Ad Anno Zero ieri sera finalmente tutti possono parlare sulla questione Alitalia in piena libertà.
Tralascio di commentare passo passo tutti i punti salienti della trasmissione.
Ma voglio sottolineare una cosa che emerge con chiarezza dalla trasmissione.
La cosa che emerge con chiarezza è questa:
LA PROPOSTA AIR FRANCE DI QUALCHE MESE FA ERA MIGLIORE DELLA SOLUZIONE ODIERNA.
Mesi fa Berlusconi aveva attaccato la vendita ad Air France, sostenendo che era una svendita. Adesso è chiaro che chiunque fosse sano di mente, potendolo fare, tornerebbe indietro nel tempo per firmare di corsa quell’accordo.
Tale accordo non costava nulla agli italiani, mentre quello di oggi costerà ad ognuno di noi, neonati e centenari compresi, 100 euro a testa.
Qualcuno dirà: però l’accordo di oggi consentirà di mantenere l’italianità della compagnia.
Balle: entrerà un vettore europeo e, in un tempo che va da un minimo di sei mesi ad un massimo di cinque anni, prenderà il controllo della Compagnia.
Insomma nessuno crede più alla favola della svendita ad Air France.
E ne sono talmente consapevoli nella maggioranza, che adesso hanno cambiato musica.
Ieri sera, ad Anno Zero, Castelli si guardava bene, in presenza di agguerriti contraddittori, dal continuare a raccontare questa favola. Si limitava a dire che Air France è andata via per colpa dei Sindacati.
Il che non è vero.
Se Berlusconi, invece di sparare a zero su quella soluzione, l’avesse appoggiata, i sindacati avrebbero finito per trovare un accordo. Ma in presenza di un futuro premier pronto a far loro la guerra, i francesi hanno colto al volo il pretesto di alcune resitenze sindacali per gettare la spugna.
Quindi almeno una verità è stata accertata ieri sera con il consenso di tutti:
AIR FRANCE ERA MEGLIO(i francesi si assumevano i debiti, salvaguardavano azionisti e obbligazionisti, tagliavano meno esuberi).
Ma la “chicca” più clamorosa della trasmissione è stata il servizio di Corrado Formigli sul volo Roma- Albenga.
Un formidabile spreco di Stato: il volo costa 134 mila euro a settimana e rende poco più di 12000 euro.
Assurdo ( tanto più che a soli sessanta chilometri da quella pista c’è l’aereoporto di Genova).
Chi è lo sponsor di questo spreco di Stato ( 6 passeggeri in media su un aereo da 66 posti)?
Il simpatico ministro Scaiola, che abita a pochi passi dall’aereoporto di Albenga.
Giusto coronamento ad una trasmissione in cui qualcuno aveva tentato di far credere che il problema dell’Alitalia fosse solo lo stipendio dei piloti e non l’invadenza dei politici e la loro ferma volontà di subordinare ai loro interessi anche le scelte tecniche ed economiche dell’Azienda.