’attuale governo è retto da un uomo che sa benissimo come martellare gli elettori con le bugie, fino a quando le stesse non diventano comune patrimonio di verità.

A lui basta ricordare quello che disse nel 2003, quando era al governo: “Alialia? Ghe pensi mi”. Si è visto.

L’ultima cosa chiara è che adesso sarà necessario trovare una soluzione alla quale possano aderire la maggior parte delle forze in campo, in modo da isolare le frange estremiste, quelle del “tanto peggio tanto meglio” che in questo paese ci sono sempre.

Prima di muoversi alla cieca, il governo abbia l’umiltà ( so che per Berlusconi è una parola quasi impossibile da pronunciare) di sedersi al tavolo con l’opposizione, responsabilizzandola e ascoltandone le proposte.

Senato, proposte indecenti

Scrive Mario Giordano oggi sul Giornale :

Oggi a noi piacerebbe un sacco parlare di sicurezza, di casa, di benzina, di rifiuti, persino di Alitalia (in effetti: che fine ha fatto Alitalia?).

Oggi a noi piacerebbe parlare di imprese senza burocrazia, lotta ai fannulloni, misure formato famiglia, economia da liberalizzare.

E ci pesa un po’ trovarci qui, malinconicamente immersi nel déjà vu, a discutere invece di giudici e politica, toghe di sinistra, nodi e lodi più o meno Schifani, Anm sulle barricate.

Paradossalmente le stesse identiche parole potrebbero stare in testa ad un articolo dell’Unità sullo stesso tema.

Il problema a questo punto è capire chi sia in difetto:

Gli italiani che in grande maggioranza vorrebbero che il governo si occupasse di cose serie e urgenti?

Berlusconi che, anche a rischio di interrompere il dialogo con l’opposizione, continua a mettere in cima alla lista dei problemi da affrontare i suoi processi e le sue tv?

L’opposizione che, pur desiderosa di confrontarsi con il governo sui problemi veri del paese, non ha ancora abbastanza stomaco per digerire l’indecenza delle proposte del premier in tema di giustizia?

Una cosa è certa.

Siccome siamo in democrazia, non mi sembra il caso di prendersela con gli elettori ( soprattutto quando. eccezionalemte, sia a destra che a sinistra la pensano allo stesso modo).

Restano come indiziati Berlusconi e l’opposizione.

Siccome Berlusconi è stato eletto dal popolo, dirà qualcuno, la colpa è dell’opposizione. Che palle questi moralisti di sinistra, che cosa gli costa, in fondo? Lascino perdere questa battaglia così distante dalle necessità dei cittadini e la diano vinta al Premier.

Accettino nuove regole del gioco: chi è eletto dal popolo può:

1) proporre un decreto al Presidente della Repubblica sul tema della sicurezza;

2) infarcirlo di disposizioni nuove che di fatto dissestano completamente l’amministrazione della Giustizia

3) scrivere al Presidente del Senato una lettera in cui con inedita arroganza cerca di far risalire la ratio di queste disposizioni alle esigenze della collettività e non ai propri interessi personali ( mai excusatio non petita fu più sospetta di questa!).

Leggendo quello che scrive Giordano, non sono possibili dubbi: la colpa è dell’opposizione, che, poco realisticamente, e con ostinazione degna di miglior causa, non si rassegna ad accettare un fatto a tutti noto.

Il fatto che siamo ormai, dal punto di vista politico, diventati un paese del terzo mondo ( con tutto il rispetto per il terzo mondo).