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Lacrime di caimano.

berlusca pagliaccio

DAL SITO VINCENZO CUSUMANO

Ballarò ci ha mostrato ieri sera un Berlusconi d’annata.

E’ il marzo del 1997 è appena arrivata la notizia dello speronamento di una carretta del mare albanese da parte di una unità della marina Italiana.

Sono morte 120 persone.

Silvio, leader dell’opposizione(  e ancora pelato!)  piange in favore di telcamere.

Freme di indignazione per la durezza del governo.

Nei giorni successivi Prodi ed il ministro della difesa Andreatta spiegano che “respingere i clandestini è necessario e legittimo”.

Oggi chi spiega che respingere i clandestini è necessario e legittimo è Berlusconi, il quale  appoggia fino in fondo il Ministro dell’interno Maroni, quello che ha detto che con i clandestini il governo deve essere “più cattivo”.

Dove sono finite le lacrime del premier adesso?

Continua nel SITO VINCENZO CUSUMANO

Alitalia eterno gioco dell’oca: si ritorna al via e rispunta Air France ( ma noi..paghiamo!)

berlusconi-aviatore_excAd Air France  il 25% della nuova Alitalia scrive oggi Repubblica.

Ecco il testo :

“‘La telenovela del partner estero di Alitalia e’ arrivata dopo due anni di passione al traguardo. Air France ha raggiunto nei giorni scorsi un’ intesa di massima con Roberto Colaninno e Rocco Sabelli per rilevare per circa 300 milioni di euro il 25 %della compagnia’.

Ecco poi quello che dice il Corriere della :

La firma sotto l’intesa, quella non c’e’ ancora. Ma l’alleanza Alitalia – Air France Klm scalda gia’ i motori’. ‘La chiusura dell’ operazione si legge ancora sul quotidiano milanese – si avra’ alla fine della prossima settimana, probabilmente il 10 gennaio‘.

Alitalia trova il socio, sara’ Air France e’ invece il titolo scelto da La Stampa che scrive:

Nove mesi dopo la rottura dell’intesa voluta da Prodi, il gruppo franco – olandese diventa azionista su nuove basi’.

Queste le indiscrezioni sull’accordo. Talmente unanimi da far pensare che provengano tutte da fonte ben informata.

Adesso sono curioso di sapere come ci verrà raccontata questa vicenda.

Per me, lettore forse ingenuo e inesperto, i fatti sono semplici.

Poco meno di un anno fa i francesi volevano assumere il controlo della compagnia, facendosi carico delle perdite, dei debiti e della gestione degli esuberi.

Il rilancio della compagnia sarebbe costato loro secondo alcune stime quasi 10 miliardi.

Fuoco di sbarramento su di loro e l’affare fallisce, ce lo ricordiamo bene.

Adesso il 2009 ci porta questa novità.

Talmente prevista e attesa he non stupisce più nessuno: Air France assume di fatto un ruolo dominante nella Compagnia, sborsando la “miseria” di 300 milioni.

Tanto i miliardi li tiriamo fuori noi …

Resta solo una curiosità.

E’ ormai certo il ridimensionamento, nei piani della nuova compagnia, dell’aereporto di  Malpensa. Quando queste eventualità era stata ventilata un anno fa i partiti del centrodestra e la lega in particolare fecero le barricate .

E adesso?

Ottimismo adesso che governa lui!!! L’ipocrisia di chi ci governa coi palliativi.

altappone2Per due anni, mentre era al Governo Prodi e lui stava all’opposizione, Berlusconi ha orchestrato un martellamento mediatico di prima grandezza per dare un’immagine del paese apocalittica.

Nei tg “amici” i servizi sui nuovi poveri, su quelli che non ce la fanno già alla terza o alla quarta settimana si sprecavano.

Eppure è sotto gli occhi di tutti che le cose andavano molto meglio di adesso.

Adesso che siamo in piena crisi e gli imprenditori licenziano o addirittura chiudono,  dovrebbe valere invece la regola dell’ottimismo.

Silvio vuole farci credere che la crisi è un fatto illusorio, una suggestione, una profezia di quelle che a forza di essere evocate finiscono per avverarsi.

Non c’è niente di più pericoloso, invece, di questo ottimismo.

La crisi è seria e si muove come una valanga. E’ perciò importante che chi governa si muova in fretta e con la massima incisività e determinazione.

La politica che vediamo attuarsi è invece quella dei palliativi e dei placebo. Si annunciano iniziative a forte impatto mediatico ( tipo la social card o tessera dei poveri), ma inadeguate rispetto al rilancio dei consumi.

Il fatto è che Berlusconi in una situazione come questa dovrebbe spogliarsi del suo ruolo di capopartito e diventare uno statista, cioè colui che tutela l’intera collettività e non solo i propri interessi e quelli dei propri elettori.

Lo ha già fatto eliminando l’ici per le case di pregio ( provvedimento forse giusto in astratto, ma realizzato nel momento meno opportuno) lo sta facendo adesso rifiutandosi di prendere in considerazione la possibilità di tassare le rendite finanziarie come fanno nel resto d’Europa ( cioè al 20% invece che al 12,5%).

EVITANDO l’errore dell’ICI e accogliendo la soluzione europea sulle rendite finaziarie, avrebbe oggi qualche miliardo di euro in più per affrontare una crisi, dalla quale non si esce propagandando ottimismo, ma pompando un po’ di soldi in più nelle tasche dei ceti deboli.

Ceti deboli che adesso cominciano a far paura per due motivi: il primo è che si “rifiutano” di consumare, il secondo è che prima o poi si incazzano.

“Scalfari? Un fascista rancoroso” I sostenitori di Berlusconi scarseggiano di argomenti…

Ieri ho pubblicato su Internet la sintesi di un editoriale di Eugenio Scalfari.
Il titolo del post, per chi volesse prenderne visione è “Berlusconi andrebbe interdetto dai familiari”. Scalfari dice la sua sul premier

Ho publicato questo post anche in altri siti, ricevendo moltissimi commenti, alcuni di condivisone altri di dissenso.

Ho notato però una cosa: quasi tutti i commenti di dissenso si concentrano sulla persona di Scalfari.

Che è stato fascista, che ha l’Alzheimer, che è un vecchio rancoroso ecc.

Nessun commento invece sulla sostanza del suo intervento.

Il che mi fa pensare, dispiace dirlo, che i sostenitori di Berlusconi, almeno quelli che circolano nei blog,  non abbiano grandi argomenti per difenderlo.

Non oso immaginare i sarcasmi di Mario Giordano e Maurizio Belpietro se Prodi, durante una crisi come questa,

1)fosse andato al Bagaglino A FARE IL PIRLA

2) avesse fatto il broker per Eni ed Enel,

3) avesse rilasciato indecorose dichiarazioni sulle ore che dedica alle sue attività sessuali ecc.

Ma secondo me la cosa più inquietante è questa: aver accusato i suoi avversari di essere tristi e preoccupati.

“Io non sono così” dice.

E ti credo!

Mentre lui fa collezione di ville, comprandosene una all’anno, c’è chi non sa dove sbattere la testa per pagare il mutuo di 40 metri quadri in periferia!

Ma non è solo la sua indelicatezza il problema ( se tanti lo votano, può essere che sia perchè siamo un paese di masochisti e anche il masochismo in democrazia è una scelta consentita).

Il problema è nell’imperizia: la scelta dell’Ici è stata disastrosa.

Pongo semplici domande.

Ha avuto senso togliere 1500 euro di Ici a chi ha una casa da 1 milione di euro e non fare ASSOLUTAMENTE NIENTE per chi non ha la casa ( per esempio uno sgravio fiscale sugli affitti)?

E’ giusto comportarsi così dopo aver fatto una campagna elettorale piena di promesse per i ceti deboli?

Ha avuto senso aprire una guerra con Air France che pagava i debiti di Alitalia, per farli pagare agli italiani ( senza nemmeno poi riuscire a tutelare l’italianità, come presto avremo modo di scoprire)?

Ha avuto senso pagare a piè di lista 140 milioni di debiti a Catania, malissimo amministrata da un suo amico e sodale? (meglio Brunetta che dice: gli amministratori pubblici locali dediti agli sprechi lasciamo che sia il popolo a inseguirli con i forconi).

Nessun senso.

Bravo sui rifiuti? Più di Prodi sicuramente ( ma non ci voleva molto).

Ricordo quello che diceva un personaggio di Troisi nel film “La vie del signore sono finite”, ambientato durante il fascismo: “E’ vero che Mussolini fa arrivare i treni in orario. Ma allora non bastava un capostazione?”
Idem per Silvio: “E’ vero che sono spariti i rifiuti a Napoli ( pare che rimangano comunque grossi problemi nel circondario). Ma non bastava un buon netturbino?”

Un giullare e un nerd: Berlusconi e Prodi.

Non possiamo più sperare in un De Gasperi e non si trovano nemmeno i Fanfani .
Il paese ormai, grazie anche ai sistemi di cooptazione rigidi che si è data la classe politica, è destinato ad essere rappresentato da mediocri e incapaci.
Ma il consenso che raccoglie Berlusconi, pur così evidentemente mediocre, pur così amoralmente pronto a tutto e al contrario di tutto, si spiega solo con la frammentazione e debolezza dei suoi oppositori ( che a loro volta hanno approfittato del sistema elettorale per riprodursi- con evidenti peggioramenti della..razza- in maniera autoreferenziale e spesso addirittura dinastica)

Ormai siamo un paese sempre più distratto sulla politica, ci stanno abituando, come elettori, ad un ruolo sempre più marginale.
Molti di noi, probabilmente anche perchè distratti da una situzione economica e sociale sempre più difficile, reagiscono semplicemente plaudendo a colui che sembra mettere tutti d’accordo, che decide per tutti.

Insomma non siamo al regime, ma vicini ad un deriva quasi plebiscitaria.

E spesso, e qui faccio ammenda per primo, parliamo tutt’al più, invece che dei problemi del paese di Berlusconi-sì e Berlusconi-nò.
Cosa della quale, il Demiurgo, intendiamoci, è ben felice.
Meglio gestire, grazie ad un sistema dei media sempre più servile, la propria immagine di Padre Padrone benevolo e simpatico, che affrontare la strada difficile di dimostrare competenza nella gestione della cosa pubblica.
L’ultimo che ci ha provato, a mostrarsi diligente e competente, il serioso vecchio NERD
Romano Prodi
si sa che fine ha fatto…

E allora teniamoci il vecchio giullare, almeno non ci manca un oggetto importante di conversazione!

Male non fare, paura non avere ( ancora sulle intercettazioni)

Scrivevo su questo Blog tempo fa sul tema delle intercettazioni:

Secondo me è come il famoso Comma 22. Nel 1961 uscì un libro che parlava dei piloti degli aerei di guerra americani. Il libro riportava i regolamenti cui i piloti erano soggetti, e fra questi due articoli contraddittori:

  • Articolo 12, Comma 1
    L’unico motivo valido per chiedere il congedo dal fronte è la pazzia.
  • Articolo 12, Comma 22
    Chiunque chieda il congedo dal fronte non è pazzo.

Beh, anche per le intercettazioni dobremmo avere una specie di Comma 22.Che potrebbe suonare più o meno così:

L’unico che ha diritto ad non essere intercettato è la persona onesta.

Chiunque pretenda di non essere intercettato non lo è.

Dice oggi Marco Travaglio ( 2 settembre su Unità), fornendo perfette esemplificazioni al mio concetto:

“Se un estraneo alle indagini viene intercettato indirettamente a colloquio con un indagato, e non dice e non fa nulla di male, nell’eventualità che la conversazione venga pubblicata risulterà che s’è comportato bene.

E morta lì.

Il caso Prodi è emblematico: non è indagato, qualche sua telefonata col consulente Ovi (intercettato) viene ascoltata e finisce sui giornali, ma lui ci fa un’ottima figura: amici e i parenti che chiedevano favori non hanno avuto alcun favore. Tant’è che lui stesso ha chiesto di pubblicare tutto: una richiesta che può essere avanzata solo da chi se lo può permettere. Dunque, per dire, non Al Tappone.

Nell’inchiesta Abu Omar, la spia del Sismi Marco Mancini tenta di salvarsi dai magistrati raccomandandosi a due ex capi dello Stato, Cossiga e Scalfaro.

Cossiga, contattato direttamente, si mobilita subito attaccando e denunciando a Brescia i pm Pomarici e Spatato che indagano sul sequestro.

Scalfaro, contattato tramite un amico agente di scorta, non muove un dito: anzi fa sapere a Mancini che, se ha qualcosa da dire, lo riferisca ai magistrati, che lo ascolteranno. Forse che Scalfaro si lamenterà perché, pur non essendo indagato, ha visto pubblicate le sue conversazioni? No, perché s’è comportato bene, da vero uomo delle istituzioni.

Nell’inchiesta campana sui coniugi Mastella, il consuocero della coppia è accusato di aver pilotato il concorso per l’assunzione di geologi in un consorzio, vinto da alcuni somari raccomandati, grazie all’esclusione truffaldina di un giovane geologo molto competente, risultato il migliore all’esame e dunque bocciato.

Si chiama Vittorio Emanuele Iervolino (omonimo della sindaca di Napoli). Il quale non solo non è indagato, ma è addirittura vittima del reato. La sua vicenda finisce nelle intercettazioni e dunque, quando le carte diventano pubbliche, sui giornali. Lui potrebbe lagnarsi per il suo nome sbattuto in prima pagina. Invece è felicissimo. Non ha fatto nulla di male, anzi ha subìto un abuso e ora tutti sanno che era il più bravo. Tant’è che ha ricevuto diverse offerte di lavoro da aziende private (il settore pubblico quelli bravi non li vuole).

Fosse già in vigore la legge del Pd, non sapremmo nulla di lui, di Scalfaro, di Prodi. Ma sapremmo che sono stati intercettati o citati nelle intercettazioni senza conoscerle, così un alone di sospetto li avvolgerebbe ingiustamente per anni, fino al processo a carico degli indagati. Insomma, la vecchia normativa va bene così: la privacy è già tutelata dalla legge sulla privacy, il segreto investigativo e la reputazione già preservati dal Codice penale.

Se Al Tappone vuol intervenire, lo faccia senza proposte “migliorative” del Pd.

Più le sue leggi sono incostituzionali, più aumentano le speranze che la Consulta le rada al suolo.

Le ossessioni di Silvio: la gnocca e la spallata.

Le avete ascoltate le intercettazioni riguardanti Silvio Berlusconi pubblicate dall’Espresso?

Le trovate qui

Cosa ne viene fuori? Un omettino abitato da due ossessioni: la gnocca, come direbbe Vittorio Feltri, e la spallata.

Sulla spallata niente da dire.

Chi fa opposizione ovviamente lo fa per andare al posto di chi sta al governo, ci aspetteremmo solo che le cose avvenissero alla luce del sole.

Non c’è niente di male neanche ad essere dei patiti della gnocca.

Peccato che non si addica a chi vuol passare alla storia come un grande statista.
Ho ascoltato quelle intercettazioni nel sito dell’Espresso e, in effetti, sono ciarpame mediatico.


Ma almeno lì c’è un supporto…magnetico: Silvio c’è, ognuno si può fare un’idea del contesto e della situazione ascoltando la sua viva voce, mentre riceve le leccate di piedi di tutti ( patetico Saccà) e mentre confida la sua ossessione di dare una spallata al governo e segnala attrici di mezza tacca.
Quando il suo giornale attaccava Prodi ogni giorno dando credito al cazzaro di professione Igor Marini, dietro a quegli attacchi c’era il nulla.
E vogliamo parlare di quando Belpietro ha divulgato la foto di Sircana?

“E’ la stampa, bellezza”, diceva Humphrey Bogart nei panni del giornalista nel film “L’ultima minaccia”.

Chi di ciarpame ferisce, di ciarpame perisce.

Tessera dei poveri, chiamiamola “poor card”, ma resta una schifezza.

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Robin Hood Tremonti ne ha pensata una delle sue.

Ormai galvanizzato dal fatto che tutti hanno smesso di considerarlo un commercialista, preferendo etichettarlo piuttosto come unintellettuale o un pensatore, si è inventato la “tessera prepagata per gli indigenti anziani”.

Quello che è incredibile è che, per il combinato disposto dell’accortezza comunicazionale del “pensatore” e dell’acquiscienza mediatica che sta travolgendo tutto e tutti, questa incredibile proposta sta “bucando gli schermi”, appare come il trionfo della politica del fare del decidere.

Ma facciamo un piccolo gioco.

Ipotizziamo che un anno fa il Governo Prodi avesse attivato un’iniziativa del genere.

Cosa sarebbe successo?

Qualcuno avrebbe tradotto i quattrocento euro nel numero dei caffè che il pensionato indigente può prendere al bar .

Immagino già i titoli: “Il governo va incontro agli indigenti con una mancia equivalente a poco più di  un caffè al giorno”.

Bonaiuti, con il suo faccione da prelato di campagna in favore di telcamera, avrebbe parlato di governo allo sbando ( conosce probabilmente altre espressioni, ma questa è quella che gli piace di più e che usa imperterrito da anni per definire le condizioni di chi sia all’oopposizione rispetto al suo dominus).

Gasparri, che, inspiegabilmente,  si offende quando gli danno del cretino,avrebbe parlato di ripristino della tessera dei poveri di mussoliniana memoria ( tutte le volte che può cerca di prendere le distanze dal fascismo).

Cicchitto avrebbe arricciato il naso, uscendosene con le solite frasi sprezzanti.

E così via.

Invece questa idea geniale , di etichettare come poveri coloro che sono diventati tali per l’insipienza di chi governa e ha governato questo paese ( nessuno si senta escluso) l’ha avuta Tremonti.

E Tremonti è un genio ( almeno quanto Bruto è un uomo d’onore)

E’ un genio perchè attraverso questo documento la patente di fallito viene data a chi è povero, non a chi, governando il paese, avrebbe dovuto fare di tutto per impedirlo.

Qualcuno dirà: meglio che niente.

Certo, 400 euro sono meglio che niente.

Ma non si poteva trovare un altro modo per farli arrivare agli interessati.

O è stato preferito questo per l’evidenza che ha, perchè si traduce in un documento che circola, perchè ha maggiore risalto mediatico?

Temo di si.

Alla faccia del rispetto per i coloro che, attraverso questo tesserino avranno la più indesiderata delle patenti.

Su come sarà fatto questo tesserino non filtrano ancora notizie.

Per questo ripropongo la foto di una poor card del 1935 ( quando c’er lui, caro lei…).

Solo cha allora usare l’inglese per quello che si poteva dire benissimo in italiano non si poteva e quindi si parlava, molto più semplicemente, di tessera d’ iscrizione nell’elenco dei poveri.

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Tremonti fa “la cosa giusta”. Anzi, meglio, fa “una cosa di sinistra”

Si è parlato a lungo della nuova stagione di Berlusconi, del suo sbandierato passaggio da uomo di parte a uomo di stato, dell’energia e della determinazione con la quale sta compiendo i primi passi in questa sua ennesima avventura governativa.

Staremo a vedere.

Un fatto è certo, però.

Come dice Di Pietro, l’uomo ha perso il pelo, ma non il vizio. Già in questi primi giorni il suo governo, in mezzo all’assordante coro di elogi per i provvedimenti d’urgenza su sicurezza e rifiuti, tenta di piazzare qua e là i soliti ordigni legislativi ad personam : vedi le norme sul patteggiamento dei processi in corso, per fortuna rientrate, vedi l’emendamento Salva-Rete4.

Ma chi invece sta tirando fuori un volto veramente nuovo è il “no-global “ Tremonti.

Non sappiamo con certezza con quali argomentazioni sia riuscito a convincere le banche ad accettare la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile divenuti insostenibili negli ultimi tempi.

Non sappiamo se abbia usato la moral suasion ( avete veramente guadagnato troppo, adesso cercate di fare un passo indietro) o la ..fiscal suasion ( fate come vi dico oppure mando la guardia di finaza a spulciare le vostre carte) come insinuano alcuni retroscenisti .

Non ci interessa.

Fatto sta che adesso moltissime famiglie appartenenti ai ceti deboli tirano un sospiro di sollievo.

Siamo sicuri che le tv torneranno in massa a visitarle.

Durante il governo Prodi ci raccontavano il loro disagio ed il loro terrore di perdere la casa per l’impossibilità di pagare le rate del mutuo.Adesso ci racconteranno il loro sollievo per la diluizione del prestito.

Tutto è relativo, ovviamente.

Forse c’era eccessiva enfasi prima nel descrivere quel disagio, ce ne sarà sicuramente molta di più adesso nel raccontare di questo sollievo.

Ma sicuramente Tremonti ha fatto una cosa giusta.

Anzi, dirò di più: ha fatto una cosa di sinistra.

Avremmo voluto che la facessero Prodi e Bersani: in fondo li avevano votati per questo…

UNO SU SMIRNE CE LA FA

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31 marzo 2008: una giornata piena di attesa, di speranze, di scommesse, e infine di una certezza, Milano ospiterà l’Esposizione Universale 2015.

Dopo i brividi e l’incredulità di un falso annuncio di sconfitta e di un prematuro annuncio di vittoria, arriva la conferma e la Giunta esulta, prima dal teatro Ciak, poi davanti a Palazzo Marino.

Ma la città è quieta, piazza Duomo deserta, i passanti sanno della vittoria? Lo domanda una giornalista inviata per la tv turca, stupita di non vedere l’entusiasmo per le strade della città. Sì, i cittadini sanno della vittoria, sanno (più o meno) cosa sarà l’Expo, si dicono tutti contenti, ma l’entusiasmo non li ha travolti. Per ora. Forse, nel 2015…

Vedi il filmato dell’attesa e dell’annuncio nel sito CHIAMAMILANO