Non c’è niente di più rivoltante di coloro che commettono un abuso e, sorpresi con la mano nel barattolo della marmellata si atteggiano a vittime di un’ingiustizia.
Ecco come il Direttore di un telegiornale abusivo, l’Emilio Fede che si ostina a dichiararsi giornalista invece di accettare serenamente il suo ruolo di star della comicità demenziale, commenta l’ordine ricevuto dall’autorita di garanzia delle telecomunicazioni, che gli ha contestato il mancato rispetto della par condicio prevista nel periodo elettorale:
PAR CONDICIO. La bilancia che vedete alle mie spalle, nella edizione e nella informazione, rappresenta la legge che ci obbliga a dare spazio agli esponenti di tutti i partiti e movimenti, impegnati in campagna elettorale. In violazione della quale, saremmo condannati a pagare ammende di centinaia di milioni di vecchie lire. Personalmente, ma non vorrei essere il solo, la definisco UN BAVAGLIO della informazione. Che nulla toglie naturalmente al rispetto degli elettori, del mondo politico, del Parlamento. Ma c’è un esempio fra i tanti. Chiamati a riequilibrare – NOI DEL TG4 – la par condicio, non possiamo far sentire la voce di tutti quelli che fanno parte del governo. Sia il presidente del Consiglio, siano i ministri. O a vario titolo, i componenti del governo. C’è stato un CDM. Riferiremo solo le decisioni assunte, senza poter far sentire la voce del presidente del Consiglio né dei ministri.”
Miserabile sceneggiata che si ripete puntualmente ogni volta.
Non ci sono parole per definire l’arroganza di questo piccolo servo della telecrazia.