Roberto Villari resta nella trincea della Vigilanza Rai, malgrado le pressioni. La richiesta è che lasci spazio all’intesa faticosamente raggiunta tra Pd e Pdl per la presidenza di Sergio Zavoli.
Il primo ad intervenire è Fini, che. in una nota, ha richiamato Villari alla «responsabilità politica», : «Rassegni le dimissioni per garantire piena funzionalità alla commissione ».
Fini, dal suo ruolo di presidente della Camera, rompe il muro del centrodestra che, fino a quel momento, aveva rinviato la palla nel campo del Pd.
«È un problema loro», avevano detto i capigruppo parlamentari del Pdl.
Ma, a stretto giro, su Villari interviene anche Schifani: il suo compito «si è positivamente concluso, ora si dimetta».
Infine, in serata perfino Silvio Berlusconi mette nero su bianco. «Maggioranza e opposizione – scrive il Cavaliere – hanno condiviso e concordato la designazione del senatore Zavoli a presidente della Vigilanza. Il senatore Villari può dirsi soddisfatto di avere in fondo contribuito a determinare queste condizioni e può quindi serenamente rassegnare le dimissioni convinto così di rendere un servizio alle istituzioni».
Ma Villari non molla. Ormai ci ha preso gusto alle Luci della Ribalta.
Vuol fare fino all’ultimo Il Cavaliere della Valle Solitaria.
Sa di essere ormai l’unica vittima ( grazie anche alla sua slealtà e ostinazione) di questa squallida pochade, sa di essere ormai morto ( dal punto di vista politico) ma ci tiene a morire seduto su una poltrona.
Verrebbe da tifare per lui perchè ti viene il sospetto che abbia ragione uno che riesce ad avere contro praticamente tutti gli uomini politici di questo paese.
Ci asteniamo dal farlo ( cioè dal tifare per lui) solo perchè sappiamo che in fondo Villari non combatte per un ideale.
E’ solo l’ultimo squallido epigono di Mastella, vittima come il suo maestro di una Eterna Illusione: quella di credere che il fatto di primeggiare in una vallata della Campania o in un rione di Napoli dia il diritto di brillare e contare a livello nazionale.