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Veltroni: “Berlusconi ha costruito un sistema di disvalori”.

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“Berlusconi ha vinto una battaglia di egemonia nella società, perché ha avuto i mezzi e la possibilità anche di stravolgerne i valori, costruendo un sistema di disvalori contro i quali bisogna combattere con coraggio”.

Queste le parole che mi hanno colpito di più nel messaggio d’addio di Veltroni.

Il quale ha aggiunto che diceva queste cose consapevole di attirarsi gli inevitabili commenti negativi del “Gasparri o Cicchitto di turno”.

Commenti che sono arrivati, scontati nella forma e nella sostanza.

Ma come dare torto a Veltroni?

Siamo rimasti l’Italia di sempre dal punto di vista morale.

Dove è meglio fare le cose all’italiana ( vero, Beppino Englaro?)

Dove vale di più una raccomandazione che un merito ( vero, signorine attricette amiche del premier?).

Dove se sei uno qualsiasi ti becchi 4 anni e sei mesi per corruzione, se sei un’alta carica dello Stato nemmeno vieni processato ( vero, avvocato Mills?).

Dove si fa finta di voler castrare gli stupratori, mentre si rende difficile provarne la colpevolezza limitando mezzi e strumenti alle forze dell’ordine e alla magistratura ( vero, Angelino?)

Dove bancarottieri fraudolenti e falsicatori di bilancio ringraziano ogni giorno il loro dio perchè sono nati in un posto in cui è praticamente impossibile pagare il fio delle loro colpe ( vero, Tanzi? vero, Cragnotti?).

Dove se hai un diritto, quel diritto non conta niente, se hai un privilegio, quel privilegio conta moltissimo ( vero, Emilio Fede, che non andrai mai sul satellite? così sarà chiaro a tutti chi comanda in questo paese).

Insomma siamo veramente il Paese delle storture e dei disvalori, un paese ormai incamminato allegramente sulla strada dell’inciviltà

E Berlusconi se non è il monopolista di questo sistema di disvalori, ne è sicuramente la perfetta e perfettamente ipocrita incarnazione.

A volte è bello essere una minoranza……a volte è deprimente.

Lettera aperta all’umorista Silvio Berlusconi

berlusca-ridens“Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, credo che non ce la faremmo mai…”.

Come dare torto a Walter Veltroni che definisce l’ennesima battuta del presidente del Consiglio” una dimostrazione ulteriore di scarsa responsabilità”?.

Due parole per il nostro premier :

“Caro Silvio, hai torto quando rivendichi il tuo diritto all’umorismo e alla leggerezza in ogni circostanza.

Ci sono momenti in cui è meglio restare seri e agire invece che fare battute sciocche, soprattutto se si hanno grandi responsabilità.

Capiamo quanto sia difficile per te immedesimarti nelle sventure altrui ( essendo incalcolabile la distanza tra la tua condizione e quella dei comuni mortali) ma almeno provaci.

Almeno in pubblico.

Non dare a chi è in difficoltà la sensazione di essere, oltre che inadeguato a risolvere i suoi problemi, anche completamente privo di immaginazione e di sensibilità.

Senza stima e con molta preoccupazione. F.C.”

Berlusconi fa una battuta sullo stupro di Roma. Volano insulti con Veltroni

berlusca-pennaSilvio Berlusconi non rimuncia al suo gusto per la battuta.

Nel mese della memoria la barzelletta sui lager nazisti.

Oggi che in tutta Italia si parla con raccapriccio dei recenti casi di stupro se ne esce con una frase  shock sulla necessità di dispiegare i militari sul territorio nazionale per difendere l’ordine pubblico:

“Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, credo che non ce la faremmo mai…”.

Come dare torto a Walter Veltroni  che   definisce  l’ennesima battuta del presidente del Consiglio” una dimostrazione ulteriore di scarsa responsabilità e di scarsa sensibilità per una forma di violenza che segna la vita delle persone che la subiscono2?

Aggiunge ancora Veltroni : “Il premier ignora il dramma della violenza sessuale, offende le donne italiane e smentisce se stesso sull’utilità dell’impiego dei militari”.

Berlusconi reagisce in malo modo:”Veltroni ha detto una grande oscenità, come gli capita di sovente”, ha ribattuto. “Lo stupro – ha continuato – è un reato indegno, incivile ed esecrabile. Punto e basta. E’ un punto fermo, il mio era un complimento alle ragazze italiane che sono alcuni milioni, io penso che in ogni occasione serva sempre il senso della leggerezza e dell’umorismo”.

P.S. Caro Silvio, purtoppo ha ragione Walter. E hai torto marcio tu quando sostieni che in ogni occasione serva sempre sempre il senso della leggerezza e dell’umorismo.

Per due motivi: il primo è che non è vero. Ci sono moltissime occasioni in cui è meglio restare seri e agire invece che fare battute sciocche, soprattutto se si hanno grandi responsabilità.

Il secondo motivo, caro Silvio, è che faresti bene a tenerti leggerezza e senso dell’umorismo per quando guardi le trasmissioni televisive che parlano di te. Che invece ti rattristano e ti fanno puntualmente incazzare ( dove latita in quelle occasioni il tuo senso dell’umorismo, dove alberga la tua leggerezza?)

Finalmente questo governo inetto perde quota nei sondaggi!!! ( ma se Berlusconi smette di ridere, Walter piange addirittura)

bandana

Un sondaggio di Ipr marketing per Repubblica.it, registra un calo,  per la prima volta dall’insediamento,  della fiducia nei confronti dell’esecutivo e del presidente del Consiglio .

La luna di miele con gli  elettori sta finendo?

Sono 4 i punti percentuali persi dal governo (dal 50% di un mese fa al 46% odierno).

Un dato che fa registrare il sorpasso di coloro che dichiarano di avere o poca o nessuna fiducia nell’esecutivo e che passano dal 46% al 49%.

Se il governo piange, Berlusconi non ride.

Se è vero che il premier contiene il calo al 2%, la diminuzione del favore c’è, dal 58 al 56%.

Due dati che possono essere spiegati con un aumento dei contrasti interni all’esecutivo (  con la Lega in pressing  sul Governo) che ha finito per indebolire la percezione di un governo decisionista.


Per quanto riguarda la fiducia nei ministri,
in testa c’è Roberto Maroni, in ascesa Umberto Bossi. Non a caso due leghisti.

Immobili, invece, gli altri esponenti del governo.

Se si esclude il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola (dal 48% al 52%), che pare aver beneficiato della gestione dell’emergenza gas.

Stabili  Maurizio Sacconi (61%) e Tremonti (57%).

In calo Franco Frattini, apparso poco incisivo sui fatti di Gaza(dal 58% al 56%).

Per qaunto riguarda la fiducia nei partiti, jl calo unisce il Pdl e il Pd.

Entrambi, guarda caso,  alle prese con la creazione di una nuova identità.

Il Pdl, rispetto al mese scorso, scende dal 50% al 48%.

Stesso calo percentuale registrato dal Pd (dal 29% al 27%).

Ma il partito di Veltroni è quello che deve, almeno in questo momento, preoccuparsi di più : se si guarda allo scorso maggio ,  la flessione è di ben 11 punti percentuali.

Cifre che, con la prospettiva delle europee a giugno, lasciano poco spazio all’ottimismo di Veltroni e soci.

Giù anche l’Italia dei valori. Cala anche l’Idv di Antonio Di Pietro (dal 44% al 42%) che potrebbe aver pagato le recenti vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto il figlio dell’ex pm.

Stazionarie, invece, la Lega (31%) e l’Udc (27%). “Sono dati che sembrano rappresentare un elettorato perplesso sull’effettiva praticabilità di una riorganizzazione del sistema politico in chiave bipartitica” è il commento del direttore di Ipr Marketing, Antonio Noto.

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Incredibile a Ballarò: in una giornata in cui succede di tutto il problema è ancora la leadership di Veltroni.

veltroni-1Ero contento del ritorno di Ballarò dopo la pausa natalizia.

Pensavo: stasera ci sono tanti argomenti succosi da trattare: il blitz di Maroni sulla tassa agli immigrati,  che in maniera plateale smentisce il premier che si era espresso in maniera diametralmente opposta, la censura di Fini al governo per la scelta della fiducia, l’avvio ufficiale della compagnia privata di bandierina (di cui è stata garantita, a tempo, l’italianità, in attesa di proclamarne, a breve e a spese nostre, la “francesità”).

Insomma, solo a voler toccare i temi di attualità, come dovrebbe fare ogni onesta trasmissione di approfondimento, ce ne era di carne da mettere al fuoco.

Invece di che si parla? Della crisi del partito democratico.

Forse l’esca l’ha fornita il povero Veltroni, presentatosi dopo tanto tempo in trasmissione .

Impossibile, giornalisticamente, non approfittare della sua presenza per fare al segretario alcune domande su quella specie di via crucis che è diventato il suo compito.

Impossibile non commentare con lui il sondaggio shock di Ipsos che attribuisce il 25% al Pd nelle intenzioni di voto ( con il 9,5 a Di Pietro e l’11,5 alla lega, con il Pdl al 38).

Ma che della crisi del Pd si parlasse per tutta la trasmissione, mettendo il povero Veltroni al centro del bersaglio,  proprio non me l’aspettavo.

Veltroni si è difeso bene, ma era allibito.

Ad un certo punto ha anche detto: “Spero che poi parleremo anche dei grossi problemi del paese”.

Pia illusione, il martellamento è durato sino alla fine.

Una nota di chiusura la voglio dedicare all’ineffabile Belpietro, che si spaccia per giornalista libero in ogni occasione, mentre è semplicemente un addetto alle relazioni esterne del Partito Azienda.

Con il suo sorrisetto di superiorità e di compatimento stampato in viso,  l’addetto alle relazioni esterne del Partito Azienda ha cercato di infierire su Veltroni, predicendo la sua inevitabile caduta di qui a qualche mese, quando ci sarà l’inevitabile redde rationem delle elezioni europee.

Mi è piaciuta la risposta di Veltroni, articolata in due punti:

– è vero che c’è un dibattito squassante nel nostro partito  ma come mai non ci si preoccupa delle tensioni interne della maggioranza che oggi esplodono in maniera così devastante?

– preferisco appartenere ad un partito in cui esiste il confronto piuttosto che al partito delle adunate oceaniche in cui parla solo il Capo e non ci si arriva mai a contare nei congressi.

Belpietro, che contende a Mario Giordano la palma di Primo Maggiordomo alla reggia di Arcore ha continuato a sorridere, come avrebbe scritto Hemingway, “con pietà ed ironia”.

Non si fa curare la paresi, ho saputo, perchè la considera uno strumento professionale.

belpietro-giordano

Mission impossible: SMALTIRE BASSOLINO.

bassolino_sacchetto1Promossa la Iervolino, bocciato Bassolino.

Questo il risultato tangibile della recente sortita di Veltroni, che ha offerto la sua solidarietà al sindaco di Napoli, guardandosi bene dal citare il Governatore.

Sul quale però si esprime in modo netto Gentiloni, responsabile telecomunicazioni del Pd, che invita Don Antonio a fare un passo indietro per il bene di tutti.

Il presidente della Regione  reagisce. Prima moraleggia e stigmatizza: “Distinguiamo i partiti dalle istituzioni, io direi“, poi manda a dire che smaltire lui prima della fine del mandato sarà più difficile che smaltire la spazzatura.

Napoli rimane così coerente con la sua tradizione: si tratti di un Governatore che ha fallito completamente i suoi obiettivi o  di un Presidente della Vigilanza Rai, la parola d’ordine è una sola: quella resa famosa da un altro illustre napoletano: RESISTERE, RESISTERE. RESISTERE.

Villari morirà ( politicamente), ma seduto fino alla fine su una Poltrona!

villari1Roberto Villari resta  nella trincea della Vigilanza Rai, malgrado le  pressioni. La richiesta è che lasci spazio all’intesa faticosamente raggiunta tra Pd e Pdl per la presidenza di Sergio Zavoli.

Il primo ad  intervenire è Fini, che.  in una nota, ha richiamato  Villari alla «responsabilità politica», : «Rassegni le dimissioni per garantire piena funzionalità alla commissione ».

Fini
, dal suo ruolo di presidente della Camera, rompe il muro del centrodestra che, fino a quel momento, aveva rinviato la palla nel campo del Pd.

«È un problema loro», avevano detto i capigruppo parlamentari del Pdl.

Ma, a stretto giro, su Villari interviene anche Schifani: il suo compito «si è positivamente concluso, ora si dimetta».

Infine, in serata perfino Silvio Berlusconi mette nero su bianco. «Maggioranza e opposizione – scrive il Cavaliere – hanno condiviso e concordato la designazione del senatore Zavoli  a presidente della Vigilanza. Il senatore Villari può dirsi soddisfatto di avere in fondo contribuito a determinare queste condizioni e può quindi serenamente rassegnare le dimissioni convinto così di rendere un servizio alle istituzioni».

Ma Villari non molla. Ormai ci ha preso gusto alle Luci della Ribalta.

Vuol fare fino all’ultimo Il Cavaliere della Valle Solitaria.

Sa di essere ormai l’unica vittima ( grazie anche alla sua slealtà e ostinazione) di questa squallida pochade, sa di essere ormai morto ( dal punto di vista politico) ma ci tiene a morire seduto su una poltrona.

Verrebbe da tifare per lui perchè ti viene il sospetto che abbia ragione uno che  riesce ad avere contro praticamente tutti gli uomini politici di questo paese.

Ci asteniamo dal farlo ( cioè dal tifare per lui) solo perchè sappiamo che in fondo Villari non combatte per un ideale.

E’ solo l’ultimo squallido epigono di Mastella, vittima come il suo maestro di una Eterna Illusione: quella di credere che il fatto di primeggiare in una vallata della Campania o in un rione di Napoli dia il diritto di brillare e contare a livello nazionale.

Moriremo berlusconiani? Silvio decide. Malissimo, ma decide e questo piace.

berlusconipiove

Quelli che sognano di vedere Berlusconi tornare a Villa Certosa per dedicarsi alla coltivazione dei suoi adorati cactus e alla composizione di mediocri canzoni insieme con lo stornellatore di corte Mario Apicella, dovranno aspettare ancora molto, temo.

Cosa è successo negli ultimi dodici mesi?

Veltroni ha lanciato un’idea strepitosa: ci ricompattiamo e andiamo da soli.

Peccato che poi non l’abbia realizzata: l’accordo con Di Pietro non solo ha smentito il proposito iniziale, ma ha prodotto danni incalcolabili, l’ultimo dei quali è la sgangherata vicenda della vigilanza Rai, gestita con rigidità che definire autolesionistica è poco.

L’idea di Veltroni, in compenso, l’ha colta al volo Berlusconi, facendola propria con l’astuzia ed il senso della strategia che perfino i suoi più accaniti detrattori gli riconoscono.

Approfittando della scarsa docilità di Casini, è riuscito anche a far fuori gli ex democristiani, pronti sempre ad essere uomini per tutte le stagioni ( da Mastella a Buttiglione, da De Gregorio a Villari le cronache sono piene delle loro poco gloriose gesta).

Fini, dopo aver tuonato contro il leader maximo del suo schieramento, ha accettato di appecoronarsi, guadagnandosi così il suo piatto di lenticchie ( ma con la segreta speranza di mettere un giorno a frutto la sua primogenitura).

Da una parte quindi abbiamo un partito riformista che, sfuggito alla trappola dell’infausta convivenza con i comunisti, deve fare i conti oggi con alleati tutt’altro che disposti a partecipare compatti ad iniziative di lotta comune.

I principali alleati, o supposti tali, sono infatti da un lato gli evergreen democristiani di Casini sempre disposti al compromesso, dall’altra i giustizialisti di Di Pietro, che sono l’opposto: non solo rifiutano compromessi, ma anche soluzioni dignitose e realistiche.

Dove si va con questa armata Brancaleone?

cheveltroni

Nel frattempo il paese è alle corde. I ceti deboli che hanno problemi enormi e si aspettano, dal governo o dall’opposizione, risposte efficaci ed importanti, vedono la loro classe politica appassionarsi ad un tema che, democraticamente, è impossibile non definire marginale: quello della presidenza della Commissione di Vigilanza.

Dico democraticamente perchè se oggi si fa un sondaggio abbiamo la presunzione di conoscerne il risultato.

Alla domanda fatta agli italiani: “E’ importante il problema di chi presiede la Vigilanza Rai?” il 99% degli italiani risponderebbe “Chissenefrega”.

Berlusconi ovviamente se la ride.

Sta governando come peggio non si potrebbe.

Andrebbero sostenuti i ceti deboli, non solo perchè è giusto  e perchè l’attuale premier lo aveva promesso in campagna elettorale, ma anche perchè è opportuno: senza un rilancio dei consumi, rischiamo di passare dalla recessione al fallimento.

Eppure questo leader che sta governando malissimo resta in sella e mantiene i suoi consensi. Perchè?

Perchè ha alle spalle una maggioranza unita.

Sembra incredibile, ma ormai la maggioranza dei cittadini di questo paese si accontenta del fatto che chi lo governa dia la sensazione di decidere.

A prescindere, o quasi, dalla qualità delle sue decisioni.

Dall’altra parte invece abbiamo un leader che non riesce nemmeno a far rientrare nei ranghi un democristiano piccolo piccolo come Villari.

Eppure Veltroni è il migliore, lo dico senza ironia.

Moriremo Berlusconiani?

Valeria Marini fa l’amore virtuale in chat ( una divertente intervista)

valeria-marini

Da La Stampa riporto una divertente intervista di Claudio Sabelli Fioretti a Valeria Marini
pubblicata il 03/11/2008
E’ una delle protagoniste del jet set, del mondo dello spettacolo, della moda, del business. Le manca solo il grande salto, secondo le abitudini di oggi. La politica. Valeria Marini ministro? Perché escluderlo? Andiamo a sentire com’è la situazione.

  • Valeria…la politica…
  • “Mi piacerebbe. Sì, sì… in futuro. Con un programma ben preciso, un partito giusto che abbia un programma per le donne”.
  • Coraggio allora.
  • “Non sono ancora pronta. Prima mi devo preparare, ho bisogno di anni di studio. La politica non si inventa così, da un giorno all’altro”.
  • Comunque lo faresti…
  • “Sì, sì. E’ uno dei miei progetti di vita. Lo voglio fare.”
  • Quando?
  • “Fra cinque anni.”
  • Le donne stanno diventando protagoniste. La Meloni, la Prestigiacomo, la Carfagna, la Gelmini, la Santanché…
  • “A me piace molto la Prestigiacomo. Mi piace anche Alessandra Mussolini. E’ una persona verace… di temperamento…
  • Donne volitive…
  • “Anche Anna Finocchiaro. E’ dura ma coerente”.
  • Che cosa è importante in politica? Il decisionismo? La coerenza?
  • “Comunicare, far capire quello che stai dicendo, il tuo messaggio, cosa vuoi fare, dove vuoi arrivare. Invece si vedono solo dei voltafaccia pazzeschi…”
  • Esempio?
  • “Bertinotti”.
  • Il voltafaccia di Bertinotti?
  • “Quello che hanno fatto a Bertinotti. Se c’è una persona che veramente sa di politica ed ha una cultura fuori dal comune è lui”.
  • Non ha preso i voti…
  • “E’ pazzesco”.
  • E’ la democrazia.
  • “Eh no…non ci si è capito proprio niente. Con le divisioni dei partiti…”
  • Anche tu dai la colpa a Veltroni che ha voluto correre da solo?
  • “Non do le colpe a nessuno. Dico che è assurdo che una persona dello spessore di Bertinotti oggi non faccia parte almeno dell’opposizione.”
  • Tu per chi hai votato?
  • “Per Berlusconi, non lo nascondo.”
  • Ma una volta non votavi per Bertinotti?
  • “Sì. Una volta”.
  • E adesso lo hai mollato. Anche tu.
  • “In realtà ho dato un voto a Berlusconi ed uno a Bertinotti”.
  • La Gelmini, così dura, così volitiva, così decisivista… La scuola, il grembiulino, il voto di condotta, il maestro unico…
  • “Questa cosa non l’ho seguita, ti direi una cosa per un’altra. Mi piace abbastanza la Carfagna. E’ abbastanza decisa, sa quello che vuole, acquisterà credibilità.”
  • Il giorno che farai politica, sceglierai un partito tipo quello di Berlusconi?
  • “Già in passato mi hanno chiesto…”.
  • Chi?
  • “Eh… non posso dirlo…”
  • Destra o sinistra…
  • “Non lo dico…”
  • Vittorio Cecchi Gori stava nel centro-sinistra…
  • “E io gli avevo consigliato di andare nel centro-destra…”
  • Tu ti presenteresti con un partito come quello di Bertinotti?
  • “Oggi non esiste più centro-sinistra o centro-destra…”
  • Quello di Bertinotti è un partito comunista…
  • “Lontano da quello che sono io, certo”.
  • Tu che cosa sei?
  • “Io sono di centro, però esiste ancora oggi il centro?”
  • Qualcosa esisterà.
  • “Esistono gli uomini. Con la loro cultura, il loro carisma”.
  • E allora dimmi i tre uomini con i quali andresti a fare un partito…
  • “Berlusconi, Bertinotti…e Casini…e Veltroni…”
  • Che cosa ti piace di Veltroni?
  • “Il suo amore per il cinema, per la cultura, la sua ambizione”.
  • Andresti con Di Pietro?
  • “E’ simpatico. Ma non lo capisco”.
  • Ha un linguaggio molto chiaro. Che cosa non capisci?
  • “Non capisco perché tagli tutto con l’accetta. Per fare politica bisogna conosce l’arte della mediazione. Per lui o sei rosso o sei nero”.
  • E’ un difetto?
  • “Ci sono cose sbagliate che puoi far diventare giuste…”
  • Torniamo alle donne. Daniela Santanchè dice che le donne sono sempre viste in orizzontale. Da Berlusconi, soprattutto.
  • “Il mondo della politica è sempre stato un mondo maschile”.
  • Hanno criticato Berlusconi per avere fatto ministro la neofita Carfagna…
  • “Ma la Carfagna si sarà preparata, avrà studiato. Berlusconi è una persona geniale”.
  • Sei stata la sua amante, come dicevano?
  • “E’ un uomo che stimo tantissimo, una persona eccezionale, ha una moglie bellissima, fantastica. Dei figli in gamba. E’ un uomo incredibile, ha la quinta marcia”.
  • Ottimo come amante…
  • “Sì, lo dicevano, lo dicevano. E sai perché lo dicevano? Perché era un po’ una moda allora. Chi aveva successo, chi esplodeva, chi piaceva alla gente, era l’amante di Berlusconi. Pure questo dono ha Berlusconi”.
  • Quindi è vero.
  • “Quindi non è vero. Anche se mi lusinga che si potesse pensare che io fossi la sua amante. Con tutto il rispetto che ho per Veronica”.
  • Potresti essere stata l’amante di Veronica…Mai avuto pulsioni omosessuali?
  • “Sono spassionatamente attratta dal sesso maschile. Però…”
  • Però?
  • “Sicuramente ho curiosità…non rinnego… non nego. Curiosità.”
  • Tipo che mai dire mai?
  • “L’amore saffico è una cosa bella, eccitante e quindi…”
  • E quindi?
  • “E quindi non disdegno.”
  • Non disdegni cosa. Lo faresti?
  • “Sì.”
  • L’hai fatto?
  • “Non disdegno”.
  • Hai mai baciato una donna?
  • “Sì.”
  • Più di una volta?
  • “Sì.”
  • E’ meglio che con un uomo?
  • “No. Diverso.”
  • Hai mai baciato un gay?
  • “Sì.”
  • Non te ne sei risparmiata una.
  • “Più di una volta. Ad uno gli ho fatto cambiare idea”.
  • Che cosa pensi della giustizia italiana?
  • “E’ uno dei cancri del nostro Paese. A Vittorio hanno rovinato la vita. Hanno distrutto tutto quello che lui aveva costruito”.
  • I giudici sono tutti comunisti…
  • “No, ci sono giudici perbene e giudici che hanno dei pregiudizi nei confronti di persone che hanno avuto successo. Berlusconi è uno che è partito dal niente ed ha costruito un impero. Chapeau!”.
  • Chapeau! Ma la legge è uguale per tutti.
  • “Gli hanno fatto delle cose assurde. Il giudice ha il dovere di indagare su tutto, però quando strumentalizza per danneggiare una persona, lo trovo sbagliato.”
  • Tu escludi che Berlusconi possa aver commesso i reati dei quali viene accusato?
  • “Non lo so… Io giudico una persona per quello che ha fatto e vedo che ha dato posti a milioni di persone… è una persona che merita la stima mia e degli italiani. Per il resto non lo so”.
  • Tu sei una bella donna?
  • “Penso di essere… femminile, questo sì.”
  • Busi diceva che sei più brutta di Tina Pica.
  • “A Busi piacciono gli uomini. Io sono una femmina.”
  • Sei una brava attrice?
  • “Sì, sono brava. Sono stata brava anche in teatro…Lo diceva Patroni Griffi”.
  • Che cosa ci fai con i soldi? Compri azioni, appartamenti, bond argentini?
  • “Immobili e qualche fondo. Ho comprato questa casa a piazza di Spagna. Ho una casa a Milano e adesso sto cercando un altro appartamento.”
  • Quali altri politici conosci?
  • “Ignazio La Russa, l’ho incontrato un paio di volte. Uno che mi piace molto è Diliberto. E’ estremo, duro, però intelligentissimo. Ha la testa sulle spalle. Poi Fini. Ha una grande capacità dialettica. E poi Casini. E’ una persona eccezionale.”
  • Hai conosciuto anche Andreotti. Videochiamami”.
  • “Che intelligenza! Buona la prima, sempre. Ha un’intelligenza fuori dal comune. Veramente. Se fossi uno scienziato vorrei studiare il cervello di Andreotti. E le sue cellule. Sono indecisa se è più superuomo lui o Berlusconi”.
  • Cossiga?
  • “Duro ma simpatico. Ogni tanto si comporta in maniera strana ma Cossiga è Cossiga”.
  • Come Sanremo.
  • “E’ un pezzo dell’Italia”.
  • Come risolveresti il problema degli extracomunitari?
  • “La cosa bella degli italiani è che fanno sentire tutti a casa loro. Io cercherei di mettere delle regole, dare opportunità a tutti, costruire delle strutture che li possano ospitare, oppure ristrutturare, magari col loro aiuto, vecchie strutture inutilizzate, mettere ordine. Però adesso mi rendo conto che dovrei studiare meglio la cosa”,
  • Una volta te la sei presa con i missini. Avevano scritto che eri sexy come un latticino…
  • “Io risposi: “Meglio latticino che missino”. Poi ho anche vinto un premio sulla donna più burrosa d’Italia”.
  • Una volta hai incontrato Milingo. A Zagarolo…
  • “Io credo molto a queste cose degli esorcismi”.
  • Che cosa volevi da lui?
  • “Gli ho raccontato di cose strane che mi erano successe. Mi son fatta benedire”
  • Che vuol dire cose strane?
  • “Cose strane, drammatiche, i problemi di Vittorio…”
  • Drammatici ma mica tanto strani.
  • “Risvolti strani”.
  • Dimmi un risvolto strano…
  • “Di certe cose parlo solo col Signore”.
  • Non si arrabbierà se anticipi qualcosa a me…
  • “Ho paura a parlarne”.
  • Tu non hai paura di niente.
  • “E’ vero. Una volta avevo avuto delle…”
  • Visioni?
  • “Ho sentito delle…”
  • Voci?
  • “Non voglio parlarne”.
  • Valeria?
  • “Avevo sentito battere alle pareti, mi ero spaventata. Come se delle forze negative fossero entrate in casa”.
  • Poi Milingo è andato fuori di testa…
  • “Secondo me a forza di fare esorcismi è stato attaccato a sua volta”.
  • La vendetta del maligno.
  • “Indirettamente sì.”
  • Sei cattolica praticante…
  • “Sì, sì.”
  • Non pensi che i cattolici predichino bene e razzolino male?
  • “No, penso che a volte le regole della Chiesa siano troppo ferree per la vita di oggi”.
  • Lasciami indovinare. Tutte quelle sul sesso.
  • “Il preservativo, i rapporti prematrimoniali…”
  • I cattolici ignorano queste regole…
  • “Però restano peccati.”
  • Le regole sono fatte per essere seguite…
  • “Nei limiti dell’umano e del possibile”.
  • Molti cattolici non hanno nemmeno letto la Bibbia…
  • “La fede è una cosa che nasce dentro di te, al di là della cultura”.
  • Tu leggi la Bibbia?
  • “No. Ho letto dei passi. Però è una lettura che ti riempie di immenso.”
  • Se fosse vero, la leggeresti tutta. E tutta di un fiato.
  • “Io sono una che legge pochissimo, è una mia grande pecca.”
  • Però frequenti Internet…
  • “Sì, sì.”
  • Uno va in chat e chiacchiera con Valeria Marini.
  • “Mica chatto con il mio nome. Uso un nickname”.
  • Di che cosa parli?
  • “Mi piace molto parlare di sesso. Spesso ho anche fatto sesso virtuale in chat”.
  • Hai fatto l’amore virtuale in chat? Con quale nickname?
  • “Non posso dirlo”.
  • Valeria. C’è gente che ha fatto sesso virtuale in rete con te e non lo sa. Dimmi subito il nickname.
  • “No, no, no…”
  • Lo facciamo felice…
  • “Top secret. Uso ancora quel nickname”.
  • Come comincia…
  • “Con la esse…”
  • Seduzione…come la tua lingerie.
  • “No, no, no”
  • Dillo e poi lo cambi…
  • “No, no, no”.
  • Ma quand’è che fai l’amore virtuale? A che ora?
  • “Adesso è un periodo che non ho tempo per il sesso virtuale.”
  • E per quello vero?
  • “Quello è indispensabile. Il sesso è come il cibo”.
  • Tu sei una bella donna, una bellissima donna. Vittorio è bruttarello, diciamolo…
  • “Ma è simpatico…”
  • Simpatico ma bruttarello.
  • “Però è simpatico…”
  • E dai. Tu eri conscia che stavi con un uomo bruttarello?
  • “Non era esattamente il mio ideale di uomo, questo è vero. Io sono un’esteta, sono attratta dal bello…”
  • Ecco, appunto.
  • “Però sono anche una cerebrale…”
  • Hai scritto un libro autobiografico, aiutata da Gianluca Lo Vetro, “Lezioni intime”, pieno di particolari imbarazzanti.
  • “Tipo?”
  • I tuoi aborti.
  • “Io non ho abortito. Non ho portato avanti la gravidanza”.
  • Non è quello che si legge nel libro.
  • “Il libro lo abbiamo scritto a quattro mani. Quella parte io l’ho raccontata e Lo Verso l’ha scritta in maniera confusa”.
  • E tu non l’hai riletta?
  • “In maniera affrettata”.
  • Sei la prima persona che smentisce la propria autobiografia.
  • “Può capitare”.
  • Leggo che fino a 14 anni hai continuato a succhiarti il dito…
  • “Sì. Una vergogna…Mia sorella mi prendeva in giro”.
  • Leggo anche: “E se mi sono succhiata il dito…”
  • “Ho litigato con mia sorella per quello…”
  • Leggo anche: “E se mi sono succhiata il dito sino a quattordici anni, che cosa posso aver fatto dopo?
  • “Ho sempre avuto bisogno di succhiare…Mi è rimasto il desiderio inconscio…”
  • Valeria, per favore! Leggo: “Le nostre notti d’amore trasformavano il talamo in un ring di incontri a più riprese”. Stai parlando di Vittorio. “Lo chiamavano Duracell”.
  • “Lo chiamavo io Duracell”.
  • Un assatanato…
  • “(ride)”
  • A letto, più di un tanga.
  • “Così ce n’è sempre uno da rompere…”
  • Ma quanti tanga ti rompeva Vittorio?
  • “No, non li rompeva lui”.
  • Altri ti hanno rotto il tanga?
  • “Sì. E’ la cosa che mi piace di più…”
  • Nel libro non c’è limite al peggio. Si parla anche di misure maschili…
  • “Sì, ma sempre con molta ironia”.
  • Mignolo, pisolo, mediolo, dotto e grandolo…
  • “Per non essere volgari…”
  • Eh certo. Ma adesso sei costretta a dirmi in quale categoria era Vittorio.
  • “Ma no, dai…”
  • Mediolo? Dotto?
  • “No…”
  • Addirittura grandolo?!
  • “Non te lo dico. Non è fine.”
  • Perché tutto il resto è fine?
  • “Non te lo dico.”
  • Ultima cosa: il tuo amore attuale…
  • “Segreto”.
  • Patrick Baldassarri.
  • “Siamo amici”.
  • Ci sono le foto in cui vi rovesciate assieme, vi abbracciate, vi rivoltate.
  • “Siamo amici”.
  • Anche io sono tuo amico. Ci rovesciamo un po’?
  • “A volte sono fotomontaggi”.
  • Chi è l’amore segreto?
  • “Un amore forte, passionale…”
  • Dove vi vedete?
  • “A casa nostra…”
  • Saverio Moschillo?
  • “Un amico. Ci vediamo domani sera”.
  • Per rovesciarvi un po’?
  • “Del mio amore segreto non parlo. Però senza passione non posso vivere.”
  • Hai detto anche: pesco sempre pesci grossi…
  • “E’ vero!”
  • Dove peschi queste frasi?
  • “Ti giuro… senza malizia”.
  • Raccontala a un altro.
  • “Alle Maldive ho pescato un branzino di cinque chili”.
  • Basta Valeria.
  • “Ti faccio vedere la foto”.
  • Anche no. Senti, ti senti vecchia?
  • “Mi sento una ragazzina. In testa ho 27 anni”.
  • Non ne hai molti di più.
  • “A volte anche 18”.
  • Quando?
  • “Quando vado dal dermatologo”.
  • Gioco della torre. Paolo Mieli o Enzo Mauro?
  • “Paolo Mieli mi piace. E’ una persona molto piacevole. Anche un bell’uomo”.
  • Bell’uomo mi pare una parola grossa.
  • “Ma no, veramente”.
  • A te piaceva Vittorio Cecchi Gori…Al confronto Paolo Mieli è un Apollo…
  • “Ha un bello sguardo, è una bella persona”
  • E’ vero che fai sogni premonitori?
  • “Ho presagito più di un cambio di governo azzeccandone il futuro premier…”
  • Allora dicci: Berlusconi andrà avanti fino alla fine?
  • “Si spera di sì.”
  • Che razza di presagio è?
  • “Sicuramente sì.”
  • Casini andrà a sinistra o a destra?
  • “Tornerà con Berlusconi.”
  • L’hai sognato questo?
  • “No…E’ la mia sensazione.”
  • Veltroni diventerà primo ministro?
  • “Per adesso no.”
  • valeria-marinii7