Archivi tag: Tronchetti Provera

“Meglio falliti che in mano a quei banditi!” ( il caso Alitalia)

“Meglio falliti che in mano a quei banditi!”

Questo gridavano ieri pomeriggio a Roma .

Il personale di volo non ci sta e preferisce continuare a dibattersi sull’orlo del baratro piuttosto che accettare di firmare con la pistola posata sul tavolo.

Adesso sarà difficile rimettere insieme i cocci di questa vicenda.

Come è difficile distinguere le responsabilità di questo disastro.

Ma alcune sono chiare.

Non so se i capitani coraggiosi fossero l’unica chance di salvare l’Alitalia. Francamente ne dubito. Alle condizioni di superfavore messe sul tavolo da Berlusconi credo che si farebbe avanti qualsiasi grossa azienda di trasporto aereo del mondo ( e, mi si perdoni il piccolo calambour, con molto più “trasporto” di quanto ne abbiano messo insieme i personaggi della cordata, cioè con molta più disponibilità a rilanciarla). Spunta infatti Lufthansa..

Una cosa è certa. Conosciamo bene il modo di procedere di Colaninno. Ho un parere personale, ma preferisco lasciare la parola a qualcuno che se ne intende, cioè all’attuale amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè, il quale proprio pochi giorni fa ha detto:

’La scalata di Colaninno  a Telecom Italia con i debiti che hanno impoverito la societa’ e’ stata un delitto contro il progresso del paese’.

L’uscita di scena di Colaninno appare un disastro, ma forse eviterà all’Alitalia di subire il destino di Telecom, che ha avuto la “fortuna” di avere alla sua guida ben 2 Capitani Coraggiosi ( Colaninno e Tronchetti) uscendone impoverita e indebitata.

Ci siamo probabilmente risparmiati, con l’uscita di scena di questi signori, una lunga agonia di Alitalia: se si deve ricominciare meglio farlo con chi ha il know how e le spalle forti dal punto di vista economico.

La seconda cosa ormai chiara scaturisce dalla prima. In mancanza di Capitani Effettivamente Coraggiosi ( è necessario l’avverbio perchè i Capitani Coraggiosi tout court come si è visto qui in Italia latitano) occorre rivolgersi all’estero. Prodi, che puntava su Air France, lo aveva capito. E’ stato coperto di insulti, come se volesse svendere: ma se quella era una svendita, come mai non c’era la fila per comprare?

La terza cosa chiara è che su Alitalia hanno sbagliato tutti. Nessuno si chiami fiuori.

L’attuale governo è retto da un uomo che sa benissimo come martellare gli elettori con le bugie, fino a quando le stesse non diventano comune patrimonio di verità.

A lui basta ricordare quello che disse nel 2003, quando era al governo: “Alialia? Ghe pensi mi”. Si è visto.

L’ultima cosa chiara è che adesso sarà necessario trovare una soluzione alla quale possano aderire la maggior parte delle forze in campo, in modo da isolare le frange estremiste, quelle del “tanto peggio tanto meglio” che in questo paese ci sono sempre.

Prima di muoversi alla cieca, il governo abbia l’umiltà ( so che per Berlusconi è una parola quasi impossibile da pronunciare) di sedersi al tavolo con l’opposizione, responsabilizzandola e ascoltandone le proposte.

BERNABE’ CONTRO COLANINNO : ’L’OPA TELECOM UN DELITTO CONTRO IL PROGRESSO DEL PAESE.

’Non mollo:  restero’ qui finche’ non ho risolto il problema. Non voglio piantare i chiodi sulla sedia ma riusciro’ a consegnare Telecom Italia fra due, tre anni, quello che sara’, in condizioni infinitamente migliori di quello che e’ oggi’.

Parola dell’amministratore delegato del gruppo telefonico, Franco Bernabe’, che oggi ha incontrato un gruppo di blogger al Mart di Rovereto per una ’conversazione’ trasmessa in diretta sulla rete. Sulle prospettive di Telecom Bernabe’ si e’ definito ’molto ottimista’ descrivendola come un’azienda proiettata verso il futuro che gia’ da’ mostra di avere ’voltato pagina.

Spero che nei prossimi quattro, cinque mesi – ha detto ancora Bernabe’ – potrete vedere segnali coerenti nel segno del ripristino delle potenzialita’ e di capacita’ di sviluppo dell’azienda’.

Nel ricordare che le telecomunicazioni sono state da sempre un ’punto di forza del paese’,  Bernabe’ ha detto di ritenere che ’tutto questo c’e’ ancora. Ci sono le condizioni -ha spiegato – perche’ le tlc tornino un punto di eccellenza e Telecom Italia un’azienda vettore di sviluppo e crescita’.

Riferendosi all’Opa su Telecom, Bernabe’ ha affermato che ’la scalata a Telecom Italia con i debiti che hanno impoverito la societa’ e’ stata un delitto contro il progresso del paese’.

Sempre a proposito dell’offerta pubblica l’ad di Telecom ha spiegato di avere posto all’epoca un problema: ’mi chiedevo perche’ in tutto il mondo una societa’ di questo tipo e con queste caratteristiche fosse una public company mentre in Italia doveva essere controllata da un azionista privato.In Italia c’era questa teoria per cui un’impresa deve avere un padrone. Ma chi l’ha detto? Una public company si chiama cosi’ perche’ e’ dell’insieme dei cittadini, e’ del paese’.

(dagospia 12 settembre 2008)